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Seggio elezioni in Sardegna Fonte foto: Ansa

Elezioni in Sardegna, scuola inagibile: si vota a casa di Maria

La scuola dove si vota è inagibile, così la signora Maria ha messo a disposizione la sua casa per le elezioni: succede a Biancareddu, in Sardegna

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La scuola dove si sarebbe dovuto insediare il seggio è inagibile a causa di lavori di riqualificazione. Così si vota in una abitazione privata, a casa della signora Maria Ghisu. Succede in Sardegna, dove domenica 24 febbraio i cittadini sono chiamati alle urne per le elezioni regionali.

Scuola inagibile a Biancareddu in Sardegna: elezioni speciali

A Biancareddu, piccola frazione di 90 anime del Comune di Sassari, il seggio per le elezioni è sempre stato allestito all’interno della scuola elementare di piazza San Paolo. Ma la struttura è attualmente inagibile a causa di lavori di ristrutturazione partiti a fine gennaio. Questa situazione avrebbe costretto gli abitanti della borgata (in prevalenza anziani) a dover raggiungere Sassari, a circa 40 chilometri di distanza, per poter votare se non fosse intervenuta l’associazione Borgata di Biancareddu.

Come riportato da ‘La Nuova Sardegna’, il 15 gennaio scorso l’associazione aveva inviato una richiesta al Comune di Sassari per allestire il seggio elettorale presso un’abitazione privata, individuata in un appartamento di proprietà di Maria Ghisu, associata di Borgata di Biancareddu. Dopo l’ispezione, i locali sono stati giudicati idonei dal Comune, che ha dato il via libera con una determina dirigenziale.

Per le votazioni, la casa della signora Maria è così organizzata: in camera da letto è allestita la cabina elettorale, mentre gli elettori possono attendere il loro turno in cucina. Per gli agenti di polizia incaricati del servizio d’ordine, è stata messa a disposizione una terza stanza, provvista di letto e brandina per la notte.

Le parole della signora Maria di Biancareddu

“L’ho fatto volentieri per la nostra comunità, spesso isolata – ha spiegato Maria Ghisu a ‘La Nuova Sardegna’ –. Quando la nostra associazione mi ha prospettato questo eventuale disagio non ci ho pensato due volte, garantendo la disponibilità di alcuni locali di mia proprietà. Sono contentissima quindi del buon esito della vicenda”.

Felice del risultato anche la presidente dell’associazione Borgata di Biancareddu Stefania Manunta. “Pericolo scongiurato, a Biancareddu le operazioni di voto si svolgeranno regolarmente, grazie al buon cuore di Maria – ha detto –. Siamo ancor più felici poiché alla fine delle opere dell’ex scuola potremo disporre di una struttura maggiormente funzionale. Sia per gli scopi dell’associazione, che per una migliore gestione degli spazi da parte dei residenti”.

Le fa eco Lucia Firino, garante dell’associazione “Scampato il disagio di un seggio fuori borgata, rimane comunque un territorio suggestivo, tuttavia sprovvisto di servizi importanti – ha precisato –. Manca ad esempio un’efficace rete di collegamento tra le borgate. Carente inoltre la manutenzione delle strade vicinali e delle discese a mare. Cose più volte segnalate. Sinora senza esito”.

Si vota a casa della signora Maria anche per le elezioni Europee

A casa della signora Maria non si vota solo per le elezioni Regionali, ma anche per quelle Europee dell’8 e 9 giugno, come si legge su ‘Agi’. Il Comune pagherà 100 euro al giorno alla signora Maria, in tutto 1.100 euro, per disporre dell’appartamento per 4 giorni (dal 23 al 26 febbraio) per le elezioni regionali, e per altri 7 (dal 6 al 12 giugno) per le elezioni europee.

Biancareddu sorride: ogni disagio elettorale per la comunità è stato scongiurato.