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Tantissimi studenti chiedono di cambiare indirizzo o scuola dopo poche settimane dall'inizio del primo anno. Come funziona la richiesta di trasferimento Fonte foto: Ansa

Studenti "pentiti" a Milano, è boom: cosa sta succedendo e perché

A Milano è boom di studenti "pentiti" a poche settimane dalla scelta della scuola da frequentare: cosa sta succedendo nella città meneghina e perché

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Alla fine della terza media non tutti hanno le idee chiare su quale percorso di studi intraprendere. Le possibilità sono tantissime, soprattutto nelle grandi città con un’offerta maggiore di istituti scolastici e indirizzi. Soprattutto per quanto riguarda i corsi professionali, la scelta è molto vasta e sono proprio queste scuole che riscontrano il maggior numero di richieste di cambi. Ogni anno in Italia il 3% degli studenti cambia indirizzo tra il primo e il secondo anno delle superiori. Parecchi studenti se ne vanno entro le prime settimane dall’inizio della nuova scuola.

Quanti studenti chiedono di cambiare scuola

Un articolo del ‘Corriere della Sera’ riporta che, a un mese e mezzo dall’inizio delle lezioni, c’è già fermento con trasferimenti, più negli Itis e nei professionali che nei licei. Focalizzandosi sulla città di Milano per esempio, quest’anno all’istituto Cavalieri, che offre vari indirizzi professionali dal turismo, alla comunicazione fino alla sanità e assistenza sociale, nelle prime settimane ci sono state 41 richieste di nulla osta per trasferimenti in altre scuole e 10 cambi d’indirizzo interni, mentre 51 studenti hanno fatto domanda d’ingresso, tanto che alcuni sono finiti in lista d’attesa.

Al Marelli Dudovich, itis e professionale con indirizzi informatico, moda, web community e altro, si segnalano un paio di cambi interni e sei trasferimenti verso altre scuole. Qui ci sono varie richieste di iscrizione da giovani appena arrivati in Italia, soprattutto perché questa scuola ha uno sviluppato programma d’accoglienza con corsi d’italiano per stranieri in orario curriculare. Il problema è che le classi prime sono già piene. Al Cardano (liceo e itis) ci sono stati 18 trasferimenti verso altre scuole.

Passando ai licei, al Marconi è in corso un solo ri-orientamento interno, dal Virgilio se ne andranno 5-6 ragazzi in altri licei e indirizzi. Al liceo Moreschi, due alunni sarebbero stati ri-orientati internamente dall’istituto tecnico economico (Ite) al liceo scientifico, uno studente ha lasciato l’ite per un altro istituto e una nuova studentessa è arrivata in seguito a un ri-orientamento da un’altra scuola. Al liceo classico Manzoni hanno chiesto il trasferimento in altre scuole 9 alunni. Al Berchet vanno via tre ragazzi: uno per le scienze umane, due per altri classici.

Cosa dicono i presidi sulle richieste di cambio scuola o indirizzo

Il preside dell’istituto Cavalieri, Giovanni Maliandi ha spiegato al ‘Corriere della Sera’ che nella sua scuola “di quelli che vogliono andare via la maggior parte non è mai venuta a lezione. Non è che abbiano riflettuto e deciso per aver avuto esperienze negative qui. Forse si erano tenuti aperti due opzioni e hanno scelto l’altra. Generalmente se vogliono cambiare non li ostacoliamo, dietro i cambi ci sono sempre criticità”.

Di diverso parere sembra essere la preside del Marelli Dudovich Elvira Ferrandino che ritiene preferibile evitare cambiamenti prematuri. “Per arrivare a una piena coscienza che l’indirizzo scelto non sia quello giusto occorre far passare almeno il primo trimestre. Tra l’altro – ha detto – in tutte le scuole non si inizia mai a regime, con tutti i docenti, non c’è neppure il tempo di cimentarsi bene con tutte le materie”. Per orientarsi meglio Ferrandino consiglia agli studenti di “interrogarsi su cosa piace a loro. E non pensare che il liceo sia sempre la scelta migliore: il mercato cerca i tecnici. Purtroppo rischia di chiudere il nostro indirizzo di manutenzione: non ho più numeri per le prime”.

Anche Paola Molesini, preside del Cardano ritiene che “coi cambiamenti repentini si rischia di fare di nuovo una scelta affrettata. È opportuno darsi tempo, fare un percorso di riflessione che servirà comunque, anche nella scuola nuova”. La preside del liceo classico Manzoni Milena Mammani segnala che nei licei “sono soprattutto cambi da classico a scientifico e viceversa. Ma questi passaggi da liceo a liceo li trovo poco significativi, il cuore del curriculum è lo stesso e anche l’impegno nello studio personale a casa. A volte ci arrivano ragazzi dallo scientifico che poi scelgono il potenziamento di matematica“.

Quando si può fare e come funziona la richiesta di cambio scuola

Ma come si fa a cambiare scuola e ci sono esami da fare nel passaggio da un istituto all’altro? Dipende da quando si decide di fare il trasferimento. Per evitare test d’ingresso, la domanda deve essere fatta durante il primo anno, entro il 31 gennaio, e in seconda entro il 30 novembre.

Bisogna presentare una domanda al Dirigente Scolastico della scuola in cui lo studente intende trasferirsi, spiegando i motivi della richiesta di trasferimento, presentare al Dirigente Scolastico della scuola frequentata una domanda documentata di rilascio di nulla osta di passaggio tra scuole. Poi il “nulla osta” deve essere presentato alla nuova scuola per l’effettiva iscrizione. In seguito, la scuola di provenienza invia la documentazione alla scuola di arrivo scelta. In generale il nulla osta, se debitamente motivato, non può essere negato.