
Sallusti e la Maturità: la frase sulla raccomandazione è un caso
Il direttore de il Giornale Alessandro Sallusti ha raccontato alcuni aneddoti del periodo scolastico e degli inizi nel mondo del giornalismo
Alessandro Sallusti è stato ospite della trasmissione televisiva “Ciao Maschio” condotta da Nunzia De Girolamo. Il giornalista ha ripercorso il suo passato e rivelato alcuni aneddoti sul suo periodo scolastico, in particolare la Maturità, e sugli inizi della sua carriera. Una frase sulla raccomandazione ha attirato l’attenzione del pubblico.
Che scuola ha fatto Sallusti e che titolo di studio ha
“Io non ho studiato, non sono stato ammesso alla Maturità in anni in cui ammettevano chiunque con il famoso sei politico. Io non sono riuscito a prendere neanche il sei politico, peraltro in un istituto tecnico, quindi neanche al liceo classico”, ha detto Alessandro Sallusti nel dialogo con Nunzia De Girolamo.
Il motivo della mancata propensione verso lo studio è stato spiegato dallo stesso direttore de Il Giornale ed era legato a un suo sogno professionale: “Perché avevo in mente, già da bambino, di fare il giornalista. Per me fare il giornalista era fare l’inviato e girare il mondo, non avevo capito che bisognava poi anche scrivere e sapere”.
La passione di Alessandro Sallusti per il giornalismo
La passione per il giornalismo risale quindi già ai tempi della scuola, anche se con un’immagine iniziale legata solo alla figura del reporter senza sapere della preparazione necessaria per ricoprire quel ruolo. Sallusti ha rivelato infatti che agli inizi della sua carriera come giornalista aveva “il vocabolario sotto la scrivania, c’era ancora la macchina da scrivere, perché quando si arrivava a scienza e coscienza non sapevo dove mettere la i”.
Riguardo alla bocciatura a scuola, il direttore de Il Giornale ha aggiunto che, inevitabilmente, i genitori non furono felici. Ma cosa faceva Sallusti invece di andare a scuola? Dopo aver spiegato che i genitori “reagirono malissimo” e che aveva “un padre severissimo”, il giornalista ha raccontato che il padre e la madre furono presi del tutto alla sprovvista dall’apprendere della mancata ammissione alla Maturità del figlio perché “non sapevano che io in realtà non andavo a scuola, ma invece andavo a fare il galoppino in queste prime radio private“.
La frase di Alessandro Sallusti sulla raccomandazione
Le frasi che hanno attirato l’attenzione del pubblico sono state però a riguardo delle raccomandazioni. Sallusti ha ammesso di essere stato aiutato a diventare giornalista spiegando di trovare che “ci sia molta retorica sulle raccomandazioni”.
“Io sono stato raccomandato – ha detto il direttore de Il Giornale – in tutti i passaggi professionali che ho fatto, nel senso che non è che tu ti svegli un mattino e ti assume il Corriere della Sera per caso”. Sallusti ha evidenziato che c’è sempre qualcuno “mentre tu stai lavorando, in quel caso ero a Il Messaggero e c’erano dei colleghi che mi hanno conosciuto e mi hanno raccomandato, sono andati al direttore del Corriere della Sera e mi hanno segnalato come uno bravo”.
Poi, ha chiarito meglio il concetto spiegando che ci sono diversi tipi di raccomandazione. “Siamo in Italia, per di più ci sono anche delle altre raccomandazioni, ma la raccomandazione è uno dei motori soprattutto dell’accesso al mondo del lavoro. Negli anni ‘60-70 c’erano i parroci che raccomandavano agli imprenditori del posto alcuni ragazzi”, ha detto.
Infine il giornalista ha affermato che “a tanta gente devo dire grazie, perché mi ha raccomandato, quindi ha innescato la raccomandazione e io a mia volta ho fatto lo stesso”.
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