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Beppe Severgnini Fonte foto: IPA

Maturità 2025, l'appello di Beppe Severgnini: "Statene fuori"

"Statene fuori" è l'appello del giornalista Beppe Severgnini lanciato in occasione dell'esame di Maturità 2025: ecco con chi ce l'ha e perché

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Mentre gli studenti di tutta Italia affrontano gli ultimi scogli della Maturità 2025, tra le prove scritte ormai concluse e gli orali in pieno svolgimento, è arrivato il videomessaggio di Beppe Severgnini: “Statene fuori”. Ma a chi è destinato l’appello del giornalista?

Chi deve starsene fuori dalla Maturità secondo Severgnini

Beppe Severgnini ha scelto la sua rubrica Fotosintesi su Il Corriere della Sera per rivolgere un doppio appello per la Maturità: uno ai familiari dei maturandi e uno agli studenti stessi.

Il giornalista è partito dalla ricorrenza del cinquantesimo anniversario del suo esame di Stato: “Da egocentrico boomer, vorrei festeggiare i 50 anni dal mio esame – era il 1975, non ci crederete ma avevo i capelli neri -, per dire una cosa agli studenti impegnati nella prova e un’altra alle loro famiglie”, ha esordito Severgnini.

Il primo messaggio è rivolto a “mamme, papà, zii e nonni”, ha precisato aggiungendo: “Statene fuori”. E ha proseguito: “Chi pensa di andare ad accogliere un figlio o un nipote all’uscita dell’esame orale di Maturità non ha capito nulla dell’occasione, e poco del nipote o del figlio o della figlia”.

Quella di Severgnini, dunque, non è una semplice raccomandazione ai familiari dei maturandi, ma una vera e propria critica mirata a un comportamento che, a suo avviso, svilisce il valore intrinseco dell’esame di Stato. “L’esame è cosa loro, non nostra. È la prima cosa veramente tutta loro, il Telepass nell’autostrada della vita adulta“, ha affermato.

Il monito del giornalista ricorda molto quello dello psichiatra Paolo Crepet, secondo cui “i genitori non devono entrare a scuola“. A suo avviso, come ha spiegato in un’intervista del febbraio scorso alla Gazzetta di Reggio, dovrebbe essere “proibito” l’accesso alle famiglie nel contesto scolastico perché “a scuola lo studente se la cava da solo con il prof, com’è sempre stato”.

Il messaggio di Beppe Severgnini agli studenti della Maturità 2025

Nel suo videomessaggio, Beppe Severgnini si è poi rivolto direttamente agli studenti della Maturità 2025, offrendo loro una “considerazione” sull’esame. “L’esame di Maturità, dal punto di vista scolastico, vuol dire abbastanza poco. Vuol dire molto, invece, dal punto di vista formativo“, ha detto.

Da qui il suo consiglio ai maturandi: “Non credete a chi vi dice che non verrete bocciati, che il voto non conta niente, di non preoccuparvi. Preoccupatevi invece, e poi superate quella preoccupazione“. Per Severgnini, “questo passaggio, il coraggio ritrovato, l’ansia che diventa sollievo, non è solo un ricordo formidabile”, ma anche “una delle forme più deliziose della gioia. Saper affrontare le attese e le vigilie importanti non è facile, lo insegna lo sport agonistico e la Maturità”.

A tal proposito, il giornalista ha infine citato l’ultima commedia di Eduardo De Filippo, intitolata ‘Gli esami non finiscono mai‘, che debuttò al teatro della Pergola di Firenze il 19 dicembre 1973, appena un anno e mezzo prima del suo stesso esame di Maturità. Con questa citazione, Severgnini ha voluto rafforzare il concetto che la Maturità è solo il primo di una lunga serie di esami che la vita presenterà. Dunque, la sua importanza non risiede tanto nel voto finale, quanto nel processo di crescita personale, nella capacità di affrontare le proprie paure e di superarle, acquisendo così strumenti preziosi per quella che ha definito “l’autostrada della vita adulta”.

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