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Bullismo a scuola Fonte foto: iStock

Scuola, una legge anti bullismo intitolata a Leonardo Calcina?

Leonardo Cascina è un 15enne che si è tolto la vita forse a causa del bullismo: a lui potrebbe essere dedicata una legge su questo delicato tema

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

A metà ottobre un ragazzo di 15 anni, Leonardo Calcina, si è tolto la vita e il suo caso sta facendo molto discutere sul tema del bullismo. Lo studente avrebbe compiuto il gesto estremo perché vittima di atteggiamenti prevaricatori da parte di coetanei. Il giovane si sarebbe persino confidato con un insegnante ma senza che nulla cambiasse. I genitori, insieme alla loro legale, hanno incontrato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a cui l’avvocata ha presentato anche una proposta di legge intitolata al 15enne.

La proposta di legge sul bullismo dedicata a Leonardo Calcina

Il 6 novembre i genitori di Leonardo Calcina e la legale Pia Perricci hanno avuto un incontro con il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. L’avvocata ha fatto sapere che in questa occasione è stata presentata la richiesta al ministro “di fare una legge denominata Leonardo Calcina, contro il bullismo, con la quale introdurre, in ogni scuola di ordine e grado, una materia obbligatoria finalizzata al riconoscimento delle emozioni e al confronto costruttivo”.

L’incontro è stato definito dalla avvocata Perricci “molto costruttivo” e si è concluso con l’impegno di un aggiornamento reciproco su eventuali sviluppi.

La storia di Leonardo Calcina

Il 14 ottobre Leonardo Calcina, uno studente di 15 anni di Senigallia (Ancona), si è tolto la vita sparandosi con la pistola d’ordinanza del padre, un vigile urbano. Il ragazzino è stato trovato morto in un casale di campagna, nei pressi di Montignano, la frazione in cui abitava con la famiglia.

Nei giorni successivi alla tragica morte, è emerso che Leonardo avrebbe subito atti di bullismo e veniva preso in giro a scuola. Il ragazzo, circa una settimana prima di togliersi la vita, si sarebbe confidato con un professore raccontando di compagni che gli storpiavano il cognome dandogli della femminuccia, di strizzatine di capezzoli e anche della decisione di lasciare quella scuola in cui era arrivato solo da un mese. Come riportato da ‘La Repubblica’, l’insegnante non avrebbe fatto nulla e non avrebbe neanche avvisato i genitori.

Cosa prevede la legge sul bullismo oggi in Italia

Da anni il ministero dell’Istruzione è impegnato sul fronte della prevenzione del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. Con alcuni decreti sono stati assegnati fondi per contrastare il fenomeno del cyberbullismo. La Legge 107 del 2015 ha introdotto, tra gli obiettivi formativi prioritari, lo sviluppo di competenze digitali negli studenti per un uso critico e consapevole dei social network e dei media.

La Legge 71 del 2017 ha introdotto azioni a carattere preventivo e strategie di attenzione, tutela ed educazione entrano in campo nei confronti dei minori coinvolti, sia in quanto vittime sia come responsabili di illeciti, per assicurare l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche. Con l’aggiornamento del 2021 sono state elencate delle Linee Guida che consentono a dirigenti, docenti e operatori scolastici di comprendere, ridurre e contrastare i fenomeni negativi che colpiscono bambine e bambini, ragazze e ragazzi, con nuovi strumenti.

Un ulteriore passo avanti è stato fatto con la legge 70/2024 che ha integrato le norme del 2017. Al primo punto si spiega che l’obiettivo della legge 70/2024 è “prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo in tutte le loro manifestazioni, in particolare con azioni di carattere preventivo e con una strategia di attenzione e tutela nei confronti dei minori, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, privilegiando azioni di carattere formativo ed educativo e assicurando l’attuazione degli interventi, senza distinzione di età, nell’ambito delle istituzioni scolastiche, delle organizzazioni degli enti locali, sportive e del Terzo settore che svolgono attività educative, anche non formali, e nei riguardi dei soggetti esercenti la responsabilità genitoriale, cui incombe l’obbligo di orientare i figli al corretto utilizzo delle tecnologie e di presidiarne l’uso”.

Il 6 novembre 2024, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha dichiarato, inoltre, che è necessario avviare nelle scuole laboratori contro il bullismo.