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istruzione parentale Fonte foto: 123rf

Istruzione parentale: cos'è e quando è applicabile

Tutto quel che c'è da sapere sull'istruzione parentale.

Danila Franzone

Danila Franzone

ESPERTA DI EDUCAZIONE

Amante della scrittura a tutto tondo, lavoro da anni come web content editor e writer con un’attenzione particolare alla scuola, alla crescita personale e ai bambini con bisogni speciali. Nel tempo libero amo leggere libri di ogni genere e scrivere per progetti legati alla cucina e al benessere in tutte le sue forme.

Quando si parla di istruzione parentale si intende, come il nome stesso suggerisce, una scelta da parte della famiglia di provvedere direttamente all’educazione dei figli. Si tratta, in altre parole, della decisione di non mandarli a scuola ma di provvedere alla loro istruzione in modo diverso.

Scopriamo, quindi, tutto quel che c’è da sapere su questa modalità a molti ancora poco chiara ma che negli ultimi anni sta prendendo sempre più campo anche in Italia.

Cos’è l’istruzione parentale

Come già accennato, l’istruzione parentale (chiamata anche home education o home schooling) non è altro che una forma di educazione che avviene al di fuori della scuola e la cui responsabilità viene lasciata alla famiglia. Ciò è possibile perché l’ordinamento italiano non prevede l’obbligo di frequenza ma quello di istruzione che va dai 6 ai 16 anni. Motivo per cui, attraverso l’educazione parentale, i genitori diventano direttamente responsabili dell’istruzione scolastica che, in quanto tale, dovrà seguire alcune regole ben precise.

Istruzione parentale e motivi per sceglierla

Stando ai dati resi noti dal Ministero dell’Istruzione, negli ultimi anni il fenomeno dell’istruzione parentale,è cresciuto esponenzialmente. Se nell’anno scolastico 2018-2019 il numero superava di poco i 5000 studenti, nel 2020-2021 si è arrivati a ben oltre i 15000. Indubbiamente la pandemia ha inciso in tutto ciò ma è necessario considerare anche altri aspetti. Spesso, infatti, le famiglie non sono soddisfatte del tipo di istruzione dato a scuola e preferiscono provvedere da sé.

Tra gli altri motivi possono esserci esigenze lavorative legate a famiglie sempre in viaggio, problemi di salute degli studenti che sono costretti ad assentarsi spesso da scuola e motivi vari, dati magari da una scarsa attenzione della scuola verso i bisogni dello studente, etc… Riassumendoli, quelli più comuni e che spingono verso questo tipo di educazione sono:

  • Continui spostamenti della famiglia;
  • Motivi di salute;
  • Necessità di un insegnamento più approfondito;
  • Desiderio dei genitori di un programma personalizzato;
  • Impegni lavorativi o di altro tipo dello studente (come nel caso degli sportivi);
  • Situazioni extra come, ad esempio, la pandemia.

In ogni caso, i genitori che prendono una simile decisione lo fanno ben consapevoli di dover seguire un percorso autogestito che deve essere equiparabile a quello scolastico e, quindi, seguito in ogni minimo particolare. Ovviamente, l’home schooling non prevede necessariamente che a dare lezioni private siano i genitori stessi. Anzi, nella maggior parte dei casi, questa viene affidata a insegnanti privati che hanno il compito di seguire il normale programma scolastico adattandolo allo studente e alle sue esigenze personali. Al contempo è possibile far seguire allo studente delle lezioni online o delle lezioni private presso scuole specializzate in tal senso. Ciò che conta è che il livello di istruzione sia adeguato a quello dei coetanei e, quindi, a quello previsto dall’ordinamento scolastico in base all’anno frequentato.

Oneri e modalità per portare avanti l’istruzione parentale nel modo corretto

Scegliere di portare avanti l’istruzione parentale, necessita di tutta una serie di passaggi. E questo perché l’istruzione scolastica è obbligatoria e ci si aspetta che i ragazzi vengano iscritti regolarmente a scuola. Se si sceglie di agire diversamente, i genitori hanno il dovere di rilasciare al dirigente scolastico della scuola più vicina una dichiarazione che attesti la decisione di provvedere all’istruzione dei figli e che dimostri, al contempo, il possesso di capacità tecniche ed economiche per farlo. Questa dichiarazione va rinnovata annualmente e porta ad un controllo da parte del dirigente scolastico che si occuperà di verificare la fondatezza di quanto dichiarato, vigilando al contempo sull’effettiva istruzione dei figli. Anche il sindaco del comune di residenza ha un ruolo importante che è quello di intervenire in caso di inadempimenti segnalati dal dirigente scolastico.

Alla fine di ogni anno, infatti, è previsto un esame indispensabile per passare a quello successivo e che va sostenuto presso una scuola statale o paritaria da candidato esterno. Qualora dovessero esserci problemi o dovesse risultare che l’istruzione data non è sufficiente o è addirittura assente, lo Stato può infatti intervenire per legge. Sebbene non sia spesso noto, è possibile passare a questo tipo di istruzione anche durante l’anno scolastico già in corso. Non esiste infatti alcuna normativa che vieta di procedere in tal senso. In questo caso, le regole da seguire sono sempre le stesse.

Pro e contro dell’istruzione parentale

È chiaro che l’istruzione parentale richieda un impegno non indifferente da parte dei genitori o dei tutori dello studente che, di fatto, si assumono la responsabilità della sua istruzione. Ciò nonostante, come accennato all’inizio, sono sempre di più le persone che scelgono di avvalersi di questo metodo di studio che ha sia dei pro che dei contro. Tra i pro, che sono probabilmente anche i più facili da intuire, ci sono la flessibilità di orario, lo studio personalizzato, la possibilità di insistere su un argomento fin quando non lo si padroneggia come si deve e l’assenza di interrogazioni e di compiti in classe (e del carico emotivo che portano), fatta ovviamente eccezione per l’esame finale.

I contro sono rappresentati dalla mancanza di socializzazione con i coetanei, dalla scarsa concentrazione che può derivare studiando da soli, dalla scarsa preparazione dell’insegnante se non se ne sceglie uno giusto, dall’assenza di una figura di riferimento esterna alla famiglia in caso di lezioni impartite dai genitori e dall’assenza di un confronto su quanto si studia. Si tratta, quindi, di una decisione molto delicata che la famiglia deve prendere solo dopo un’attenta analisi della propria situazione e delle esigenze dei figli.

Ovviamente, una volta stabilito che si desidera procedere in questo modo è molto importante informarsi per bene sul programma scolastico (che può essere richiesto al dirigente scolastico) e scegliere con estrema attenzione gli eventuali insegnanti, assicurandosi circa la loro preparazione ed empatia. È infine molto importante, specie per i più piccoli, pensare a circostanze parallele nelle quali farli interagire con i coetanei, al fine di non portarli a uno stato di isolamento. Queste possono essere rappresentate dalla frequenza di lezioni con altri ragazzi o dall’iscrizione a corsi di vario tipo che possono andare dall’arte allo sport, materia spesso sottovalutata quando si studia a casa ma che è invece molto importante per la formazione della persona stessa. Se ben strutturata, quindi, l’istruzione parentale può rivelarsi utile per alcuni studenti.