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Laboratori contro il bullismo a scuola: l'annuncio di Valditara Fonte foto: Ansa

Laboratori contro il bullismo a scuola: l'annuncio di Valditara

Secondo Giuseppe Valditara è necessario avviare nelle scuole laboratori contro il bullismo: cos'ha dichiarato il ministro dell'Istruzione e del Merito

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Si susseguono i casi di ragazzi che, con minacce o aggressioni, tentano di sottomettere i propri coetanei portandoli a compiere anche gesti estremi. Nei pressi di Senigallia un 15enne si è tolto la vita perché vittima di presunti episodi di bullismo. Da tempo si parla di educazione civica a scuola per evitare altri casi del genere, sul tema è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara con un annuncio ben chiaro.

Cosa ha detto Valditara sui laboratori contro il bullismo a scuola

Rispondendo a una interrogazione di Avs sulle iniziative volte all’introduzione dell’insegnamento dell’educazione sessuale e affettiva nei corsi scolastici del primo e del secondo ciclo di istruzione, Valditara ha annunciato che “è necessario avviare nelle scuole laboratori contro il bullismo. È solo mettendo al centro la cultura del rispetto verso ogni persona che possiamo sconfiggere manifestazione di maschilismo, di discriminazione e di violenza”.

Valditara: “Scuola luogo privilegiato per la promozione del rispetto”

Nella stessa occasione, in riferimento anche al tema della violenza sulle donne, Valditara ha anche detto: “La scuola è il luogo privilegiato la promozione e la realizzazione di una cultura del rispetto. Proprio per questo abbiamo deciso di intervenire innanzitutto con una riforma dell’educazione civica che ora mette al centro proprio l’educazione al rispetto verso ogni essere umano, realizzando così pienamente lo spirito della nostra Costituzione”.

Una nuova legge contro il bullismo in arrivo?

Intanto l’avvocato della famiglia di Leonardo Calcina, il 15enne che si è tolto la vita nei pressi di Senigallia (Ancona) forse a causa del bullismo subito a scuola, ha chiesto al ministro Valditara di “fare una legge denominata Leonardo Calcina, contro il bullismo, con la quale introdurre, in ogni scuola di ordine e grado, una materia obbligatoria finalizzata al riconoscimento delle emozioni e al confronto costruttivo”.

Attualmente è in vigore la legge 17 maggio 2024 n.70 recante il nome di “Disposizioni e delega al governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo” che ha l’obiettivo di chiarire i provvedimenti che verranno presi laddove verrà riconosciuta questa forma di reato. Questa legge prevede linee di orientamento per contrastare il cyberbullismo all’interno delle scuole ed è pensata sia per i colpevoli che per le vittime.

La nuova norma è nata proprio per tutelare il diritto delle nuove generazioni di navigare in rete in modo sicuro, positivo e libero e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo in tutte le loro manifestazioni sia con azioni di carattere preventivo e con una strategia di attenzione e tutela nei confronti dei minori.

I progetti contro il bullismo nelle scuole

Attualmente sono già attivi nelle scuole italiane diversi programmi contro la violenza tra i più giovani. Per esempio dall’esigenza emersa tra i docenti referenti del bullismo e del cyberbullismo è nato il progetto SIA con l’obiettivo di supportare l’attivazione di Gruppi di Lavoro Integrati a livello regionale per la prevenzione e la gestione dei casi, rafforzando l’azione della Piattaforma Elisa già avviata dal MIUR. Presentato dall’ Istituto “Leonardo da Vinci” di Firenze in collaborazione con il Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia dall’Università di Firenze e EbiCo ONLUS – spin off dell’Università di Firenze, il progetto intende:

  • promuovere l’adozione di un approccio preventivo al bullismo e cyberbullismo;
  • supportare la definizione di protocolli di raccordo con il territorio per la gestione dei casi da parte delle scuole;
  • diffondere, a livello regionale, e condividere, a livello nazione, con gli altri Gruppi di Lavoro Integrato, le buone pratiche della regione per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo.

L’Istituto Galilei-Costa-Scarambone di Lecce, invece, è stato eletto miglior scuola al mondo vincendo il World’s Best School Prize 2024, nella categoria “Supporting Healthy Lives”, ovvero supporto a una vita sana, proprio grazie al suo progetto contro il bullismo: “Mabasta”. In seno al movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti è nata l’iniziativa CresceReteSereni, un progetto pilota della durata di due anni scolastici (2022/23 e 2023/24) con l’ambizioso obiettivo di coinvolgere almeno 100 scuole elementari e medie sul territorio nazionale e oltre 60mila studenti e studentesse (e le famiglie) operando esclusivamente nel digitale.

Alla base del progetto ci sono sei azioni anti bullismo indicate dal Modello MaBasta per per prevenire, contrastare e “debullizzare” le classi delle scuole italiane da ogni forma di Bullismo e Cyberbullismo.

La prima azione consiste nello scegliere in ogni classe, da parte degli studenti, un “MabaProf” ossia un docente referente per il bullismo. Può essere il/la coordinatore oppure il/la professore/ssa con il/la quale gli alunni riescono a esprimersi meglio.

La seconda azione è la compilazione da parte di tutti gli alunni della classe del “MabaTest”, un questionario anonimo utile: al MabaProf per sondare la situazione presente in classe e capire se sono presenti eventuali forme di bullismo e/o cyberbullismo; ai ragazzi perché hanno un mezzo per potersi esprimere in modo anonimo e in più informa loro su eventuali leggi e significai riguardanti il bullismo.

La terza azione consiste nell’eleggere un Bulliziotto e una Bulliziotta di classe, normali studenti che hanno la capacità di tenere occhi e orecchie ben aperte per scoprire eventuali focolai. Questo è un compito molto importante che abbiamo deciso di affidare ai ragazzi perché sono i primi ad accorgersi e ad essere informati su eventuali atti in classe e possono intervenire tempestivamente.

La quarta azione prevede l’installazione nella classe (o nella scuola) di una “BulliBox”, cioè una scatola o urna dove chiunque, anche in modo anonimo, può imbucare segnalazioni, su eventuali situazioni o atti in classe. Sarà poi cura del MabaProf verificare la vericità e eventualmente agire e/o prendere provvedimenti.

La quinta azione è il “DAD – Digital Antibullying Desk”, una sorta di Bullibox virtuale che si trova sul nostro sito (www.mabasta.org/segnala) e permette a chiunque di effettuare segnalazioni (anche anonime) attraverso smartphone, tablet e pc. Il centro d’ascolto digitale è sempre attivo ed è nostra cura raccogliere e inoltrare le segnalazioni al personale responsabile della scuola o agli Esperti del caso (Dirigenti scolastici, polizia postale, psicologi ecc.…).

La sesta azione, più che un’azione è il raggiungimento dell’obiettivo di diventare “Classe Debullizzata”, ossia una classe in cui gli studenti dichiarano di essere priva di ogni forma di sopruso e, dovesse mai nascere, verrebbe neutralizzato all’istante.