Laurea ad honorem: cos'è e come funziona
La laurea ad honorem è un riconoscimento speciale. Scopriamo in cosa consiste e come si ottiene.
La laurea ad honorem è un particolare titolo che può essere conferito dall’Università o da un’istituzione a qualcuno che si è distinto in modo particolare in una data materia di laurea o che è scomparso prima di concludere gli studi inerenti a un determinato percorso di studi.
In ogni caso si tratta di un’eccezione che vale la pena conoscere più nel dettaglio al fine di comprendere come funziona in Italia e che valore ha.
- Laurea ad Horem: cos’è e perché si chiama così
- Come si ottiene questa particolare laurea
- Che valore ha la laurea honoris causa in Italia
Laurea ad Horem: cos’è e perché si chiama così
Iniziamo con il dire che questo particolare tipo di laurea, il cui significato letterale è ‘laurea a motivo di onore’, ha solitamente due nomi che sono, appunto, laurea ad honorem e laurea honoris causa. A cambiare è solo la formula in latino anche se, di fatto, il significato rimane lo stesso. Fatta questa premessa, si tratta di uno speciale titolo accademico che viene conferito a coloro che, nel corso della vita, si sono distinti in modo particolare in una materia di laurea (pur senza studiarla) o a chi è caduto in guerra o è scomparso per altri motivi e, pur avendo frequentato, non ha potuto completare il percorso di studi. In Italia si tratta di un procedimento che è stato introdotto in via ufficiale intorno al 1930 ma che ha dei precedenti risalenti anche al 1880. Pertanto è un titolo che viene assegnato ormai da tempo e che, per questo, è piuttosto noto.
Volendo citare la legge, la laurea ad honorem è legata all’articolo 169 del testo unico numero 1592/1933, approvato con regio decreto. Come citato nello stesso, può essere conferita solo a persone che, per opere compiute o pubblicazioni fatte, si siano distinte nelle discipline della Facoltà dalla quale è concessa. Esiste poi una clausola aggiuntiva che, secondo l’articolo 331, autorizza i rettori delle varie università a conferire a titolo d’onore la laurea o il diploma a tutti gli studenti militari caduti in guerra e altresì a gli studenti che, dopo la guerra, sono caduti per la difesa della vittoria e della patria. Da un certo punto di vista si può quindi affermare che questo tipo di laurea sia inizialmente nata proprio per donare un titolo di valore ai caduti in guerra. Successivamente, si è poi estesa abbracciando altri campi e arrivando a personaggi famosi per altri meriti e ritenuti meritevoli di ottenere un titolo anche senza avere intrapreso un determinato tipo di studi.
Come si ottiene questa particolare laurea
Esiste un regolamento che sancisce che questo tipo di laurea può essere conferito solo a:
– studenti scomparsi prima del completamento degli studi di un dato percorso e che, avevano già dato tutti gli esami, mancando di fatto solo di quello finale di laurea;
– soggetti che hanno ottenuto fama (tramite opere compiute o pubblicate) in una data materia per la quale esiste, appunto, una laurea specifica;
Per far sì che il tutto venga perfezionato la procedura prevede che, prima di tutto, sia fatta formale richiesta e, in secondo luogo, che questa venga approvata da almeno 2/3 dei facenti parte del Senato Accademico dell’Università. Trattandosi, quindi, di una laurea speciale, questa viene consegnata solitamente attraverso una cerimonia ufficiale. Chi la riceve può quindi tenere un discorso legato all’ambito di interesse della laurea stessa.
Che valore ha la laurea honoris causa in Italia
Andiamo ora all’effettivo valore di questa laurea. Se per le persone scomparse, si tratta ovviamente di un riconoscimento a tutti gli effetti reale ma che resta, appunto, un titolo ad honorem, la cosa cambia per chi riceve questo tipo di laurea per via delle competenze dimostrate in una determinata materia. Quando ciò accade, infatti, pur non avendo necessariamente affrontato un determinato percorso di studi, la laurea ha a tutti gli effetti valore legale. Questo significa che chi la riceve, ottiene al contempo il titolo di dottore e può proseguire eventuali studi partendo dalla laurea ottenuta. Se questa è ritenuta completa, dopo il superamento di un iter accademico, si può addirittura insegnare la materia relativa al titolo ricevuto. Si tratta, quindi, di un riconoscimento importante che, sebbene venga dato più facilmente di quanto si pensi, rappresenta un effettivo titolo da sfoggiare su un eventuale curriculum vitae e che, pertanto, indica tutta una serie di competenze e di strumenti su una data materia o sul suo intero percorso di studi.
È bene precisare che quanto detto vale solo in Italia. All’estero, infatti, la laurea ad honorem corrisponde più che altro a un dottorato di ricerca. Tornando all’Italia ci sono diversi casi di laurea ad honorem ricevuta da personaggi che si sono distinti per motivi diversi. Un esempio eclatante è quello di Umberto Eco a cui sono stati assegnati quaranta titoli onorifici da atenei di tutto il mondo. Vale la pena citare anche quello di Roberto Benigni che ha ottenuto in tutto per nove lauree ad honorem. Un riconoscimento che gli è stato offerto anche all’estero visto che, tra le altre cose, vanta ad esempio un dottorato honoris causa in legge. Altri esempi sono quello di Vasco Rossi che ha ottenuto la laurea ad honorem in scienze della comunicazione. Facoltà che aveva frequentato (nel ramo della pedagogia) per un po’ ma alla quale aveva poi rinunciato per seguire la strada della musica. Ci sono poi quello di Silvio Berlusconi che ha ottenuto la laurea ad honorem in ingegneria gestionale e quello di Andrea Bocelli che ha ricevuto quella in filologia moderna.
Contrariamente a quanto si pensa, invece, la più recente laurea ricevuta da Giulia Cecchetin (la ragazza uccisa dall’ex fidanzato e che è diventata un vero caso mediatico nonché un simbolo) non è stata considerata ad honorem come si pensava inizialmente. La ragazza, infatti, aveva completato il suo percorso di studi presentando anche la tesi. Motivo per cui la sua laurea è stata considerata effettiva e come se presa in vita.
Insomma, la laurea ad honorem è senza alcun dubbio un titolo molto particolare e che, in quanto tale, sottostà a tutta una serie di regole che servono per mantenerne alto il valore. Ottenerla è quindi sempre un grande onore e questo anche se si tratta di un’onorificenza che le singole facoltà possono decidere di elargire a propria discrezione, pur rispettando ovviamente i parametri sopra descritti.