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Perché scegliere un istituto professionale come scuola superiore Fonte foto: iStock

Perché scegliere un istituto professionale come scuola superiore

Scopri tutti i motivi per i quali scegliere un istituto professionale come scuola superiore: come funzionano e quali sono gli indirizzi offerti

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Che tipo di scuola superiore scegliere tra liceo, istituto tecnico o istituto professionale? È una delle domande più gettonate tra gli studenti di terza media che stanno valutando a quale indirizzo iscriversi per gli anni di studio successivi, quelli che rappresentano il trampolino di lancio verso i futuri studi universitari o direttamente verso il mondo del lavoro.

Se i licei sono maggiormente indirizzati verso un proseguimento degli studi in università e gli istituti tecnici lasciano aperta anche la porta del lavoro grazie al conseguimento del Diploma, gli istituti professionali sono invece la scelta ideale per coloro che vogliono apprendere i mestieri “sul campo” e specializzarsi in un settore, evitando lunghi anni di studi.

Cosa sono gli istituti professionali e perché sceglierli

Gli istituti professionali italiani, sono scuole territoriali dell’innovazione radicate nel contesto regionale di riferimento che, come spiega il Dlgs 61/2017, mirano a “formare la studentessa e lo studente ad arti, mestieri e professioni strategici per l’economia del Paese per un saper fare di qualità comunemente denominato ‘Made in Italy’, nonché di garantire che le competenze acquisite nei percorsi di istruzione professionale consentano una facile transizione nel mondo del lavoro e delle professioni”.

Tali istituti organizzano i vari indirizzi in specifici percorsi formativi di cinque anni, basandosi sui bisogni emergenti del territorio in cui sono presenti, poiché rappresentano sia un collegamento diretto tra formazione professionale e lavoro in vari settori economici, sia luoghi di ricerca e innovazione continua.

Perché scegliere proprio un istituto professionale come scuola superiore? I punti di forza di questa tipologia di percorso, recentemente riformato, sono molteplici:

  • Percorsi di apprendimento personalizzati e offerta formativa flessibile e multidisciplinare;
  • Orientamento continuo degli studenti;
  • Preparazione che consente di inserirsi direttamente nel mondo del lavoro grazie alle qualifiche professionali raggiunte, ma che permette anche di iscriversi all’università o a corsi Its Academy o dell’alta formazione;
  • Sviluppo di abilità pratiche e competenze specifiche dei mestieri oggetto di studio anche grazie alle esperienze di stage e alle attività pratiche in laboratorio;
  • Adeguata preparazione culturale per la formazione di cittadini consapevoli;
  • Percorsi di PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) offerti già dal secondo anno.

Gli indirizzi degli istituti professionali tra cui scegliere

Gli istituti professionali sono percorsi di cinque anni suddivisi in un biennio iniziale, comune a tutti i percorsi con insegnamenti dell’area generale, e in un successivo triennio incentrato sull’area di indirizzo scelta.

Sono 11 gli indirizzi tra i quali poter scegliere. Essi sono:

  • Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane: settore delle produzioni animali e vegetali e dell’agrobusiness;
  • Pesca commerciale e produzioni ittiche: settore pesca e allevamento o industriale
  • Industria e artigianato per il Made in Italy: progettazione, lavorazione e commercializzazione di prodotti industriali o artigianali;
  • Manutenzione e assistenza tecnica: lavoro con macchine, macchinari, impianti, con specializzazione nel funzionamento e nelle applicazioni tecnologiche;
  • Gestione delle acque e risanamento ambientale: tutela delle risorse idriche e ambientali;
  • Servizi commerciali: lavoro in PMI (Piccole e Medie Imprese) o in aziende medio grandi;
  • Enogastronomia e ospitalità alberghiera: settore della ristorazione e dell’ospitalità nel territorio italiano;
  • Servizi culturali e dello spettacolo: pianificazione e realizzazione di attività culturali, artistiche ed eventi;
  • Servizi per la sanità e l’assistenza sociale: settore dei servizi di tipo socio-educativo, socio-assistenziale e socio-sanitario;
  • Arti ausiliarie delle professioni sanitarie – odontotecnico: settore della cura dentale, con progettazione e realizzazione di dispositivi medici;
  • Arti ausiliarie delle professioni sanitarie – ottico: settore ottico, con realizzazione di dispositivi e ausili ottici;

Cosa sono gli IeFP, i corsi di formazione professionale alternativi

In alternativa agli corsi di studio quinquennale, gli istituti professionali o altri enti accreditati offrono anche i corsi di formazione professionale regionali: gli IeFP (Istruzione e Formazione Professionale).

Si tratta di percorsi triennali, che permettono di raggiungere il diploma di Qualifica Professionale riconosciuta a livello nazionale ed europeo (livello EQF 3). Lo studente potrà quindi decidere se entrare subito nel mondo del lavoro o se proseguire con gli studi: con il quarto anno di specializzazione IeFP può conseguire il Diploma Professionale (livello EQF 4), e aggiungendo anche il quinto anno può raggiungere il diploma di Maturità (che permette di iscriversi in università).

Sulla piattaforma Unica del ministero dell’Istruzione e del Merito si trovano tutti gli indirizzi di specializzazione degli IeFP triennali e quadriennali, che variano, ad esempio, dalla moda al turismo, dalla chimica al benessere, dall’agricoltura all’enogastronomia.

Un altro aspetto positivo di questa tipologia di corsi riguarda la possibilità di passare a un percorso di studi tradizionale di 5 anni (e viceversa), grazie al Decreto Ministeriale n. 11 del 7 gennaio 2021, in modo tale da non perdere anni di studio nel caso in cui lo studente dovesse cambiare idea.