
Maccioni e la parola dell'anno Rispetto alla Maturità 2025
Una delle tracce del testo argomentativo della Maturità 2025 è tratta da un testo di Riccardo Maccioni sulla parola "rispetto"
Riccardo Maccioni e il suo testo sul "rispetto" come parola dell’anno scelta da Treccani è tra le tracce della Maturità 2025. Nello specifico una parte della riflessione dell’autore, pubblicata su Avvenire il 17 dicembre 2024, è stata scelta come proposta B2 in cui si chiede l’analisi e la produzione di un testo argomentativo.
La traccia su Riccardo Maccioni e la parola "rispetto"
Il testo è tratto dall’opinione espressa da Riccardo Maccioni sul quotidiano Avvenire in cui spiega che "Rispetto" è la parola dell’anno Treccani. E serve per respirare. Nello specifico la parte portata all’attenzione dei maturandi è la seguente:
"Una parola che esprime attenzione, gusto dell’incontro, stima. Che anche quando introduce un attacco verbale, non alza i toni del discorso, anzi sembra voler prendere le distanze da quanto sarà detto subito dopo. L’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto "rispetto" come parola del 2024. Una decisione che sembra un auspicio, che porta con sé il desiderio di costruire, di usare il dizionario non per demolire chi abbiamo di fronte ma per provare a capirne le ricchezze, le potenzialità. Perché se è vero che le parole possono essere pietre, è altrettanto giusto sottolineare come siano in grado di diventare il cemento necessario a edificare case solide e confortevoli, la colla capace di tenere insieme una relazione a rischio di rottura. "Il termine rispetto, continuazione del latino respectus – spiegano Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, condirettori del Vocabolario Treccani – va oggi rivalutato e usato in tutte le sue sfumature, proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale". E la conferma arriva proprio dai termini che rimandano al significato opposto, tutti concetti orientati a distruggere le relazioni, a demolire gli altri: indifferenza (che spesso fa più male dell’odio), noncuranza, sufficienza fino ad arrivare all’insolenza, al disprezzo, allo spregio. […] Rispettare è tutt’altro, affonda le sue radici in respicere che, letteralmente significa guardare di nuovo,
guardare indietro, cioè richiama il dovere di non cedere alla smania del giudizio immediato figlio
dell’emotività, che non tiene conto delle storie delle persone, delle loro battaglie interiori. Occorre, invece, allenarsi alla bellezza del prendersi cura, del fare attenzione, del preoccuparsi per la vita altrui, così che la comunità possa crescere in armonia facendo assaporare in chi ne fa parte il gusto dell’appartenenza alla medesima famiglia umana".
Cosa viene chiesto ai maturandi
Per quanto riguarda la prova sul testo di Riccardo Maccioni, agli studenti alle prese con la Maturità 2025 viene chiesto di fare l’analisi e la comprensione del testo.
I maturandi possono rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte.
Nella traccia viene elencato cosa fare:
1. Riassumere il contenuto del testo nei suoi snodi tematici essenziali.
2. Con quali argomenti l’autore sostiene l’importanza del ‘rispetto’?
3. Il testo proposto si sofferma su parole e atteggiamenti che quotidianamente negano il rispetto:
riportarne gli esempi più significativi.
4. Individuare quali sono, a parere di Maccioni, gli atteggiamenti concreti per opporsi alla mancanza di
rispetto.
Nella sezione "Produzione" viene spiegato agli studenti che sulla base delle proprie conoscenze, delle sue esperienze e della sua sensibilità, confrontati criticamente con il contenuto del brano proposto, bisogna elaborare un testo nel quale si sviluppa il proprio punto di vista sulla tematica trattata, motivando le proprie riflessioni. L’elaborato deve essere organizzato in modo tale che gli snodi dell’esposizione siano resi in un testo coerente e coeso.
Chi è Riccardo Maccioni
Riccardo Maccioni è il caporedattore del quotidiano L’Avvenire.
È un torinese residente a Milano e, per 18 anni, è stato responsabile della sezione Catholica di L’Avvenire. Sempre per lo stesso quotidiano è stato inviato speciale.
In precedenza, è stato per sei anni responsabile della redazione del circuito radiofonico satellitare della Cei "InBlu" oggi "Inblu2000".
Sempre per Avvenire cura il podcast "Taccuino celeste" dedicato ai temi della fede, a "cosa crede chi crede". Ha da poco pubblicato il libro "50 domande sulla fede che non hai mai osato fare".
Le altre tracce della Maturità
Le altre tracce della Maturità 2025 sono:
Tipologia A:
- Pier Paolo Pasolini, Appendice I a «Dal diario» (1943-1944), in Tutte le poesie, tomo I, a cura di Walter Siti, Mondadori, Milano, 2009.
- Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, prefazione di Giorgio Bassani, Feltrinelli, Milano, 1962, pp. 166-168.
Tipologia B:
- Testo tratto da: Piers Brendon, Gli anni trenta. Il decennio che sconvolse il mondo, Carocci editore, Roma, 2005, pp. 216-217.
- Testo tratto da: Telmo Pievani, Un quarto d’era (geologica) di celebrità, in Sotto il vulcano, Feltrinelli, Milano, 2022, pp. 30-31.
Tipologia C:
- Testo tratto da: Paolo Borsellino, I giovani, la mia speranza, in Epoca, 14 ottobre 1992, pp. 125-126.
- Testo tratto da: Anna Meldolesi e Chiara Lalli, L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?, in 7-Sette – supplemento settimanale del ‘Corriere della Sera’, 13 dicembre 2024, pag. 12.