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Giovani e lavori manuali Fonte foto: iStock

La Gen Z rinuncia all'università: quali lavori scelgono i giovani

I ragazzi della Generazione Z sembrano snobbare la laurea, per prediligere la formazione in lavori manuali: è difficile trovare lavoro da laureati.

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

L’Università sta perdendo il suo fascino. La Generazione Z, infatti, preferisce formarsi in professioni che prevedono lavori prettamente manuali e artigianali, piuttosto che iscriversi a una facoltà e conseguire una laurea. La motivazione principale è il fatto che molti laureati fanno difficoltà a trovare un’occupazione dopo la discussione della tesi. Quali sono gli altri motivi che spingono i giovanissimi a prediligere una tipologia di lavoro più manuale?

Quali lavori sceglie la Gen Z al posto dell’università

I nati tra il 1997 e il 2012, la cosiddetta Generazione Z, non sono più convinti che avere una laurea in tasca possa aiutarli effettivamente a crearsi un futuro lavorativo certo e sicuro o ad avere successo professionalmente parlando. Per anni si è sempre pensato che l’istruzione universitaria fosse l’unico percorso da intraprendere per avere l’assoluta certezza di avere un’occupazione e una stabilità economica. Le cose stanno però cambiando in modo decisamente drastico.

I giovani hanno abbandonato l’idea che una formazione universitaria possa dar loro maggiori opportunità, anche in termini di guadagni o di possibilità di fare carriera. Tendono sempre più ad accantonare l’idea di iscriversi a una facoltà, per prediligere l’ingresso nel mondo del lavoro con una formazione in mestieri manuali, come il falegname, il saldatore, l’elettricista, l’idraulico. Tra l’altro sono numerosi i nuovi impieghi in professioni artigianali, nati dai cambiamenti anche green che la società sta attraversando: installatori di turbine eoliche e pannelli solari, riparatori di impianti di riscaldamento e molti altri ancora.

Un cambio di rotta importante che la Generazione Z porta avanti con motivazioni di varia natura.

Perché l’Università sta perdendo il suo fascino

Uno studio condotto negli Stati Uniti da Harris Poll per conto di Intuit Credit Karma ha svelato che il 50% dei giovani che appartengono alla Generazione Z sta rivalutando i mestieri artigianali. La tendenza è sempre più evidente e sono molti i fattori che spingono i ragazzi a scegliere di intraprendere questa strada. Innanzitutto, gli elevati costi dell’istruzione universitaria non permettono a tutti di poter accedere ai corsi di laurea. Negli USA il prezzo medio per frequentare un corso universitario è salito del 120% negli ultimi 20 anni: molti laureati arrivano alla tesi indebitandosi con cifre che non riescono a ripagare. Per questi motivi molti ragazzi scelgono percorsi formativi più brevi, meno costosi e con maggiori possibilità di inserimento.

Proprio a tal proposito, è sempre più marca la convinzione che i neolaureati abbiano scarse opportunità di entrare subito nel mondo del lavoro. La paura è quella di “perdere” troppi anni dietro una laurea e ritrovarsi a dover fare i conti con una situazione lavorativa che non è per nulla rosea o certa. Al contrario, invece, alcuni mestieri “manuali” sono ricercatissimi, offrono sicurezza economica, stabilità di contratto, salari interessanti, soprattutto nel caso di figure tecniche altamente qualificate. Spesso questa scelta viene compiuta da ragazzi che provengono da contesti meno privilegiati, che vedono in queste professioni una possibilità di riscatto, senza dover accumulare debiti universitari in una condizione economica di partenza già svantaggiata.

I dati raccolti dalla ricerca, infatti, svelano che chi lavora in ambiti lavorativi manuali ha più sicurezza del posto di lavoro rispetto a chi opera in ambito impiegatizio. In un periodo storico dominato da un’elevata incertezza economica e dalla crescita dell’intelligenza artificiale che potrebbe rivoluzionare molti settori, i giovani preferiscono andare sul sicuro.