
Prof Schettini: "Sono scioccato". La lezione su giovani e pudore
Il prof di fisica Vincenzo Schettini ha lanciato un allarme sui giovani a proposito di pornografia e facilità di fruizione: cosa sta succedendo
"Sono molto preoccupato, tanto preoccupato". È la frase con cui Vincenzo Schettini, il celebre prof di fisica molto seguito sui social, ha dato inizio al video pubblicato nel suo format "La fisica che ci piace". L’allarme di Schettini è rivolto alla facilità con cui i giovani di oggi possono accedere a contenuti pornografici fin dalla tenera età tramite i propri cellulari e a come questo stia avendo ripercussioni estremamente negative sulla loro crescita.
- Allarme di prof Schettini su giovani e pornografia: cosa sta succedendo
- Senso del pudore: perché e fondamentale secondo prof Schettini
- L'appello di prof Schettini ai genitori
Allarme di prof Schettini su giovani e pornografia: cosa sta succedendo
"Sono rimasto sconvolto da quanto oggi sia facile cercare video pornografici online, di tutte le categorie", ha iniziato a spiegare prof Schettini in un video dal titolo "Sono scioccato! Oggi tanti ragazzini guardano troppi Por*o in rete". Il docente e divulgatore, in occasione di un lavoro svolto insieme a Le Iene, ha raccontato di aver parlato con molti giovani tra i 13 e i 18 anni, alcuni dei quali hanno ammesso di aver iniziato a cercare questo tipo di contenuti già all’età di 8 anni, con il proprio cellulare e liberi dal controllo dei genitori.
Una situazione che preoccupa fortemente Schettini, che ha proseguito lanciando un allarme: "Mi hanno raccontato di sentirsi completamente svuotati, completamente amorfi nei confronti della sessualità e del sesso, perché hanno detto che si sono pentiti di aver visto di tutto e di più e questa cosa ha cominciato a intaccare il loro modo di vivere la sessualità. Alcuni hanno raccontato di non riuscire ad avere rapporti sessuali soddisfacenti, si sentono da meno, di sbagliare, di non divertirsi".
"È una passeggiata che si fa attraverso la scoperta del proprio corpo la scoperta del vivere l’amore e l’esperienza sessuale con l’altro o con l’altra, che oggi invece viene distorta, diventa distopica e sballata completamente dalla fruibilità che si ha dei video porno online, ormai alla portata di tutti", ha aggiunto il prof di fisica.
Senso del pudore: perché e fondamentale secondo prof Schettini
Il racconto di prof Schettini è andato alla sua esperienza, ai giovani delle vecchie generazioni che non avevano cellulari con accesso a internet e che per esplorare il mondo della sessualità si rifacevano a videocassette e giornalini che però erano quasi impossibili raggiungere perché c’era un forte controllo da parte dei genitori e degli adulti in generale. Ad esempio, ci si vergognava di chiedere all’edicolante un certo tipo di giornale.
È proprio sul senso del pudore che si è focalizzato Schettini: "È una cosa importante. Il vergognarsi anche di parlarne". Un pudore che si è ormai perso e che andrebbe ritrovato in un mondo in cui anche l’intimità è diventata volgare e pornografica, nel senso più esteso del termine.
L’appello di prof Schettini è quindi quello di godersi quell’età, imparando piano piano a esplorare il proprio corpo e quello degli altri. "Lavorare di immaginazione è importante anche per la sfera sessuale", ha proseguito, aggiungendo però che gli smartphone (ritenuti dal docente "gli strumenti del male") e i contenuti espliciti stanno mettendo a rischio la voglia e la capacità di immaginare. "Questo fruire di questo genere di video attraverso il telefono vi ammazza, ragazzi, vi uccide, vi succhia via la voglia anche di immaginare l’altro o l’altra. […] Vi toglie la voglia di desiderare, di immaginare, di scoprire".
"Il sesso è una cosa bellissima che scoprirete anche attraverso il pudore. Il vergognarsi di fare certe cose e di chiederle. Si cresce anche attraverso questo", ha affermato il docente.
L’appello di prof Schettini ai genitori
Secondo Schettini è assolutamente normale avere la curiosità e l’istinto di guardare quel tipo di film in adolescenza, poiché "fa parte della nostra crescita", ma il problema sta nella facilità, nell’eccessiva fruizione e nel mancato controllo da parte dei genitori, tutti elementi che concorrerebbero a "rovinare" la crescita ai giovani. "Sono convinto che qui stiamo sbagliando noi adulti", ha sottolineato.
Cosa si può fare per arginare il problema? L’appello di prof Schettini va ai genitori dei giovani di oggi: "Aiutiamoli i figli, parliamogli, controlliamoli. Sembra una parola blasfema, quella di controllare i propri figli, ma nn esiste privacy quando si deve seguire un figlio, mai. È tuo figlio, è tua figlia, difendili dalla crudeltà dalla violenza delle immagini nel mondo, che sono diventate alla portata di tutti".
Un controllo, secondo Schettini, che andrebbe fatto anche sui cellulari dei giovani, che spesso mettono il blocco all’accesso alle app che utilizzano, in modo da non farle vedere ai genitori: "Controllate i cellulari dei figli. Un figlio che mette il blocco al cellulare oggi? Ma dove sta scritta questa cosa? Fate aprire ai vostri figli Telegram. Su questa piattaforma c’è il macello. Passano video, immagini, di tutto", ha ribadito facendo un esempio.
"I figli vanno difesi, ma vanno spiegate loro determinate cose. Parlate, abbiate la voglia di aprirvi con i figli. Se anni fa non era necessario farlo, io oggi lo ritengo fondamentale". Infine, un appello anche agli insegnanti: "Lo dobbiamo fare anche noi professori a scuola, assolutamente".