
I bambini italiani non sanno tenere in mano una matita: l'allarme
I numeri di un nuovo studio sui bambini italiani sono allarmanti: la maggior parte di loro non sa tenere in mano correttamente una matita, ma non solo
La maggior parte dei bambini alle scuole elementari non è in grado di tenere in mano correttamente una matita. A svelarlo è l’indagine condotta dall’Associazione Italiana Disgrafie, che ha coinvolto 1.370 alunni di prima iscritti a scuole distribuite in sei diverse regioni italiane: Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Veneto, Lombardia e Lazio.
Nello studio, ai bambini è stato chiesto si eseguire tre tipi di prove grafiche, valutate su 27 indicatori, e sono state osservate le prese della matita, le competenze grafiche e la capacità di colorare.
- Bambini incapaci di tenere in mano la matita: i numeri dell'indagine
- Difficoltà dei bambini anche nel disegnare e colorare
- Le lacune nell'insegnamento alle scuole dell'infanzia e primarie
Bambini incapaci di tenere in mano la matita: i numeri dell’indagine
Solo il 35% dei bambini analizzati sa tenere in mano una matita, con una presa adeguata. Il 63%, invece, ha prese non convenzionali, mentre l’1,6% utilizza una presa immatura. Sono i dati allarmanti che emergono dallo studio condotto dall’Associazione Italiana Disgrafie (AID) e riportato da Orizzontescuola. Gli esperti hanno notato anche che spesso le prese disfunzionali della matita sono accompagnate da tensioni muscolari e posture anomale come la “presa a mantide religiosa”.
Difficoltà dei bambini anche nel disegnare e colorare
Non solo difficoltà nella presa della matita: i bambini italiani hanno anche carenze nelle competenze grafiche e spaziali nel disegno, nella coloritura e nel controllo motorio.
Tra i test eseguiti, si è notato come nell’80% dei casi il disegno della figura umana risulta incompleto, mentre il 69% ha uno schema corporeo incoerente. Carente anche la simmetria (70% dei casi), l’orizzontalità (40%) e la verticalità nel (36%). Numeri che evidenziano la difficoltà nella gestione dello spazio grafico dei bambini delle elementari.
Inoltre, il 94% del campione studiato “non segue direzioni funzionali nel colorare”: il 70% dei bambini supera i contorni e il 67% non realizza una coloritura piena. In questi casi, si sottolinea la loro debolezza nelle abilità oculo-manuali.
Anche nelle attività di copiatura di forme geometriche e parole i bambini riscontrano delle lacune: sebbene l’84% di loro dimostri una buona competenza formale, il 41% fallisce nella tenuta del rigo, il 44% ha un tratto insufficiente e il 34% ha difficoltà nel curvilineo. Passando alla copia delle parole in stampato maiuscolo, emerge che il 27% degli alunni ha problematiche nel tratto e altri dati confermano lacune spaziali.
Le lacune nell’insegnamento alle scuole dell’infanzia e primarie
Nello studio condotto da AID sono stati presi in considerazione anche i docenti e l’attenzione che viene posta nell’insegnamento a scuola della postura manuale e delle competenze grafiche. A loro è stato sottoposto un questionario, sia alle scuole dell’infanzia, sia alle primarie.
Nel primo caso, dal questionario che ha raccolto le risposte di 1.042 docenti, è emerso che solo il 10% di loro conosce correttamente l’evoluzione della presa della matita, mentre il 22% non insegna ai bambini la postura corretta. Infine, l’approccio alla didattica grafomotoria alle scuole dell’infanzia risulta spesso spontaneistico, con uso prevalente di tratteggi e fogli bianchi.
Per quanto riguarda la scuola primaria, a rispondere al questionario sono stati 1.236 docenti e sono emersi altri dati interessanti. Per esempio, il 44% di loro riporta prese non corrette della matita, mentre il 52% sbaglia nella presa delle forbici, pur dichiarando di insegnarla. Anche in questo caso il 23% dei docenti non si occupa di insegnare la postura corretta, mentre l’approccio alla scrittura resta orientato alla simultaneità dei caratteri. A cercare di arginare questi problemi ci sono le nuove Indicazioni Nazionali stilate dal ministero dell’Istruzione e del Merito, che pongono una crescente attenzione alla scrittura manuale e al corsivo nelle scuole primarie.
Dai numeri del report dell’Associazione Italiana Disgrafie, emerge quindi l’urgenza di una maggiore formazione per gli insegnanti sulla motricità fine e la promozione di un’educazione sistematica a scuola che parta dall’insegnamento graduale delle prese corrette e passi dalle tecniche di colorazione e dalla strutturazione spaziale del disegno.
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