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scuola dell'infanzia Fonte foto: 123rf

Scuola dell'infanzia: perché è tanto importante per i bambini

Scopriamo quali sono gli aspetti positivi della scuola dell'infanzia.

Danila Franzone

Danila Franzone

ESPERTA DI EDUCAZIONE

Amante della scrittura a tutto tondo, lavoro da anni come web content editor e writer con un’attenzione particolare alla scuola, alla crescita personale e ai bambini con bisogni speciali. Nel tempo libero amo leggere libri di ogni genere e scrivere per progetti legati alla cucina e al benessere in tutte le sue forme.

La scuola dell’infanzia rappresenta una fase educativa molto importante per lo sviluppo dei bambini.

Scopriamo in cosa consiste, com’è strutturata, da che anno di età è possibile iscrivere i figli e quali sono gli aspetti positivi che apporta a chi la frequenta.

Scuola dell’infanzia: cos’è e com’è strutturata

Quando si parla di scuola dell’infanzia si intende il sistema di educazione e istruzione che va dalla nascita ai sei anni e, quindi, prima della scuola primaria. Non rientra nel percorso scolastico obbligatorio ed è aperta, in particolare, ai bambini che vanno dai 3 ai 5 anni. Prima c’è infatti il nido. Sebbene i genitori possano scegliere di non mandare i propri figli alla scuola dell’infanzia, questa è caldamente consigliata in quanto in grado di promuovere l’educazione, l’autonomia, la creatività, lo sviluppo affettivo e quanto i bambini apprendono già a casa, ma possono perfezionare in un contesto estraneo e al contempo protetto.

A tal proposito esistono delle indicazioni nazionali con traguardi precisi e che sono strutturati attraverso attività educative e didattiche che mirano a:

  • La conoscenza del mondo;
  • Il corpo e il movimento;
  • La conoscenza di sé e degli altri;
  • Le immagini, i suoni e i colori;
  • I discorsi e le parole;
  • L’educazione alla cittadinanza e alla sostenibilità.

Questi aspetti, visti in ambito educativo puntano alla formazione completa dei bambini e alla sensibilizzazione verso quegli aspetti che li riguardano da vicino e che hanno a che fare con il mondo che li circonda.

Quali sono i benefici dati dalla frequenza della scuola dell’infanzia

La scuola dell’infanzia, sebbene destinata a bambini molto piccoli, si pone come obiettivo quello di sviluppare le competenze cognitive e motorie, accrescere le abilità linguistiche ed emotive e promuovere lo sviluppo psicologico, relazionale e sociale. Frequentarla rappresenta inoltre un primo momento di distacco dalla famiglia e dal mondo che si conosce e ciò consente ai bambini di entrare maggiormente in relazione con se stessi e con le proprie capacità. Inoltre, la presenza di altri bambini rappresenta una solida base per socializzare, mettersi alla prova e confrontarsi con i coetanei. Frequentare la scuola dell’infanzia ha quindi diversi aspetti positivi che non andrebbero assolutamente sottovalutati.

Tra questi c’è la possibilità di responsabilizzare i bambini attraverso il gioco e il confronto con gli altri e dar loro modo di esprimersi attraverso il disegno, la musica, la ginnastica e altre attività che a casa potrebbero non voler provare, ma che in ambito scolastico si rivelano un punto di partenza per capire cosa gli piace e cosa non gli piace. Inoltre, la frequenza, anche saltuaria del tempo prolungato, può offrire altri benefit come il consumo dei pasti insieme ad altri bambini, la sperimentazione di gusti diversi da quelli conosciuti e la possibilità di sviluppare nuove abilità attraverso le attività extra che spesso vengono riservate al pomeriggio.

A prescindere dalla scelta tra orario prolungato o meno, la scuola dell’infanzia rappresenta, quindi, un percorso educativo che ha una certa valenza sia dal punto di vista formativo che psicologico e che, quindi, rappresenta una risorsa sicuramente importante e in grado di aiutare, tra le altre cose, a rendere meno traumatico l’ingresso alla scuola primaria.