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Anna Maria Bernini ANSA

Il Decreto Università di Bernini è legge: tutte le novità

Il Decreto Università è diventato legge: ecco quali sono i principali interventi previsti e cosa ha dichiarato la ministra Anna Maria Bernini

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Dopo l’approvazione alla Camera, il Decreto Università è diventato legge. Sono diversi gli interventi dichiarati dalla ministra Anna Maria Bernini, tra i quali la stabilizzazione del personale precario e i nuovi investimenti per il Mezzogiorno. Vediamo tutte le principali novità previste.

Cosa prevede il Decreto Università

"Con l’approvazione definitiva di questo decreto, mettiamo a disposizione del sistema universitario e della ricerca italiana oltre 300 milioni di euro di investimenti mirati", ha spiegato la ministra Anna Maria Bernini dopo l’ok alla Camera ricevuto dal Decreto Università.

Tra gli interventi previsti, si punta a rafforzare il sistema della formazione superiore e della ricerca con investimenti strutturali e la stabilizzazione del personale precario (in particolare al CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche). Ricordiamo che la dodicesima indagine Adi (Associazione dei Dottorandi e Dottori di ricerca) ha evidenziato come i ricercatori precari sono aumentati di 8 volte negli ultimi 10 anni.

Il Mur potrà finanziare attività scientifiche e tecnologiche degli enti vigilati, con particolare attenzione a progetti innovativi, infrastrutture e collaborazioni nazionali e internazionali. Sono previsti 40 milioni nel 2025 e 60 milioni ogni anno nel 2026 e 2027, attingendo anche al Foe.

Inoltre, è previsto un aumento dei fondi per il personale esterno di supporto al ministero: 150.000 euro all’anno fino al 2027, in linea con gli obiettivi del Pnrr. Una misura utile a "far fronte alle molteplici e accresciute esigenze, anche in relazione agli obiettivi previsti del Pnrr, connesse alla realizzazione degli indirizzi strategici del ministro".

Gli interventi negli Usr e sulle coperture assicurative

La legge firmata alla Camera prevede anche la proroga degli incarichi dei direttori degli USR, gli Uffici Scolastici Regionali, fino al 31 ottobre 2025. Una decisione presa per assicurare la continuità amministrativa in attesa di nuove nomine. Il ministero, inoltre, potrà bandire una o più procedure concorsuali per assumere personale a tempo indeterminato: una soluzione che permette di semplificare le procedure concorsuali.

Interventi anche in merito alla copertura assicurativa dell’Inail contro infortuni e malattie professionali che viene estesa per tutti i soggetti coinvolti nel sistema dell’istruzione e della formazione (sono inclusi docenti, studenti e personale scolastico).

Nuovi investimenti per il Mezzogiorno

Uno dei pilastri della nuova legge riguarda gli interventi al Sud per il rilancio del Mezzogiorno: verrà potenziato il Piano Nazionale Ricerca per lo Sviluppo del Sud 2021-2027, con altri 150 milioni di euro, in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Una misura che punta a "rendere il Sud Italia un polo d’eccellenza per la ricerca scientifica e tecnologica, rafforzando la collaborazione tra università, imprese e istituzioni locali".

Tra le altre disposizioni contenute nel Decreto Università ora diventato legge, c’è la proroga al 31 dicembre 2025 per il mandato dei componenti del CUN, il Consiglio Universitario Nazionale, in modo da riuscire a completare la riforma dell’organo.

Infine, viene garantito l’accesso alla professione per gli educatori nei servizi per l’infanzia che si sono immatricolati entro l’anno accademico 2018/2019 nelle classi di laurea in Scienze dell’Educazione (L-19) e in Scienze della Formazione Primaria (LM-85bis).

Le parole della ministra Bernini

Soddisfatta è la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che ha parlato, come riporta Il Sole 24 Ore, di "una svolta concreta che dimostra la centralità strategica che attribuiamo alla scienza e all’innovazione per la competitività del nostro Paese. [..] Stiamo costruendo un ecosistema della ricerca più solido e inclusivo – ha aggiunto la ministra -. Grazie a questi investimenti, l’Italia si afferma come protagonista della ricerca internazionale e un polo di attrazione per nuovi talenti".

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