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Prof Vincenzo Schettini Fonte foto: ANSA

Prof Schettini contro le chat dei genitori: "Io non ho parole"

Prof Vincenzo Schettini si sfoga contro le chat WhatsApp tra genitori: ecco perché non le reputa utili e quale potrebbe essere una soluzione

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Chi non si è mai lamentato dei gruppi WhatsApp tra genitori? Quei messaggi scambiati anche troppo spesso tra madri e padri e che puntualmente finiscono per scatenare battibecchi e polemiche, in cui quelli presi di mira sono molte volte gli insegnanti.

A sfogarsi a proposito dell’abitudine dei genitori a utilizzare le chat di gruppo per le comunicazioni è anche Vincenzo Schettini, docente di fisica e ormai noto divulgatore scientifico sia sui social che in Tv e a teatro: “Non ho parole”, è il suo commento, a cui segue una riflessione e un appello speranzoso rivolto ai genitori.

I gruppi WhatsApp dei genitori sono utili? Il parere di prof Schettini

“Mi raccontano di gruppi WhatsApp genitori in cui succede di tutto: si mette in dubbio il lavoro dei prof, si accusano ragazzi, si litiga – è lo sfogo di prof Schettini sul suo profilo Instagram -. Insomma tutto il contrario del modello che dovremmo essere. Poi ci lamentiamo di quello che succede fra ragazzi. Ma che esempio stiamo dando?!”.

Il pensiero del prof e divulgatore scientifico va ad alcuni anni fa, quando non esisteva questo strumento e “ci si confrontava a voce, non c’era altra scelta”. Una modalità, quella del parlare a voce con le persone, che reputa migliore: “Sicuramente si evitavano così tanti spiacevoli equivoci”.

Perché le chat tra genitori “creano caos” secondo Schettini

Sono proprio gli equivoci che possono generarsi tra genitori, con insegnanti e figli, cioè che preoccupano prof Schettini. In un precedente video pubblicato sul suo canale YouTube “La fisica che ci piace”, il docente ha spiegato approfonditamente perché secondo lui i gruppi WhatsApp genitori non servono e, anzi, reputa che siano “una delle aberrazioni e uno dei modi più brutti” di utilizzare tale strumento.

“Per me il rapporto tra genitori e altri genitori deve essere verbale. Non deve essere scritto, cioè non si deve passare attraverso WhatsApp”, ha spiegato Schettini.

Ma perché? “Perché si crea un caos, non si capisce niente. I messaggi molto spesso vengono travisati, cioè non si intende il vero tono. A volte una persona scrive una cosa per contribuire dire qualcosa di buono e viene ammazzata di parole – ha proseguito Schettini -. Fa arrabbiare gli altri perché magari non si intende il tono di quel messaggio, che voleva essere un messaggio costruttivo e magari passa per polemico”. Incomprensioni che già tra due persone possono creare malumori, ancor peggio se a discutere sono decine di persone all’interno della stessa chat.

L’appello di prof Schettini ai genitori

Anche i contenuti delle chat genitori sono spesso inadeguati e troppo polemici nei confronti degli insegnanti, secondo prof Schettini, che lancia loro un appello: “Per carità, io non sto dicendo che non bisogna contestare una cosa che di un docente non piace assolutamente. Bisogna farlo, però vi prego, non tramite WhatsApp. Non perdiamo la capacità di rapportarci e parlare. Andate a parlare con i maestri, con i professori, confrontatevi a voce“.

Come farlo? È vero che spesso gli impegni lavorativi dei genitori non rendono facile l’andare a parlare direttamente con un docente o il riunirsi fisicamente con gli altri genitori, ma è anche vero che WhatsApp fino a poco tempo fa non esisteva. “Eppure i genitori non stavano così arrabbiati – ha aggiunto Schettini -. Adesso c’è questa isteria collettiva, questo scrivere, questo comunicare, questo polemizzare. Per favore non lo fate“.

“Non mi piace passare per messaggi scritti, non mi piace passare per messaggi vocali quando si tratta dei figli. Sono i vostri figli, sono i professori dei vostri figli. Per piacere rispettateli tutti quanti. Trattati con rispetto i vostri figli, i docenti dei vostri figli e voi stessi, prima di tutto voi stessi”, ha concluso.

Una possibile soluzione alternativa alle chat genitori? Delle videochiamate di gruppo, le cosiddette call, che permettono per lo meno di parlare, farsi vedere e comunicare in maniera più chiara e senza fraintendimenti inutili che aizzano polemiche e fanno perdere tempo prezioso.