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Pecore Fonte foto: iStock

Pochi alunni, classe rischia chiusura: 4 pecore iscritte a scuola

Servono alunni in una scuola della Mosella francese per evitare la chiusura di una classe, così sono state iscritte 4 pecore: cosa è successo

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Servono 4 alunni per evitare la chiusura della classe quinta di una scuola del distretto Notting-Voyer-Hermelange, nella Mosella francese. Gli studenti che hanno fatto domanda di iscrizione, infatti, sono 94, ma dovrebbero essere 98, come richiesto dal ministero dell’Educazione. Così sono state iscritte 4 pecore. Ecco cosa è successo.

Perché 4 pecore sono state iscritte in una scuola

Tutto è iniziato da una direttiva ministeriale: servono 98 iscritti per il mantenimento della classe quinta nel distretto scolastico formato da 3 piccoli comuni della Mosella nei pressi di Sarrebourg, nel Nord-Est della Francia: Notting, Voyer e Hermelange. Ma gli studenti che hanno fatto domanda alla classe quinta per l’anno scolastico 2024-2025 sono stati solo 94. Così, lo scorso febbraio, il ministero dell’Educazione francese ha prospettato la chiusura della classe.

Come riportato da ‘Adnkronos’, per evitare questo scenario, i genitori degli studenti hanno deciso di iscrivere 4 pecore per riempire i ‘banchi vuoti’ all’interno della classe. Si è trattata di una vera e propria mobilitazione di protesta, che ha visto anche il coinvolgimento delle istituzioni locali.

Ogni cosa è stata fatta secondo le regole: ad ogni pecora sono stati ‘assegnati’ 2 genitori, una data di nascita e un indirizzo di residenza. E, ovviamente, anche un nome e cognome: John Deere, Valériane Deschamps, Phil Tondus e Marguerite Duprès.

Una volta compilati, i documenti per le iscrizioni delle pecore a scuola sono stati inviati al ministero dell’Educazione francese dagli uffici comunali, che, come detto, hanno partecipato attivamente alla mobilitazione dei genitori.

La protesta dei genitori per evitare la chiusura della classe

Le pecore non sono animali scelti a caso, ma sono parte integrante della protesta per la chiusura della classe. “I nostri figli non sono pecore, smettetela di contarli”, ha affermato il presidente dell’associazione dei genitori Loïc Firtion in un’intervista al quotidiano locale francese ‘L’Est Républicain’. I genitori hanno anche segnalato il fatto che la classe in questione è stata aperta nel 2021 con 90 studenti. 3 anni fa, dunque, non erano richiesti 98 iscritti per l’avvio dell’anno scolastico.

“Nell’ambiente rurale in cui ci troviamo e nell’assurdità di questa situazione – ha proseguito il presidente dell’associazione dei genitori Loïc Firtion – era ovvio per noi portare le nostre pecore a scuola per raggiungere finalmente la quota richiesta”.

“Né i sindaci né i genitori erano d’accordo – ancora Firtion -. Inizialmente abbiamo protestato, ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta dal governo. Abbiamo quindi deciso di usare l’assurdo per rispondere ad una decisione assurda”.

Un gesto simbolico di dissenso, dunque, che è stato anche spiegato dai genitori ai bambini, che si sono effettivamente trovati a scuola con le pecore. Gli animali sono stati infatti portati all’interno del cortile, dove è stato per loro allestito un recinto con affisso un cartello con scritto: “Benvenuti ai nostri 4 nuovi iscritti”. Le pecore, prestate alla protesta da alcuni allevatori locali, sono poi state riportate all’ovile di provenienza, come ha specificato Firtion per rassicurare gli animalisti.

In attesa di una risposta dal ministero dell’Educazione, i genitori dei bambini della scuola di Notting-Voyer-Hermelange hanno anche realizzato un video dove si susseguono le immagini degli studenti accompagnate da una canzone di denuncia, come riportato da ‘La Repubblica’. “Siamo i dimenticati, quelli delle campagne, quelli troppo lontani da Parigi”, recita il brano del filmato. E ancora: “Siamo i 30 studenti raggruppati in 50 metri quadrati secondo una filosofia che trasforma il Paese in un centro commerciale”.