Scuffet, il no all'Atletico e la Maturità: la verità del portiere
Il portiere del Cagliari Scuffet si è detto fiero del suo percorso professionale e ha parlato del no all'Atletico Madrid nell'anno della Maturità
Simone Scuffet è un portiere friulano attualmente in forza al Cagliari. Il calciatore, ex baby fenomeno, ha rilasciato un’approfondita intervista in cui ripercorre la sua carriera calcistica e rivela molti interessanti dettagli sulla sua vita. “Non tutti avrebbero fatto le mie scelte – ha confessato – sono orgoglioso del mio percorso e adesso mi godo la maturazione”.
Simone Scuffet: “Sono ripartito da zero”
Simone Scuffet oggi ha 28 anni ed è un giocatore maturo, ma anni fa ha rifiutato di andare all’Atletico Madrid per restare all’Udinese nell’anno della Maturità. A tal proposito il portiere ha rivelato al ‘Corriere della Sera’ che “l’esperienza ti aiuta a gestire le situazioni: se prendi ogni cosa nel modo giusto, la affronti molto meglio, fuori e dentro al campo”.
Il calciatore ha fatto spesso scelte particolari e non sono mancati momenti in cui ha temuto di non farcela. “Ci sono stati dei momenti in cui speravo di trovare più continuità – ha spiegato – e di avere occasioni che non sono arrivate. Dentro di me c’è sempre stata voglia di lavorare per ottenere qualcosa in più e dimostrare che gli altri, come a Udine, si stavano sbagliando. Anche per questo ho fatto scelte particolari, che sono state considerate in modo negativo, come quella di ripartire da Cipro. Ma quell’esperienza mi ha dato tanto. Ho ricominciato un po’ da zero e ciò mi ha fatto ritrovare continuità e fiducia»
Riguardo agli altri portieri Vicario, Meret, Provedel e Perisan, Scuffet ha detto che sono tutti “molto amici, ma il livello era davvero alto e la competizione c’è sempre stata: la scelta che fece Vicario di andare a giocare in D perché aveva davanti Meret e Perisan, la porto spesso come esempio per il coraggio e per la lungimiranza”.
Nel 2015 il portiere friulano ha avuto l’opportunità di allenarsi in Nazionale con Buffon e Donnarumma. “Anche solo vederli allenare a duemila all’ora ti dà molto”, ha detto per poi aggiungere che il primo “è stato un esempio che ci ha accompagnato fin da piccoli: la sua carriera è stata lunghissima e tutta ad alto livello. Se poi in tanti sono stati etichettati come nuovi Buffon, non è colpa sua, ma vostra, perché lui era unico. Donnarumma però può ripercorrere in molte cose la carriera di Gigi”.
La Maturità e le curiosità svelate da Simone Scuffet
Passando a un dialogo più intimo, il calciatore torna indietro nel tempo a quella Maturità in ragioneria ottenuta “con 72/100: nonostante tante cose dette e scritte, ci tengo a dire che la scuola l’ho finita perché era giusto così. Ma non ha mai influito nelle scelte della mia carriera”. Scuffet si è detto infatti soddisfatto del suo percorso anche se “c’è sempre da migliorare. Quando analizzo le mie prestazioni o guardo altre partite, penso che quel che conta sia concedere il meno possibile. Perché poi la grande parata arriva, ma può essere anche un caso. La costanza è una delle cose più importanti”.
Il rifiuto di andare all’Atletico Madrid è un’etichetta che gli resta addosso e che spera, prima o poi, possa essere dimenticata. “È stata una scelta particolare, volevo continuare il mio percorso a Udine – ha spiegato – e il giudizio degli altri è stato condizionato dal fatto che l’anno dopo sono rimasto in panchina. Ma in quel momento lì non si poteva sapere”.
“Non tutti avrebbero fatto le scelte che ho fatto – ha poi aggiunto – sia quelle giuste che quelle sbagliate. Ma sono orgoglioso del percorso che mi ha portato qui e spero di migliorarlo ancora. Nella vita se uno fa le cose seriamente prima o poi arriva a raccogliere i risultati. Però c’è una condizione. Non bisogna mollare mai, non bisogna tirarsi indietro neanche un giorno, perché una parata, un allenamento, una partita possono cambiarti la carriera”.