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Pnrr, 60mila posti letto per gli universitari a rischio
Il governo sarebbe pronto a tagliare uno degli investimenti più importanti del Pnrr: la realizzazione di 60 mila posti letto per gli universitari
A causa di ritardi, il governo sarebbe pronto a tagliare uno degli investimenti più importanti del piano nazionale di ripresa e resilienza, ovvero la realizzazione di 60mila nuovi posti letto per gli universitari. Il ministro per il Pnrr, Tommaso Foti, ha informato la titolare del dicastero dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che gestisce il dossier, la quale però vuole opporsi a questa decisione. Per l’esecutivo sarebbe meglio ridimensionare prima l’obiettivo che arrivare alla scadenza del 30 giugno 2026 senza rispettare gli impegni presi con Bruxelles.
Il taglio dei posti letto per gli universitari
L’ipotesi è inserire un nuovo target all’interno della revisione del Piano che il governo italiano invierà alla Commissione europea tra qualche settimana. In questo documento dovrebbe essere certificata la rinuncia a migliaia di posti letto. Quanti ne scomparirebbero però non si sa ancora proprio perché la ministra Bernini è contraria all’idea di Foti. La titolare dell’Università e della Ricerca vuole mantenere il target inalterato. Il punto è che è impossibile arrivare alla deadline del Pnrr con 60 mila nuovi posti letto nonostante il recupero registrato nelle ultime settimane ed è la stessa Bernini a ripeterlo nelle interlocuzioni con i tecnici.
La proposta della ministra Bernini
La proposta di Anna Maria Bernini a Foti è quella di trattare con l’Europa per modificare il criterio di rendicontazione. Una opzione non nuova per L’Italia. La Commissione già una volta ha accettato le richieste del Governo. La validazione dell’obiettivo finale è infatti cambiata, passando dal prendere in considerazione la disponibilità dei posti letto per gli studenti universitari alla loro realizzazione. Uno step prima, quindi, rispetto a quello delle certificazioni finali e dei collaudi che renderanno operative le nuove strutture.
La nuova domanda sarebbe invece che il target si intenderebbe raggiunto con la firma delle lettere di impegno da parte delle ditte chiamate a costruire i posti letto. In pratica si tratta di concordare una proroga dei lavori. Secondo la ministra Bernini solo attraverso una modifica del parametro della rendicontazione si potrà dare una risposta adeguata a un’esigenza diffusa in tutto il Paese.
I dati sui posti letto ammessi al Pnrr
Attualmente il numero dei posti letto ammessi ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, a fronte di un incremento di circa 9 mila unità negli ultimi tre mesi, è a quota 22.683. Questi i dati riportati dal quotidiano La Repubblica che ha potuto visionale la rilevazione datata 18 febbraio. Il conteggio contiene anche i posti già realizzati e il totale è ben lontano dall’obiettivo finale dei 60 mila.
Se il target finale venisse rivisto e quindi tagliato, l’Italia perderebbe una parte delle risorse destinate agli alloggi per gli studenti universitari. In questo caso la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini avrebbe pronta una nuova richiesta per supportare gli studenti, ossia ampliare il perimetro delle borse di studio. In questo modo le risorse complessive resterebbero nell’ambito del diritto allo studio, seppure con un impegno ridimensionato sugli alloggi per gli universitari.