
Telmo Pievani e Un quarto d'era di celebrità alla Maturità 2025
Tra le tracce della Maturità 2025 c'è un testo tratto da Telmo Pievani pubblicato su "Sotto il vulcano": "Un quarto d’era (geologica) di celebrità"
Tra le tracce della Maturità 2025 c’è anche una riflessione sull’azione dell’uomo sul pianeta Terra e su quanto l’impronta dell’essere umano stia incidendo sull’ecosistema. Tra le proposte di categoria B, riguardanti l’analisi e la produzione di un testo argomentativo, c’è una parte del testo di Telmo Pievani, "Un quarto d’era (geologica) di celebrità", pubblicato su "Sotto il vulcano" di Feltrinelli nel 2022.
La traccia su "Un quarto d’era (geologica) di celebrità" di Telmo Pievani
Il brano sottoposto all’analisi degli studenti è apparso a pagina 30 e 31 della rivista di Feltrinelli "Sotto il vulcano". Si tratta di "Un quarto d’era (geologica) di celebrità" del filosofo Telmo Pievani. Nello specifico, la parte su cui si chiede una riflessione è:
"I nostri successori studieranno l’Antropocene e capiranno il vicolo cieco in cui ci siamo infilati. […] Le firme sedimentarie dell’attività umana negli ultimi decenni del Novecento sono tali e tante che anche il più tonto dei geologi del futuro non potrà non vederle. […] Quanto pesano tutti gli oggetti del mondo? Sembra la domanda disarmante di un bambino e invece adesso è diventata, grazie ai big data, una curiosità scientifica piena di significati. […] Immaginate tutto ciò che l’umanità ha prodotto e costruito: tutti gli edifici sulla Terra, tutte le strade, treni aerei navi auto camion moto biciclette e ogni altro mezzo di trasporto, le fabbriche, le macchine. Ora aggiungete le suppellettili e gli arredi, gli strumenti, i telefonini, i computer, le stoviglie, i vetri, gli infissi, la carta di questa rivista. Insomma, prendete la tecnosfera materiale nella sua globalità, costituita da ogni artefatto umano distribuito sulla superficie terrestre, e mettetela su una bilancia. Vi verrà fuori un numero, stratosferico. L’unità di misura adatta all’impresa è la teratonnellata, cioè mille miliardi di tonnellate. Ed ecco il numero fatidico: tutte le cose umane, dai grattacieli agli apriscatole, ed esclusi i rifiuti, nel 2020 hanno raggiunto il ragguardevole peso di 1,1 teratonnellate, ovvero mille e cento miliardi di tonnellate. Questa è la dimensione dell’immane flusso materiale che sta alla base del metabolismo attraverso il quale l’umanità incessantemente trasforma in prodotti ed energia le materie prime presenti in natura. Se scomponiamo l’insieme di tutti i manufatti umani e vediamo di cosa sono fatti, scopriamo che il calcestruzzo e gli aggregati di ghiaie e sabbie la fanno da padrone, seguiti dai mattoni, poi dall’asfalto, dai metalli e infine da plastiche, vetro e legno usato in industria. I ricercatori hanno anche calcolato gli andamenti della massa antropogenica dall’anno 1900 in poi. La curva si impenna dopo la fine del Secondo conflitto mondiale, appunto, quando la "grande accelerazione" della ricostruzione gettò le basi del benessere dei paesi industrializzati, ma al prezzo di un enorme consumo di suolo e di risorse. […] Con tecniche analoghe si può calcolare anche la massa complessiva degli esseri viventi sulla Terra, cioè la biomassa. Ebbene, il valore complessivo di quest’ultima è 1,1 teratonnellate, millecento miliardi di tonnellate: esattamente come la massa antropogenica! Ciò significa che proprio nel 2020 la somma degli oggetti umani ha eguagliato tutto il resto della vita messo insieme. E pensare che agli inizi del Novecento le cose umane valevano il 3 per cento rispetto al peso degli esseri viventi. […] Quindi noi umani, che contribuiamo solo per lo 0,01 per cento alla biomassa globale, abbiamo riempito il mondo di 1,1 teratonnellate di cose. Questa è l’impronta schiacciante dell’Antropocene. Senza una rapida transizione del sistema economico mondiale verso modelli circolari, la massa antropogenica continuerà a raddoppiare ogni vent’anni, sfuggendo al controllo. Nel nostro geologico quarto d’ora di celebrità, ci siamo fatti notare".
