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Sei scuole italiane su 10 non hanno il certificato di agibilità: l'allarme Fonte foto: Ansa

Sei scuole su 10 non hanno il certificato di agibilità: l'allarme

La situazione degli edifici scolastici in Italia evidenzia diverse problematiche: oltre la metà delle strutture non ha certificati sulla sicurezza

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

In occasione della Giornata nazionale della sicurezza delle scuole, che si tiene il 22 novembre di ogni anno, Cittadinanzattiva ha diffuso i dati sulla stabilità degli edifici scolastici in Italia. La situazione non è delle miglior, per questo l’organizzazione ha lanciato anche un allarme alla popolazione e al ministero. A 16mila istituti sono stati forniti anche materiali informativi, come guide, video e locandine, focalizzati sulla sicurezza scolastica, i rischi naturali e il cambiamento climatico. Oltre la metà delle strutture non hanno il certificato di agibilità.

I dati sulla sicurezza nelle scuole in Italia

Nei primi due mesi di scuola dell’anno scolastico 2024/2025, Cittadinanzattiva ha registrato 23 episodi di crolli o distacchi di intonaco, circa uno ogni due giorni. Inoltre, oltre il 59% delle scuole manca del certificato di agibilità, il 57% di quello di prevenzione incendi e il 41% del collaudo statico.

Per quanto riguarda gli interventi di adeguamento sismico, solo nel 3% degli edifici sono stati fatti lavori di questo tipo e l’11,4% è stato progettato secondo normativa antisismica. Tra le criticità più segnalate dai docenti figurano infiltrazioni d’acqua, distacchi di intonaco e umidità, segni di una manutenzione inadeguata.

In ambito sicurezza nelle scuole, il punto di forza è invece la formazione. Il 92% degli intervistati dichiara di aver partecipato a prove di emergenza, principalmente per rischio incendio (79%) e sismico (70%). Tuttavia, i rischi legati ad alluvioni e vulcani sono ancora poco trattati, nonostante la crescente frequenza di eventi disastrosi dovuti al cambiamento climatico.

Sicurezza nelle scuole, l’appello al ministero e agli enti territoriali

Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva, ha sottolineato l’assenza di iniziative istituzionali adeguate, lanciando un appello al ministero e agli enti territoriali affinché vengano attivati tavoli di confronto per valutare l’impatto del PNRR e definire nuove priorità. L’organizzazione richiama l’attenzione, in particolare, sui cambiamenti climatici che richiedono interventi strutturali a lungo termine e una maggiore sensibilizzazione delle comunità locali.

I dati di Open Polis sull’età media degli edifici scolastici

Uno dei problemi riguarda anche “l’età” degli edifici scolastici. A settembre Open Polis ha diffuso un report che mostra come le strutture che ospitano le scuole abbiano in media più di 50 anni. Nello specifico, il 59% delle scuole ha una data di costruzione antecedente al 1976, ovvero prima dell’entrata in vigore delle norme antisismiche.

Una situazione che evidenzia come molti edifici scolastici non siano stati progettati per resistere a eventi sismici e potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza degli studenti e del personale scolastico. Ad aggravare la situazione si aggiunge la quasi totale mancanza di interventi di manutenzione e riqualificazione edilizia.

La situazione è particolarmente critica nel Mezzogiorno e nelle Isole, dove il degrado degli edifici scolastici è maggiore. Secondo i dati di Open Polis, il 18% degli edifici scolastici è classificato come “vetusto” e solo il 13% è stato progettato secondo le norme antisismiche.

Gli edifici sono vecchi e in cattivo stato anche nelle grandi città. A Torino, solo il 2,6% degli edifici scolastici è stato realizzato a partire dal 1997, mentre a Milano quasi il 97% degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1997.

La situazione è simile a Roma, dove solo 25 scuole su 1067 sono state edificate dopo il 1997, e a Napoli, con solo il 3% degli edifici scolastici realizzato all’inizio del Duemila.