Salta al contenuto
Paolo Crepet e Giorgia Meloni Fonte foto: IPA/ANSA

Educazione, Crepet tira in ballo Meloni e attacca: "Già perso"

Il sociologo Paolo Crepet attacca duramente l'educazione data dai genitori alla "generazione Adolescence", chiamando in causa anche Giorgia Meloni

Francesca Pasini

Francesca Pasini

SEO CONTENT WRITER

Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Il caso di femminicidio ad Afragola della giovanissima Martina Carbonaro, uccisa a soli 14 anni dall’ex 19enne, sta mantenendo acceso il già complesso dibattito sull’educazione dei giovani. Ad esprimere il proprio pensiero è stato anche lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, che ha definito i giovani come la “generazione Adolescence“, tirando in ballo anche la premier Giorgia Meloni, alla quale ha lanciato una frecciata.

L’attacco di Crepet sulla “generazione Adolescence”

Perché secondo Paolo Crepet quella di oggi è una “generazione Adolescence“? Lo ha spiegato l’esperto nell’intervista rilasciata a La Nuova Bussola Quotidiana: “Perché stiamo a piangere una giovane vita, ma nel frattempo esaltiamo film come Adolescence”. Non è la prima volta che Crepet attacca la miniserie Netflix uscita a marzo 2025.

Ma Crepet sembra essere uno dei pochi a criticare la produzione britannica composta da 4 episodi, che è stata invece accolta positivamente dalla critica e da altri esperti. “È questo il problema, sono stato solo io a criticarlo. Hanno esaltato il piano sequenza, d’accordo, tutto bello, ma alla fine di che cosa stiamo parlando?”, ha chiosato il sociologo e scrittore italiano.

Adolescence affronta temi complessi legati all’adolescenza, che vanno dalla violenza giovanile al bullismo, dalla misoginia alla cosiddetta sottocultura ‘Incel‘, e il racconto si basa su un omicidio: un 13enne che uccide una sua coetanea. “Gli intellettuali radical chic lo hanno celebrato, ma ci rendiamo conto che è già un’enormità presentare storie inventate come questa? Quale valore educativo portano avanti?“, ha aggiunto Crepet.

Come ha Crepet ha recentemente dichiarato, il fatto che un 13enne possa compiere un atto così violento “dovrebbe far inorridire” piuttosto che essere oggetto di intrattenimento.

La frecciata di Crepet a Meloni

L’indignazione dello studioso si estende anche a livello governativo e politico. In Inghilterra, infatti, il Governo avrebbe dichiarato che Adolescence dovrebbe essere visto in tutte le scuole del Regno. “La battaglia contro la sessualizzazione precoce (degli adolescenti, ndr) è già persa in partenza“, ha commentato Crepet chiamando in causa anche la premier Giorgia Meloni (ma anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein): “Ha sentito la Schlein dire qualcosa di contrario? Ma neanche la Meloni”.

Qual è il vero problema dei genitori di oggi secondo Crepet

Il problema del “maschio tossico” deriverebbe da un’educazione sbagliata. Secondo Crepet “stiamo tirando su degli uomini senza umanità. Permettiamo loro di stare nelle piazze fin da ragazzi fino a notte fonda, senza scopo, senza interessi. Siamo una generazione di terroristi contro l’umanità”.

Tornando al terribile femminicidio di Afragola, l’esperto ha commentato: “Oggi ci saranno milioni di genitori che si indigneranno per questa tragedia, ma contemporaneamente benediranno l’idea che il loro figlio appena adolescente torni alle 4 di mattina come se niente fosse. Ho come l’impressione di trovarmi in un mondo capovolto“.

Il problema educativo avrebbe le sue origini proprio nell’atteggiamento dei genitori, che “non sanno nulla dell’educazione, vivono di interessi materiali, vogliono il quieto vivere“, ha dichiarato il sociologo, che ha aggiunto: “Invece di dare battaglia con i figli che vogliono vivere senza regole li aiutano magari dandogli anche 70 euro a sera. Basta che ti levi dalle scatole”.

Un atteggiamento che sarebbe controproducente e diseducativo, per il quale si stanno già iniziando a vedere gli effetti negativi sugli adolescenti: “Poi arriva il conto di questa educazione”, ha concluso Crepet.

Resta sempre aggiornato: iscriviti al nostro canale WhatsApp!