Come elaborare la traccia sul testo di Pievani
Nella traccia viene descritto anche come lo studente debba elaborare la prova. Per la comprensione e analisi del testo si può rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte.
Agli studenti viene chiesto di:
1. Sintetizzare il brano evidenziando il punto di vista dell’autore sull’Antropocene e sul ruolo umano in questo periodo geologico.
2. Illustrare il significato dell’espressione "vicolo cieco in cui ci siamo infilati".
3. Quali esempi l’autore fornisce per descrivere l’insieme della "tecnosfera materiale"?
4. A cosa si riferisce l’autore quando usa l’espressione "geologico quarto d’ora di celebrità"?
Nella produzione dell’elaborato, si chiede di partire dal concetto di "tecnosfera", riflettere sull’impatto ambientale ed economico della produzione e del consumo costante di oggetti, esprimendo la propria opinione al riguardo e proponendo possibili soluzioni per ridurre tale impatto.
I maturandi devono sviluppare in modo organico e coerente le loro argomentazioni, facendo riferimento non solo alla propria esperienza, ma anche al percorso di studi e alle proprie letture.
Chi è Telmo Pievani
Dietelmo Pievani, detto Telmo, è un filosofo specializzato in evoluzione. Dopo la laurea in Filosofia della scienza all’Università degli Studi di Milano, si è specializzato negli Stati Uniti d’America, dove ha condotto ricerche di dottorato e post-dottorato in Biologia evolutiva e Filosofia della biologia.
Dal 2005 al 2012 è stato professore associato di Filosofia della scienza presso la facoltà di Scienze dell’educazione e della formazione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Dal 2007 è stato vicedirettore del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "Riccardo Massa" e vicepresidente del corso di laurea in Scienze dell’educazione.
Dal 2012 è professore ordinario presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Padova, dove insegna Filosofia delle scienze biologiche, Bioetica e Divulgazione naturalistica. Dal 2016 è Delegato del Rettore per la Comunicazione Istituzionale dell’Università degli Studi di Padova.
Dal 2017 al 2019 è stato Presidente della SIBE – Società Italiana di Biologia Evoluzionistica. È socio effettivo dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, per la classe di Scienze, socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino per la classe di Scienze, socio non residente dell’Accademia Olimpica di Vicenza, per la classe di Scienza e Tecnica.
È autore di più di 346 pubblicazioni scientifiche nei campi della biologia evoluzionistica, dell’evoluzione umana, della filosofia della biologia e della filosofia della scienza generale.
Le altre tracce della Maturità
Le altre tracce della Maturità 2025 sono:
Per la tipologia A:
- Pier Paolo Pasolini, Appendice I a «Dal diario» (1943-1944), in Tutte le poesie, tomo I, a cura di Walter Siti, Mondadori, Milano, 2009.
- Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, prefazione di Giorgio Bassani, Feltrinelli, Milano, 1962, pp. 166-168.
Per la tipologia B:
-
Testo tratto da: Piers Brendon, Gli anni trenta. Il decennio che sconvolse il mondo, Carocci editore, Roma, 2005, pp. 216-217.
- Testo tratto da: Riccardo Maccioni, "Rispetto" è la parola dell’anno Treccani. E serve per respirare, in Avvenire, martedì 17 dicembre 2024, (https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/rispetto-parola-treccani).
Per la tipologia C:
- Testo tratto da: Paolo Borsellino, I giovani, la mia speranza, in Epoca, 14 ottobre 1992, pp. 125-126.
- Testo tratto da: Anna Meldolesi e Chiara Lalli, L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?, in 7-Sette – supplemento settimanale del ‘Corriere della Sera’, 13 dicembre 2024, pag. 12.