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Punito per non aver fatto i compiti, bimbo denuncia il papà: la storia Fonte foto: iStock

Punito per non aver fatto i compiti, bimbo denuncia il papà

Il bambino era stato ripreso per non aver finito di fare i compiti in tempo e ha deciso di vendicarsi contro il genitore con una chiamata alla polizia

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Probabilmente non c’è un bambino che non sia stato rimproverato, almeno una volta nella vita, per non aver fatto i compiti a casa in tempo per il giorno dopo. Alcuni possono restarci male e magari mettere il broncio al genitore che li ha sgridati, ma senza grandi conseguenze. In Cina, invece, un giovanissimo studente ha deciso di escogitare un piano arrivando a denunciare il padre dopo essere stato punito per non aver svolto tutti gli esercizi che gli erano stati assegnati a scuola.

La denuncia del bambino contro il padre

La storia è stata raccontata dalla testata China News e sarebbe avvenuta il 9 gennaio a Yongning, un distretto della Cina nella regione autonoma di Guangxi.

Un bambino di 10 anni sarebbe stato sgridato e punito dal papà per non aver finito i compiti. Il piccolo studente, dopo essere stato ripreso dal genitore, sarebbe fuggito via uscendo di casa. Il bimbo avrebbe raggiunto un negozio, chiesto un telefono in prestito e chiamato la polizia, dicendo loro che il padre teneva nascosta in casa della droga.

L’intervento della polizia

A seguito della telefonata, le forze dell’ordine cinesi hanno raggiunto il bambino e con lui sono andati nella casa della famiglia. Gli agenti hanno iniziato una perquisizione dell’abitazione che ha portato al ritrovamento di otto bulbi di papavero, da cui si estrae l’oppio.

L’uomo ha affermato di possederli per scopi medicinali, ma in Cina il possesso senza autorizzazione è un crimine ed è stato portato in stazione di polizia. Il genitore sarebbe stato accusato di detenzione di sostanze stupefacenti.

Compiti a casa: il record in Italia

Tornando in Italia, invece, per quanto riguarda lo studio, gli studenti dello Stivale detengono un record. Secondo il 58° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, pubblicato il 6 dicembre 2024, gli alunni italiani sono i campioni europei di compiti a casa: mediamente, passano 2,3 ore al giorno a fare esercizi, letture e attività formative individuali a casa. A questo dato, si aggiunge anche il tempo della frequenza scolastica, che nel Bel Paese risulta tra i più elevati: in media, gli italiani trascorrono 27,2 ore alla settimana a scuola.

Nel Vecchio Continente solo un altro Stato sarebbe meglio di noi: la Germania, che totalizza 28 ore di frequenza, ma richiede ai giovani alunni solo 1,2 ore al giorno dedicate allo svolgimento dei compiti a casa.

In realtà, il nuovo rapporto Censis 2024, ha evidenziato la necessità di riformare la gestione dei compiti a casa in Italia. Il 67,5% dei dirigenti scolastici, che hanno partecipato allo studio, hanno indicato l’esigenza di una regolamentazione specifica. Per il 98,3% dei presidi è fondamentale che ogni docente si ritagli del tempo in classe per migliorare il metodo con cui gli studenti svolgono i compiti a casa, per il 95,1% sarebbe inoltre indispensabile un maggior coordinamento tra gli insegnanti. Il 63,7% ha sottolineato l’importanza di assegnare i compiti a casa, ma per l’85,4% gli insegnanti dovrebbero essere più attenti alle ricadute sull’apprendimento. Infine il 51% dei dirigenti scolastici ritiene che la gran parte dei docenti darebbe per scontato il supporto dei genitori nello studio a casa dei figli.