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maestra con studenti Fonte foto: 123rf

Scuola, si punta all'innovazione della cattedra inclusiva

Scopriamo cos'è la cattedra inclusiva e perché è tanto importante

Danila Franzone

Danila Franzone

ESPERTA DI EDUCAZIONE

Amante della scrittura a tutto tondo, lavoro da anni come web content editor e writer con un’attenzione particolare alla scuola, alla crescita personale e ai bambini con bisogni speciali. Nel tempo libero amo leggere libri di ogni genere e scrivere per progetti legati alla cucina e al benessere in tutte le sue forme.

La cattedra inclusiva nasce con l’intento di rendere il sistema scolastico, più vicino ai bisogni degli studenti. E tutto grazie a uno stravolgimento dei ruoli che consentirà maggior flessibilità e conoscenza dei problemi degli alunni più bisognosi.

Un modo per garantire pari opportunità a tutti e per rendere la scuola ancor più idonea a crescere e formarsi nel miglior modo possibile e senza ostacoli. Scopriamo come funziona e quanto tempo sarà necessario affinché si realizzi.

Cattedra inclusiva: cos’è e com’è nata l’idea

La cattedra inclusiva è un progetto di legge promosso da Evelina Chiocca, Fernanda Fazio, Paolo Fasce, Dario Ianes, Raffaele Losa, Nicola Striano e Massimo Nuti. Si tratta di un provvedimento legislativo che mira a riportare l’inclusività al centro della scuola. L’obiettivo è quello di avere scuole di ogni ordine e grado con docenti incaricati sui posti comuni che svolgano anche delle ore di sostegno, e con docenti con incarico sul posto di sostegno che lavorino anche sui posti comuni. In questo modo tutti gli insegnanti sarebbero allo stesso modo responsabili della formazione degli studenti a prescindere dalla presenza di eventuali bisogni speciali.

Si tratta di un’iniziativa che ha visto almeno il 70% degli insegnanti favorevole e che, per questo, si spera venga approvata. Sebbene il percorso per renderla effettiva sia lungo, il risultato sarebbe infatti quello di una scuola davvero aperta a tutti e con una formazione a 365 gradi a prescindere dalle possibilità di partenza.

Tempi per l’attivazione della cattedra inclusiva nelle scuole

Come ogni nuovo progetto, specialmente se articolato, i tempi previsti per l’attuazione di questa riforma sono lunghi. Si pensa infatti a circa sei anni che serviranno per riorganizzare la scuola. L’idea è quindi quella di iniziare per gradi coinvolgendo solo il 10% dei docenti per il primo anno e andando ad aumentare la percentuale in quelli a seguire. L’obiettivo finale è ovviamente quello di coinvolgere tutti gli insegnanti. In questo modo ogni docente sarebbe abilitato all’insegnamento anche per i bambini e i ragazzi con bisogni speciali. Un aspetto che farebbe sparire il problema della non continuità scolastica.

Sempre riguardo al progetto ci sarà, quindi, da investire. E per quanto necessario è già stata prevista una cifra pari a 150 milioni di euro per ogni anno che richiede la riorganizzazione della scuola in tal senso. La formazione, sia per gli insegnanti non esperti sul sostegno che per quelli di sostegno, ma non abilitati all’insegnamento, avverrà sia in aula che in remoto. Il tipo di corso sarà valutato caso per caso in base al percorso universitario, alle specializzazioni e a tutto ciò che serve per portare avanti una formazione che promuova l’inclusione scolastica e, in particolare, quella degli studenti con disabilità di vario tipo.

A supporto delle varie attività ogni scuola dovrà avere un coordinamento pedagogico e uno territoriale collegato a enti e istituzioni sanitarie. Agendo in questo modo, seppur con tutte le difficoltà del caso (che possono comunque essere risolte), la scuola sarà davvero un campo neutro e aperto alle pari opportunità. E rappresenterà anche quel luogo sicuro nel quale crescere, formarsi e ottenere tutto il supporto possibile per poter maturare al meglio e senza più ostacoli.