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Libro aperto da leggere Fonte foto: iStock

Quanti libri leggono gli italiani (e quali): lo svela una ricerca

Gli italiani sono diventati dei discreti amanti della lettura: tra cartaceo e formato digitale, nuovo e usato, sono diversi i libri letti in Italia

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Non possiamo considerarci un popolo di grandi lettori, potremmo decisamente far meglio. Ma, forse, qualcosa sta cambiando nelle nostre abitudini legate al tempo libero. Una nuova ricerca, infatti, ci svela quanti libri leggono gli italiani e quali sono le loro preferenze, non solo in materia di generi letterari, ma anche di supporto e di acquisto. Secondo quello che è emerso da questa indagine possiamo considerarci dei discreti lettori, ma si può sempre migliorare!

Quanti libri leggono gli italiani

La ricerca “RISE study on Consumer Behaviour– Book-Buying Trends, Reading Habits & Customer Needs” ci ha svelato le abitudini di acquisto di libri da parte degli italiani. Realizzata su un campione di 9500 persone da Eibf, associazione internazionale delle librerie, di cui Ali-Confcommercio è socia per il nostro Paese, questa indagine ci ha dipinto come discreti lettori: il 94%, quindi più di 9 persone su 10, ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi. L’86%, invece, ne ha acquistato almeno uno.

La percentuale è più alta rispetto a quelle registrate negli altri 19 Paesi oggetto dell’indagine (Australia, Bulgaria, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti d’America): la media è ferma rispettivamente per i due dati all’85% e al 72%.

Cartaceo o ebook, quali preferiscono gli italiani

I libri cartacei rimangono il formato preferito in tutti i Paesi oggetto della ricerca. In Italia questa preferenza è ancora maggiore, visto che sono scelti dall’89% della popolazione. Il 35% degli intervistati ha comprato un e-book, un dato sopra la media rispetto all’intero campione. Il formato digitale sembra piacere di più ai lettori della fascia d’età compresa tra i 18 e i 34 anni. L’acquisto di audiolibri rimane, invece, leggermente sotto la media: sono molto popolari nella fascia d’età 35-54 anni.

Per quanto riguarda, invece, la scelta di comprare il nuovo o l’usato, una netta predominanza, l’85%, sceglie di fare acquisti di libri nuovi, ma un buon 30% opta per quelli di seconda mano, che fanno anche risparmiare un po’. In Italia si compra ancora nei negozi fisici, in particolare per il clima che si respira all’interno delle librerie e per la competenza dei librai, ma anche online: a prediligere entrambi i canali è l’88% della popolazione intervistata, contro la media complessiva ferma al 76%. Il 92% degli italiani, inoltre, sceglie come regalo proprio un libro, con una percentuale più alta rispetto alla media complessiva (80%).

Che genere di libri leggono gli italiani

L’indagine ha analizzato anche le preferenze dei lettori per quello che riguarda i generi letterari. La narrativa è in assoluto in vetta alla classifica dei libri acquistati in Italia, ma gli italiani amano molto anche le biografie e la letteratura classica.

Il presidente di Ali-Confcommercio, Paolo Ambrosini, in un comunicato ha spiegato l’importanza di questa ricerca: “Questa indagine, la prima realizzata nel nostro settore con un panel di 19 Paesi ci offre molti spunti di analisi e riflessione. Lavorare come associazione in modo da dare alle nostre imprese strumenti per investire nel rinnovo dei locali e nella formazione dei propri collaboratori è per noi centrale”. Ali sta proprio chiedendo alle Istituzioni di aprire un fondo di rotazione nazionale così da incentivare l’apertura e il rinnovo delle librerie. A livello europeo, invece, si sta proponendo una scuola librai comune, per la formazione continua di questi addetti alla cultura.