
Prof Schettini: "Dovremmo imparare dal vento". La lezione di vita
Prof Vincenzo Schettini torna a teatro nel giorno del suo 48esimo compleanno e invita a riflettere sul vento: cosa dovremmo imparare di importante
È il prof di fisica più seguito sui social, ma è anche un divulgatore impegnato con la sua la lezione-spettacolo “La fisica che ci piace” nei teatri di tutta Italia. Prof Vincenzo Schettini porta sul palco uno show in cui fisica e musica coinvolgono un pubblico eterogeneo, composto da bambini, adulti e anche anziani, con un mix di lezioni unite al gioco e al divertimento, non senza momenti emozionanti capaci di toccare le corde del cuore.
Schettini fa nuovamente tappa a Mantova il 7 marzo al PalaUnical, proprio nel giorno del suo 48esimo compleanno. È alla vigilia di questo appuntamento che ha parlato del vento. Un elemento da cui dovremmo imparare una cosa importante.
- Cosa dovremmo imparare dal vento secondo Schettini
- Social media e web: cosa conta davvero per prof Schettini
Cosa dovremmo imparare dal vento secondo Schettini
La scienza è vita ed ogni fenomeno naturale e umano è legato in qualche modo alla fisica. È ciò che ha ribadito più volte prof Schettini ai suoi follower (2,9 milioni sono su Instagram), ai suoi alunni (non dimentichiamo che innanzitutto è professore all’Istituto tecnico Dell’Erba di Castellana Grotte), a coloro che lo seguono in tv (con il suo programma “La fisica dell’amore” ora disponibile su RaiPlay) oppure a teatro, dove porta in scena il format “La fisica che ci piace” in versione lezione-show. A proposito del web e del teatro, ha dichiarato a La Voce di Mantova: “In rete ricevi complimenti, ma in teatro senti il calore del pubblico, gli applausi, le risate”.
Dove la scienza si unisce alla vita quotidiana, prof Schettini ci sa spiegare il meccanismo della fisica sottostante con esempi concreti, rendendo la materia più facile da capire per tutti. Tra i fenomeni scientifici quotidiani e comuni su cui ci ha invitato a fare una nuova riflessione è il vento, da cui dovremmo imparare una cosa importante: “Il vento nasce da differenze di pressione. Ecco, la vita è così: spesso ci agitiamo, pretendiamo troppo. Ma dovremmo imparare dal vento a lasciarci andare, seguire il nostro ritmo naturale”. Un appello a non darci fretta, a vivere il momento ed essere noi stessi, senza vergogne e preoccupazioni, con le nostre capacità e personalità uniche.
Social media e web: cosa conta davvero per prof Schettini
Instagram, Facebook, YouTube e TikTok: prof Schettini è seguito su tutti i principali social grazie alle sue video lezioni di fisica che aggiungono spesso un insegnamento più profondo legato alla nostra vita, oltre a rendere la materia accessibile a tutti. “Cinque anni fa ho scelto il part-time perché sentivo che qualcosa stava cambiando – ha raccontato il docente influencer -. Credevo nel potenziale dei social per la didattica e non mi sono mai pentito della mia scelta”.
A proposito del mondo del web, Schettini ha spiegato che tipo di strumento è per lui e cosa conta davvero al suo interno: “Ho capito che il web è una TV cento volte più potente, ma conta solo chi sa comunicare”, ha affermato.
Proprio il saper comunicare in modo originale e con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti è il mantra di prof Schettini, che in più occasioni ha ribadito l’importanza del linguaggio unito alle enormi potenzialità dei social. È dai suoi alunni che ha raccontato recentemente di aver imparato “la potenza di linguaggio dei social, la possibilità di raggiungere con la curiosità sempre più ragazzi”. Inoltre, i suoi studenti gli hanno insegnato “a cercare modi sempre più semplici per spiegare un mondo, quello della fisica, da cui ci hanno allontanato troppi secoli di tecnicismi non sempre necessari”.
“Se chi sceglie questo mestiere lo vive come un sogno che si realizza e lo farcisce con il suo personale entusiasmo, questa energia arriva ai ragazzi e diventa virale – ha spiegato Schettini -. Il trucco, che in realtà non c’è, sono la passione per il mio lavoro e l’uso di un linguaggio semplice, lontano dagli aulicismi e tecnicismi delle aule accademiche”. “Si può fare lezione parlando in modo asettico e accademico di ‘resistenza’ come concetto fine a se stesso o far vedere ai ragazzi che la resistenza altro non è che quel ‘qualcosa’ che fa funzionare il phon o la lavatrice. E questo diverso approccio cambia tutto”, ha concluso.