
Schettini ministro dell'Istruzione? La "stoccata" a Valditara
Il prof di fisica amato dal web Vincenzo Schettini potrebbe diventare ministro dell'Istruzione? Ecco cosa farebbe per una scuola davvero "virtuosa"
Prof Schettini potrebbe diventare ministro dell’Istruzione e del Merito? Il docente di fisica e violinista, che conta quasi 3 milioni di follower solo su Instagram con la sua pagina “La fisica che ci piace”, format di successo esportato anche in tv e a teatro, ha lanciato la sua proposta: ecco cosa farebbe se ricoprisse il ruolo di capo del MIM.
- Cosa farebbe prof Schettini se fosse ministro dell'Istruzione: la critica
- La dichiarazione di prof Schettini sui colleghi
- Quanti soldi stanziati nel Fondo per il Miglioramento dell'Offerta Formativa
Cosa farebbe prof Schettini se fosse ministro dell’Istruzione: la critica
“Il ministro dell’Istruzione, ahimè, è in mano ad altre persone, quindi una riforma viene fuori chissà come…tramite tanti compromessi“. È la “stoccata“ di prof Schettini alle scelte del ministro Valditara sulla scuola. Ospite nel format PoretCast, condotto dal celebre Giacomo Poretti, il docente di fisica ha poi risposto a una domanda particolare: “Cosa farebbe se fosse ministro dell’Istruzione?”. Il docente di fisica e divulgatore ha le idee chiare: “Farei un grosso investimento economico per gli insegnanti. Non per aumentargli lo stipendio, ma per dargli la possibilità di formarsi”.
Facendo riferimento anche al registro elettronico, secondo Schettini i soldi per la scuola non dovrebbero essere spesi nella tecnologia, bensì nella formazione esperienziale degli insegnanti. Come? “Abbiamo centinaia di migliaia di euro in ogni scuola che arrivano ogni anno, con i quali si comprano oggetti, schermi digitali, tutte cose che poi vengono usate al 2%”, ha spiegato a Poretti. “Prendete il vostro corpo docente e fate loro girare il mondo”, ha suggerito il fisico, sottolineando che nelle scuole italiane ci sono docenti laureati e specializzati in tantissimi ambiti differenti, dall’ingegneria alla fisica, dalla chimica alla matematica. “Competenze che vengono sfruttate allo 0,2%”, ha commentato Schettini.
Una scuola veramente “virtuosa”, quindi, sarebbe quella che investe nella formazione degli insegnanti, permettendo loro di “girare il mondo per due settimane all’anno”. “Io ti do i soldi, tu dici alla professoressa, alla geologa: lei dove vuole andare? Ad esempio a vedere un gruppo di speleologi e geologi sull’Everest perché stanno conducendo una nuova scoperta”, ha spiegato. La prof verrebbe quindi spesata e pagata per andare e formarsi, per poi tornare in classe dagli studenti “mettendo questo know-how a loro disposizione”. Un approccio che “funzionerebbe” e che sarebbe “entusiasmante” per gli stessi insegnanti, che finalmente potrebbero accedere a una formazione più utile, a differenza di quella standard che viene erogata (come ad esempio i corsi sulla sicurezza, o sulla privacy), che prof Schettini ha criticato.
La dichiarazione di prof Schettini sui colleghi
Prof Schettini ministro dell’Istruzione? A vederlo così sarebbe una parte dei suoi colleghi, ma non tutti. Ne ha parlato recentemente in un’intervista a laRegione, affrontando il tema della popolarità e di come viene vista dai suoi colleghi insegnanti.
“I colleghi a scuola non si sono sorpresi, anzi – ha raccontato -. Quando non ero ancora ‘La fisica che ci piace’ mi dicevano che avrei dovuto fare teatro o tv, perché vedevano in me le caratteristiche di chi andava oltre. Nel mondo degli insegnanti invece, la mia percezione è variegata: c’è chi mi ama, chi mi invidia, chi mi odia, chi mi vorrebbe ministro dell’Istruzione e chi invece mi vorrebbe morto”, ha detto ironicamente.
Quanti soldi stanziati nel Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa
La proposta di Schettini di investire nella formazione esperienziale dei docenti si tradurrebbe in una grossa quantità di soldi stanziati dal ministero. Il riferimento è al Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa, istituito con l’articolo 39 bis del CCNL Scuola 2016-2018 ed entrato in vigore la prima volta nell’anno scolastico 2018/2019.
Si tratta di un fondo che raggruppa diversi compensi accessori per retribuire le prestazioni rese dal personale docente, educativo ed ATA per potenziare il processo di autonomia scolastica (legata al piano triennale offerta formativa). Come ogni anno, il 26 settembre 2024 è stato firmato il nuovo CCNL sul Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2024/2025. All’interno del FMOF è inserito il FIS, il Fondo dell’istituzione scolastica, che quest’anno è stato incrementato per retribuire le ore di formazione dei docenti eccedenti le 40+ 40 ore di attività funzionali all’insegnamento.
Le risorse messe a disposizione del Fondo per quest’anno scolastico ammontano a 844,360 milioni di euro, oltre a 3 milioni destinati a remunerare la continuità nelle scuole delle piccole isole, per un totale di 847,360 milioni di euro (+46,5 milioni rispetto all’anno precedente). Questi vengono poi suddivisi tra i vari interventi, tra i quali figurano le attività di formazione continua degli insegnanti.