
Calenda e la "generazione di camerieri": duro attacco alla scuola
Carlo Calenda, presentando il suo piano per riformare il sistema scolastico italiano, ha innescato una polemica su una "tipologia" di insegnanti
Carlo Calenda non usa mezzi termini per parlare della situazione scolastica in Italia, lanciando un duro attacco sugli insegnanti. Il politico, segretario di Azione, ha discusso di questo tema in occasione della presentazione, insieme a Maria Pia Bucchioni, responsabile Scuola del partito, di un piano che vuole rivoluzionare il sistema scolastico del nostro Paese. Un piano che prevede l’utilizzo di investimenti mirati e l’approvazione di riforme che possano cambiare le cose in modo drastico.
La polemica di Calenda sugli insegnanti
Carlo Calenda (che ha studiato al Liceo Classico Mamiani di Roma, nel quartiere Prati, dove è stato bocciato, recuperando poi due anni in uno) è intervenuto per parlare della situazione del sistema scolastico in Italia, lanciando una polemica sugli insegnanti che non è passata inosservata.
Il presupposto del piano di riforma del gruppo politico, che sarà anche discusso con gli addetti ai lavori e i rappresentanti delle famiglie e degli studenti, “non è fare un libro dei sogni di quello che la scuola italiana dovrebbe essere, ma capire quali sono gli interventi che possono essere fatti e che sono realisticamente implementabili per migliorare la scuola italiana“.
Carlo Calenda ha spiegato poi qual è la situazione della scuola italiana: “La scuola italiana è molto difficilmente catalogabile, perché ha punti di eccellenza (alcuni licei sicuramente rimangono eccellenti a livello internazionale) e poi ci sono picchi di abbandoni“.
“Per chiarire com’è la situazione oggi, l’insegnamento è spesso il secondo lavoro di una famiglia svolto da una donna“. Un lavoro che viene pagato con “pochi soldi, ma tra virgolette con molto tempo libero. Questo tempo libero si è assottigliato perché il carico di lavoro oltre all’insegnamento” è diventato oberante.
Il risultato di questa situazione è quella che una carriera da considerare primaria, sia invece secondaria, con stipendi mai adeguati e uno scarso riconoscimento sociale: “Deve diventare la carriera primaria, donne o uomini che siano, ben pagata e assunta come professione principale, non di rincalzo”, ha detto l’uomo politico.
Calenda e il paradosso educativo in Italia: la frase sui camerieri
Carlo Calenda ha parlato anche di un vero e proprio paradosso educativo nel sistema scolastico del nostro Paese: “Se chiedi a un genitore cosa è più importante per il figlio, risponde andare bene a scuola. Tuttavia la scuola è stabilmente tra le ultime preoccupazioni degli italiani”.
La Buona Scuola di Matteo Renzi è stato un disastro politico per Calenda, nonostante tutti gli investimenti fatti. Per gli italiani la scuola non può essere facilmente riformata, mentre per il suo partito si può e si deve intervenire con un approccio graduale, fatto di interventi rapidi, di investimenti dedicati, di riforme che devono essere testate prima di essere introdotte ufficialmente a scuola.
Perché secondo Calenda se non si fa tutto questo, l’alternativa che si avrà è quella di “una generazione che rischia di diventare camerieri“, andando a sprecare tutto il potenziale che ha l’Italia, Paese che dovrebbe occuparsi di incentivare la conoscenza e la cultura.
Durante il suo intervento Calenda ha parlato anche del lungo stop estivo della scuola italiana. “Va affrontato il tema di tutte queste vacanze concentrate, che tra l’altro portano alla fine dei mesi di vacanza alla regressione delle cose che si sono imparate”.
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