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Edoardo Prati, star di TikTok Fonte foto: Ipa

Edoardo Prati star di TikTok, lo sfogo sulla scuola "capitalista"

La giovane star di TikTok Edoardo Prati si è lasciato andare a uno sfogo contro la scuola da lui considerata come "capitalista": cosa ha detto

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Edoardo Prati è una star su TikTok. L’ospite fisso di Che Tempo Che Fa è considerato un po’ il “Barbero” della piattaforma social amatissima dai giovani. Ha solo 20 anni, ma ha già dimostrato di avere una cultura e una preparazione davvero impressionanti. In una lunga intervista rilasciata a La Repubblica ha parlato un po’ di sé e anche di come considera la scuola italiana: per lui è un sistema capitalista, per quale motivo?

Chi è Edoardo Prati

Nato a Rimini il primo gennaio del 2004, Edoardo Prati è famosissimo e seguitissimo sui social. Ama tantissimo la letteratura e ha deciso di raccontare la sua passione su TikTok, diventando uno dei divulgatori più apprezzati dalle nuove generazioni. Sulla piattaforma social, infatti, è seguito da più di 250mila follower e più di 570mila su Instagram. Di lui si parla come di un influencer culturale, di un divulgatore della cultura: ha iniziato nel 2020, quando ha cominciato a realizzare dei video per vedere come ripeteva quello che aveva studiato. Essendo in grado di riassumere in un minuto anche argomenti molto corposi e importanti, ha deciso di fare delle piccole clip culturali da pubblicare sui social. Non si aspettava questo enorme successo.

Il 7 ottobre 2024 è in partenza da Bologna il suo tour nei teatri italiani con lo spettacolo “Cantami d’amore“, con date già sold out. Molti lo conoscono come ospite fisso di Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio sul Nove.

Perché secondo Edoardo Prati la scuola è capitalista

Edoardo Prati è stato intervistato dal quotidiano ‘La Repubblica’: si è definito come “un umanista nel senso quattrocentesco del termine: sotto questo ombrello posso essere un artista in teatro, una persona che legge libri sui social, uno studente in formazione al quale piace coinvolgere nel proprio percorso gli altri perché se la letteratura non è per tutti allora non è per nessuno”. Oltre a parlare della sua vita e delle sue passioni, il giovane 20enne ha dato anche una sua visione della scuola italiana.

Gli anni della scuola sono quelli “in cui ti presenti dentro un’aula e hai il sacrosanto diritto di essere un giorno un artista, un giorno matematico, un giorno sportivo. Emancipiamoci da questa idea che va di moda ultimamente secondo cui si deve trovare la propria unità; ma unità di che in terza superiore? È una proiezione estremamente capitalista della scuola”. Incalzato, l’influencer culturale specifica cosa intende con il termine “capitalista”: “L’idea che al liceo già devi strutturarti per scegliere la facoltà dell’università che poi sarà il tuo lavoro il cui obiettivo massimo è diventare ricco. Quelli sono anni di formazione dell’individuo, non possono essere inquinati da altro. Se ti piace il latino fai lettere classiche! Poi l’occasione ti si presenta se sei soggetto agente della tua vita e non soggetto agito”.

Che scuola ha fatto Edoardo Prati

Edoardo Prati si è diplomato al Liceo Classico Giulio Cesare di Rimini e si è iscritto in seguito alla Facoltà di Lettere classiche dell’Università di Bologna. Che studente era ai tempi delle superiori? Lo racconta nell’intervista a Repubblica: “Mai stato davvero un secchione. Durante matematica avevo l’Orlando Furioso sotto il banco che mi narrava cose bellissime di Bradamante”. Proprio in classe ha trovato, però, le sue fonti di ispirazione: “I miei prof del liceo e quella di letteratura italiana qui a Bologna”.

Qualcuno lo escludeva a scuola, “ma lì ho trovato la mia compagna, la mia migliore amica con cui divido l’alloggio e il vitto visto che cucina lei. È stato un periodo della vita strano perché sono stato più volte il contrario di me stesso: è la regola più bella della scuola pubblica”.