Milano è la seconda città con più studenti universitari al mondo
Milano è seconda al mondo, dopo Boston, per numero di studenti universitari: i dati sugli atenei del capoluogo lombardo e le sfide per il futuro
Milano si avvicina a Boston. Il capoluogo lombardo, dal punto di vista universitario, è un’eccellenza assoluta per l’offerta che è in grado di presentare. E non a caso, se si confronta la popolazione cittadina con gli studenti che decidono di approfondire il loro percorso scolastico all’ombra della Madonnina, si scopre che la metropoli meneghina ha numeri incredibili.
Oltre che Capitale della moda e del design, Milano è anche la città degli studenti universitari, con ben otto atenei e un’offerta formativa molto variegata, anche se ci sono ancora alcune sfide da superare per il futuro.
- Città con più studenti: Milano seconda dietro Boston
- Le università a Milano
- Le sfide per il futuro di Milano
Città con più studenti: Milano seconda dietro Boston
Dati alla mano, al di là di ogni aspettativa si scopre che a Milano c’è un “popolo” di 215 mila studenti, che diventano quasi 250 mila se si considerano anche i docenti, il personale amministrativo e gli alunni che frequentano gli Istituti d’arte, musica e design e gli Itis (Istituto Tecnico Industriale Statale).
Per capire la grandezza del fenomeno, basti pensare che, per convenzione, una città viene ritenuta “grande” quando supera i 250 mila cittadini. Alla luce di ciò, si comprende in fretta che a Milano, praticamente, c’è una città all’interno della città formata da soli studenti.
Il capoluogo lombardo è considerato secondo, dopo Boston per numero di studenti. A tal proposito, è necessario specificare che Milano non è seconda alla capitale del Massachusetts per quanto riguarda il numero assoluto di studenti, bensì in riferimento al numero di alunni in proporzione al numero di abitanti.
Ad esempio Londra conta molti più studenti. Però è anche vero che ha una popolazione ben più corposa di quella milanese. Se invece si osserva il numero di abitanti di una città con gli studenti che essa ospita, ecco che allora spicca Milano, seconda solamente a Boston.
Le università a Milano
Altra caratteristica che fa del capoluogo lombardo un’eccellenza sul fronte universitario è che sul suo territorio non ospita soltanto un ateneo storico, come capita ad altre città, bensì un ventaglio di atenei prestigiosi che negli anni hanno visto uno sviluppo considerevole. Sono otto in tutto le università milanesi: la Statale, il Politecnico, la Bocconi, la Bicocca, la Cattolica, la Iulm, il San Raffaele e infine l’Humanitas, ultima nata, che compie 10 anni.
L’avere un’offerta così ampia, variegata e autorevole è un dettaglio non da poco che funge anche da stimolo alle università stesse le quali si ritrovano in un regime di concorrenza che alla lunga si rivela virtuoso, sia per le istituzioni scolastiche che per la città. Ecco quindi che c’è una sorta di corsa positiva a realizzare campus all’avanguardia e innovativi, anche dal punto di vista dell’architettura, con ricadute favorevoli anche su ciò che riguarda la rigenerazione urbana. Le università milanesi si trovano in molti casi nel centro storico della città e fungono anche da modello all’interno di quartieri che necessitano di un miglioramento.
Le sfide per il futuro di Milano
Nonostante il numero di studenti parli chiaro, con una concentrazione molto elevata nel capoluogo lombardo, resta ancora una sfida da affrontare dal punto di vista politico e organizzativo: far sì che il diritto allo studio sia concretamente fruibile per tutti.
Sono noti, infatti, i costi da sostenere per vivere a Milano: per troppi studenti sono proibitivi e non mancano le polemiche a riguardo. Per provare a risolvere il problema e rendere Milano una città universitaria d’eccellenza aperta a tutti, servirebbe, come rileva il ‘Corriere della Sera’, una cabina di regia a livello politico e finanziario. Un’organizzazione che sia capace di innestare nel tessuto cittadino idee e risorse per risolvere alcuni problemi legati alla mobilità e soprattutto al prezzo degli alloggi. Solo così i lati del cosiddetto “Ottagono” universitario milanese sarebbero accessibili da chiunque voglia proseguire con gli studi.