
Milioni di posti di lavoro grazie all'IA, i profili più richiesti
Con l'avvento dell'IA, tanti lavori spariranno, ma molti altri ne nasceranno entro il 2030: ecco quali saranno i ruoli più richiesti dalle aziende
Con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, sono stati diversi gli allarmi lanciati a riguardo dei lavori che potrebbero sparire nel corso dei prossimi anni. Ma è anche vero che, come in ogni piccola o grande rivoluzione che ha cambiato il corso della storia, dietro ad ogni perdita o sconfitta si celano sempre nuove opportunità.
Vale lo stesso per i lavori che scompariranno entro il 2030, ma che verranno rimpiazzati da molte altre professioni che guardano all’IA e alla tecnologia, come segnalato dall’ultimo rapporto Future of Jobs Report del World Economic Forum, che ha svelato quali saranno le occupazioni più richieste nei prossimi anni.
- Milioni di nuovi posti di lavoro con l'IA: i numeri
- Quali sono i lavori più a rischio
- Quali saranno le professioni più richieste nei prossimi anni
Milioni di nuovi posti di lavoro con l’IA: i numeri
Saranno ben 78 milioni i nuovi posti di lavoro “creati” dall’Intelligenza Artificiale, entro 5 anni. A svelarlo è il rapporto 2025 del World Economic Forum, Future of Jobs Report, che si basa sull’analisi dei risultati di un’ampia indagine condotta su amministratori delegati, capi del personale (Chief People), responsabili della formazione (Chief Learning Officer) e dirigenti di alto livello dediti alla strategia aziendale (Chief Strategy Office) di importanti aziende globali.
Lo studio sottolinea che la percentuale di lavori che verranno rivoluzionati sarà pari al 22% entro il 2030: gli analisti prevedono che verranno creati 70 milioni di nuovi ruoli e che ne verranno trasferiti 92 milioni, con un aumento netto di 78 milioni di posti di lavoro.
Quali sono i lavori più a rischio
Ogni innovazione porta con sé dei cambiamenti e spesso a farne le spese sono coloro che occupano certi ruoli lavorativi. È successo con moltissime professioni che sembravano dover durare per sempre, sta accadendo ora e così sarà anche in futuro. L’Intelligenza Artificiale, in un certo senso, può essere considerata uno di quegli spartiacque nella storia dell’umanità, un po’ come lo è stato l’invenzione della ruota, dell’elettricità, della radio o la diffusione della connessione internet.
Proprio a causa dell’avvento massiccio dell’IA nella nostra vita quotidiana, sono diversi i mestieri che andranno a scomparire. Quali sono nello specifico? Secondo quanto rilevato dal rapporto del WEF, ad avere la peggio saranno i ruoli impiegatizi, come i cassieri in banca e allo sportello postale, i bigliettai e il personale amministrativo dedito al data entry. Ma non solo. Potrebbero scomparire, o comunque diminuire, anche i tipografi, i contabili e i revisori dei conti.
Quali saranno le professioni più richieste nei prossimi anni
I nuovi lavori che nasceranno o prenderanno piede grazie all’IA si baseranno su competenze legate alle nuove tecnologie, sui big data e sulla cybersecurity. In particolare, ecco quali saranno le professioni più richieste a livello internazionale entro i prossimi 5 anni secondo i manager intervistati:
- Big Data Specialist
- FinTech Engineer
- Specialisti di Artificial Intelligence, Machine Learning, software e applicazioni.
In particolare, in Italia, i datori di lavoro prevedono una crescita netta dell’occupazione di ingegneri robotici, ingegneri delle energie rinnovabili e ingegneri ambientali.
Per non farsi trovare impreparati al cambiamento è necessario (secondo l’85% degli intervistati) migliorare le competenze della propria forza lavoro, potenziandola con l’integrazione tecnologica (per il 73% del campione studiato). Recuperare in tempo il gap delle skill necessarie per i nuovi lavori del futuro è una sfida non facile, anzi per il 63% dei datori di lavoro si tratta del principale ostacolo, poiché quasi il 40% delle competenze richieste sul lavoro sono destinate a cambiare.
“Tendenze come l’AI generativa e i rapidi cambiamenti tecnologici stanno stravolgendo i settori e i mercati del lavoro, creando sia opportunità senza precedenti sia notevoli rischi – ha dichiarato Till Leopold, responsabile del settore Lavoro, salari e creazione di posti di lavoro del World Economic Forum -. É giunto il momento per le imprese e i governi di lavorare insieme, investire nelle competenze e costruire una forza lavoro globale equa e resiliente”.