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Prof Vincenzo Schettini ANSA

Schettini contro i genitori: "Assurdo". Poi si sfoga sul passato

Prof Vincenzo Schettini si sfoga sui genitori di oggi, criticando alcune azioni che intraprendono contro gli insegnanti, e lancia loro un appello

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

"È assurdo", ha dichiarato prof Vincenzo Schettini commentando il rapporto complesso che intercorre tra genitori di oggi e gli insegnanti. Uno sfogo che si collega al fatto che padri e madri si scontrano sempre più spesso con le decisioni prese dai docenti.

La critica di prof Schettini ai genitori di oggi

"Con loro ho un rapporto diretto e di grande rispetto", ha premesso prof Schettini intervistato da La Stampa in occasione del suo man show ad Ancona all’UlisseFest – La festa del viaggio di Lonely Planet.

Nonostante lui abbia instaurato buoni rapporti con i genitori dei suoi studenti (ricordiamo che il docente e divulgatore non ha mai abbandonato la cattedra), non smette di notare quanto sia più complicato oggi il rapporto insegnante-genitore, avanzando una critica al fatto che ci sono più genitori che ricorrono "come se piovesse" a "ricorsi per delle bocciature o per alunni rimandati". Una situazione "assurda", come ha sottolineato il prof.

Schettini ha aggiunto di rimanere spesso perplesso di fronte a tali azioni intraprese dai genitori contro le decisioni degli insegnanti, proprio perché grazie al registro elettronico (che lui ha criticato recentemente) "i genitori sono costantemente informati del percorso scolastico del proprio figlio". Proprio perché sanno come è l’andamento dello studente nel corso dell’intero anno di studi, non dovrebbero stupirsi di fronte a bocciature o rimandi, secondo il docente di fisica più amato del web.

L’appello di prof Schettini ai genitori

Alla critica si è aggiunto un appello rivolto ai genitori di oggi: "Fate attenzione al messaggio che mandate", ha evidenziato prof Schettini. Far passare l’idea a un figlio che "nessuno ti tocca, ti difendiamo noi" si rivela "un errore per la sua crescita e per il suo futuro", ha messo in guardia il docente che ha conquistato milioni di persone attraverso il suo format "La fisica che ci piace", sbarcato anche a teatro e in Tv (secondo i nuovi palinsesti Rai, però, sembra non sia stato riconfermato, ma alcune indiscrezioni parlano di un possibile passaggio a Mediaset).

Lo sfogo sul passato da adolescente di Schettini

A proposito di genitori, lo sfogo di prof Schettini si è allargato alla sua esperienza di vita "complessa" da adolescente e al rapporto con suo padre e sua madre. Da bambino si è descritto come vivace e "un organizzatore, chiacchierone": "Mi piaceva stare in compagnia, ma ero anche molto fragile e solo".

Ha infatti dichiarato di aver vissuto un’adolescenza complessa per la sua omosessualità. "All’epoca non se ne parlava, quindi è stata un po’ una tragedia, provavo un forte disagio e mi sentivo solo". Inoltre, aveva un problema di non accettazione del suo corpo: "Ero molto magro e non mi piacevo. Non ho mai vissuto un bullismo diretto, ma abbastanza subdolo. Quindi il fatto che io non fossi desiderabile, lo sentivo. Così per compensare le difficoltà cercavo di essere simpatico. Questo mi ha salvato", ha spiegato. Un argomento, quello legato al suo fisico, che ha toccato approfonditamente di recente, parlando del suo disagio vissuto soprattutto in estate.

Negli anni tra le scuole superiori e l’università, però, ha spiegato di essersi aperto con gli amici e di aver cominciato a lavorare fisicamente su se stesso andando in palestra: "Se non ti piaci devi fare qualcosa. Tra pesi e dieta equilibrata ho iniziato ad avere fiducia in me stesso", ha confidato Schettini.

Spazio poi al rapporto con i genitori, con i quali ha raccontato di aver fatto coming out a 20 anni. Un periodo "molto complicato" per il docente. "Anche se i miei erano persone aperte, hanno avuto paura. […] È stato come se fosse scoppiata una bomba, tanto che mi sono pentito di averne parlato. Poi negli anni, piano piano, siamo riusciti a ricostruire i rapporti e ne siamo usciti più forti di prima", ha concluso.

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