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Festa del papà Fonte foto: iStock - Andres Victorero

Festa del papà cancellata a scuola a Roma: protestano FdI e Lega

Fdi e Lega hanno protestato contro la scelta della scuola Ada Negri a Roma di "cancellare" la Festa del papà: sul caso è intervenuto Valditara

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La Festa del papà è stata “cancellata“: questa l’accusa rivolta alla scuola d’infanzia Ada Negri di Roma da Fratelli d’Italia dopo la decisione dell’istituto di non far realizzare ai bambini nessun bigliettino o disegno in occasione del 19 marzo, giornata dedicata ai papà. La protesta ha riguardato parte dei genitori dei bambini della materna e altre forze politiche di maggioranza, come la Lega. Ecco cosa è successo.

La scuola “cancella” la Festa del papà: è polemica

La polemica, in realtà, non è partita dalla politica, ma da alcuni genitori dei bambini che frequentano la scuola materna romana, dopo il messaggio inviato dalle maestre nella chat comune in cui è stato comunicato che “quest’anno, per decisione del coordinatore pedagogico e del collegio dei docenti, non si faranno biglietti per la festa del papà e della mamma, per tutelare i bambini che non hanno la classica famiglia”, ha riportato ‘Il Corriere della Sera’.

Alcuni genitori, si legge ancora sul quotidiano, non hanno preso bene la decisione della scuola, tanto che il 21 marzo hanno iniziato una raccolta firme per presentare un esposto al Comune di Roma, all’Ufficio scolastico regionale e al Ministero dell’Istruzione e del Merito.

La protesta di Fratelli d’Italia sulla Festa del papà “cancellata”

In poco la polemica è diventata un caso politico. Il deputato romano di Fratelli d’Italia Marco Perissa ha parlato di “assurdità discriminatoria”. “Ritengo assurdo e discriminante – ha scritto l’esponente di FdI in una nota – che si debba cancellare una tra le ricorrenze più sentite nella nostra tradizione, annullando la figura del padre e della madre in nome del politicamente corretto”.

Perissa si è appellato al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Dopo il caso della scuola di Pioltello che ha deciso di chiudere per la festa di fine Ramadan – ha dichiarato -, chiedo al ministro dell’Istruzione Valditara che il ministero si attivi per far luce su quanto avvenuto e sono pronto ad incontrare i genitori che stanno giustamente protestando”.

Sulla stessa linea la Lega. Per il segretario romano Angelo Valeriani e il vice Maurizio Politi si tratta di un episodio “grave e discriminatorio: non aver permesso di celebrare la festa del papà – hanno dichiarato in una nota Valeriani e Politi – per garantire la presunta inclusione delle famiglie arcobaleno è una scelta frutto di esclusivo furore ideologico e voglia di farsi pubblicità sulla pelle dei bambini”.

Il commento della preside della scuola Ida Negri

“Non posso dire molto, ma si è trattato di un equivoco assurdo: noi esprimiamo solo intenti pedagogici e auspichiamo non si faccia nessuna strumentalizzazione politica a riguardo”, ha commentato la preside della scuola Ada Negri Maria Cristina Liberi raggiunta da ‘Fanpage’.

“Si è trattato solo di pedagogia – ha continuato -, basata sull’importanza dei processi educativi che non si esplicitano sempre in prodotti/lavoretti visibili”. E ha chiosato: “Vorrei finire con una frase, citando il Piccolo Principe: l’essenziale è invisibile agli occhi”.

L’intervento del ministro Valditara sulla Festa del papà “cancellata”

Sulla vicenda è infine intervenuto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha definito il ruolo di padre e di madre “fondamentale e da valorizzare”, come riportato da TGcom24.

“Ogni iniziativa tesa a questo fine è positiva – ha proseguito – ed è un peccato che alcune scuole non avvertano questa esigenza”. “Mamma e papà sono un punto di riferimento per i bambini, ma poi ogni scuola decide nella sua autonomia”, ha concluso Valditara.