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school scritta Fonte foto: 123rf

Scuola: origini della parola e del sistema scolastico

Tutto quel che c'è da sapere sulla scuola: dal nome alla nascita del sistema scolastico.

Danila Franzone

Danila Franzone

ESPERTA DI EDUCAZIONE

Amante della scrittura a tutto tondo, lavoro da anni come web content editor e writer con un’attenzione particolare alla scuola, alla crescita personale e ai bambini con bisogni speciali. Nel tempo libero amo leggere libri di ogni genere e scrivere per progetti legati alla cucina e al benessere in tutte le sue forme.

Se si pensa alla scuola, si ha come l’idea che si tratti di qualcosa che è sempre esistito e questo perché la formazione e l’acquisizione di regole e di precetti fanno parte dell’essere umano.

Il sistema scolastico per come lo conosciamo, però, è tutt’altra cosa. E per questo motivo può essere interessante approfondire l’argomento. Ecco, quindi, qual è la storia della scuola partendo dal significato della sua parola fino ai primi accenni di insegnamento organizzato.

Scuola: le origini della parola

Partiamo proprio dalle basi e, quindi, dalle origini della parola scuola. Questo termine arriva infatti dalla parola latina ‘schola’ che a sua volta arriva dal greco antico ‘scholeion’. Per quanto possa sembrare strano, la traduzione letterale è quella di ‘tempo libero’ inteso come spazio privato da dedicare allo svago della mente.

Un concetto che è poi mutato nel tempo, trasformandosi in ‘luogo in cui si passava molto tempo libero’, e in ‘luogo dove si attendeva allo studio’ che, all’inizio era quello dedicato a scienza e filosofia. In tempi più moderni il significato è mutato ancora arrivando a ‘luogo in cui si legge’ e, infine, a ‘luogo in cui si impara’. Già dalla nascita e dalla trasformazione della parola si può quindi evincere quanto la scuola sia un concetto che esiste da sempre e che si è evoluto nel tempo insieme alla civiltà. Il tutto andando di pari passo con la storia e con i cambiamenti avvenuti dai primi segni di civilizzazione a oggi.

Le origini della scuola

Ora che abbiamo appreso il significato della parola scuola, può essere interessante pensare alle sue origini. Per come la conosciamo la scuola è stata intesa come tale già nel 3500 a.C. dai sumeri e, quindi, poco dopo che fu inventata la scrittura. Si suppone che già da prima ci si organizzasse per imparare o parlare di determinati concetti. Ciò nonostante, il 3500 a.C. è il periodo al quale tutti fanno risalire il primissimo concetto di scuola in quanto tale.

Ai tempi, il nome ufficiale era ‘edubba’ che poteva essere tradotto con ‘casa delle tavolette’ e questo perché si usava scrivere sulle tavole di argilla. Nelle edubba, quindi, si imparava a scrivere, a leggere e a fare i calcoli. Si trattava di scuole elitarie, aperte solo a persone di genere maschile e che vi si recavano per diventare funzionari o sacerdoti. Lo stesso modello si diffuse ben presto anche in altre civiltà come, ad esempio, quella egizia. In alcune, come in quella dell’antica Persia, potevano accedervi i bambini benestanti dai sette anni in su in modo da apprendere la scrittura, la religione e materie come la matematica o l’educazione fisica.

Come si è evoluta la scuola nel tempo

Andiamo adesso alle origini più note della scuola per come la intendiamo oggi. Queste sono legate sia all’antica Roma che all’antica Grecia dove si sviluppò sempre più un vero e proprio sistema scolastico, sempre dedicato a pochi fortunati. In questo periodo che è quello del V secolo a.C. si inseriscono anche i primi maestri privati che offrivano istruzione direttamente a casa. Unica eccezione pare fosse a Roma dove potevano studiare anche le ragazze fino ai 15 anni. Una regola che andò avanti per molto tempo visto che quella era anche l’età in cui ci si sposava, diventando a tutti gli effetti casalinghe e mamme. Detto ciò, l’istituzione scolastica romana fu d’esempio per molte altre civiltà per tutto il Medioevo.

La vera rivoluzione arriva nel XVIII secolo quando la scuola inizia a diventare un’organizzazione statale. La prima scuola statale italiana fu quella nel Regno di Sardegna e nacque nel 1774 dietro richiesta di Maria Teresa d’Austria che fissò anche un obbligo scolastico che andava dai sei ai dodici anni. In seguito, la scuola diventò, seppur lentamente e con differenziazioni tra i vari paesi, pubblica, obbligatoria e gratuita un po’ in tutto il mondo. E fu ovviamente dato l’accesso libero a prescindere dal genere.

Storia, in breve, della scuola in Italia

Come già accennato, le prime vere scuole italiane sono quelle nate nel Regno di Sardegna. Prima, e soprattutto nel medioevo, la formazione scolastica non era obbligatoria ed era affidata agli enti ecclesiastici. Intorno al 1800 si può dire, però, che insieme alla nascita dei primi licei, iniziarono a comparire le prime scuole popolari dove era possibile apprendere le prime basi di scrittura e di calcolo. A quei tempi, ovviamente, la scuola era improntata per lo più all’introduzione nel mondo del lavoro. Il vero momento storico legato alla nascita della scuola, per come la intendiamo, giunge solo nel 1859. E si fa risalire, più precisamente, alla legge Casati con la quale lo Stato Italiano si prende carico dell’azione educativa del popolo, partendo dalla scuola elementare gratuita e obbligatoria. A seguito dei due bienni (per com’era costituita allora) seguivano il ginnasio (a pagamento) e le scuole tecniche che restavano, però, sempre aperte a chi aveva disponibilità economiche. A questa legge ne seguirono diverse altre come la legge Coppino e la legge Orlando.

Finalmente con la legge Daneo del 1911 si arriva ad avere la scuola elementare del tutto statale e, quindi, aperta a tutti. Segue poi la riforma Gentile che prevede cinque anni di scuola elementare uguali per tutti e varie possibilità per il proseguimento alle medie o alle superiori. Per gli studenti con situazioni economiche precarie sono invece riservate le scuole di avviamento professionale. L’estensione dell’obbligo scolastico si estende, infine, ai quattordici anni. A questa legge ne seguono ancora altre e nel 1939 arriva la così detta carta della scuola, una riforma del sistema scolastico voluta dal ministro Giuseppe Bottai e che esprime la necessità di una scuola di massa. Un programma rimasto poi bloccato per anni a causa della guerra.

Nel 1947, con la costituzione della repubblica, l’istruzione assume un ruolo ancor più importante. Questa viene infatti considerata un passaggio tra la famiglia e la società. Il tutto con un’attenzione alla formazione della persona. La scuola, a questo punto, è aperta a tutti e diventa sempre più simile a come la conosciamo. In costante evoluzione, come giusto che sia, ma volta sempre all’educazione e alla formazione di tutti gli individui.