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Perché gli studenti preferiscono iscriversi al liceo Fonte foto: iStock

Perché gli studenti italiani preferiscono il liceo

I dati sulle iscrizioni per l'anno scolastico 2025/2026 dicono che gli studenti preferiscono i licei agli istituti tecnici e professionali: i motivi

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Più della metà degli studenti hanno scelto di iscriversi al liceo per l’anno scolastico 2025/2026. Ad evidenziarlo sono i dati resi noti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito dopo la chiusura della finestra temporale utile per le iscrizioni al prossimo anno (dal 21 gennaio al 10 febbraio 2025).

Perché i ragazzi e le ragazze preferiscono i licei rispetto agli istituti tecnici e professionali? A dare una risposta sono stati sia prof Maggi, noto volto Tv, che Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi (Anp), che ha lanciato un appello.

Il motivo per cui i giovani preferiscono iscriversi ai licei

Antonello Giannelli, che era intervenuto recentemente sulla proposta di Valditara di arresto in flagranza di reato per le aggressioni degli studenti nei confronti del personale scolastico, ha commentato i numeri delle iscrizioni al nuovo anno scolastico che vedono i licei prevalere sulle altre tipologie di scuole superiori in Italia: “Si va verso i licei per dare ai figli una laurea e un futuro migliore, ma non è automatico“, ha dichiarato il presidente dell’Anp, che ha lanciato un appello: “Dobbiamo rivalutare i percorsi tecnico-professionali come fanno in altri Paesi d’Europa”, sottolineando quindi la necessità di un cambiamento.

I dati sulle iscrizioni all’anno scolastico 2025/2026

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha reso pubblici i numeri delle iscrizioni al prossimo anno scolastico. I licei restano le scuole superiori più scelte dagli studenti italiani e tra questi a prevalere sono le iscrizioni per l’indirizzo scientifico (13,53% del totale dei nuovi iscritti). Al secondo gradino del podio troviamo il liceo delle scienze umane, che ha raggiunto l’11,67% delle iscrizioni, e al terzo il liceo linguistico (8,01%). Il liceo classico, invece, conferma i numeri dell’anno precedente (5,37%), anche se i dati sul calo di iscritti sono allarmanti se si guarda all’ultimo decennio, e così anche quello artistico (4,03%). Tra i meno scelti, infine, troviamo il liceo musicale (0,77%), il coreutico (0,17%) e il tanto dibattuto indirizzo Made in Italy (0,09%).

Se i licei sono quelli più scelti in Italia, va meno bene agli istituti tecnici, che per il prossimo anno vedono un leggero calo di iscrizioni (dal 31,66% dell’anno 2024-2025 al 31,32% del 2025-2026). Tra questi, l’indirizzo più scelto è Amministrazione, Finanza e Marketing (9,12%).

Restano invece stabili le adesioni agli istituti professionali, preferiti dal 12,96% dei giovani studenti di terza media. L’indirizzo più scelto è Enogastronomia e Ospitalità alberghiera (3,94%), seguito da Servizi per la Sanità e l’Assistenza sociale (2,01%).

Perché il liceo classico rischia di sparire secondo Prof Maggi

Anche se rispetto al 2024 il numero di iscrizioni è rimasto pressoché invariato, negli ultimi 14 anni il liceo classico ha sofferto di un continuo calo di studenti, fino al record negativo dell’anno scorso. Le cifre parlano chiaro: tra il 2010 e il 2024 il liceo classico ha perso 18mila studenti.

Anche Andrea Maggi, insegnante noto per la sua partecipazione a ‘Il Collegio‘ e ospite fisso alla trasmissione Rai ‘Splendida Cornice’, in un intervento sul Gazzettino ha espresso il suo pensiero: “Sull’onda del pragmatismo e della spinta a favorire gli studi scientifico-tecnici, il liceo più umanistico che c’è subisce una contrazione”, ha scritto il prof di Pordenone.

“È un bene che sempre più giovani intraprendano studi scientifici – ha aggiunto -. Ma perché tutto questo avviene a scapito del classico?”. Il problema, secondo Maggi, starebbe nella narrazione che viene fatta del liceo classico, che vedrebbe questo indirizzo come “fuori dal tempo”. In una società sempre più improntata al “pragmatismo”, dove lo studio è costantemente più orientato verso il mondo del lavoro, “si è diffusa una disaffezione per materie come il latino e il greco, materie di indirizzo di cui oggi studentesse e studenti non sembrano più subire un grande fascino”, ha concluso prof Maggi.