Studenti trovano messaggio in bottiglia dopo 200 anni: cosa si sa
Una bottiglia contenente un antico messaggio è emersa dagli scavi archeologici condotti in un villaggio gallico: da dove viene e cosa c'è scritto
Una bottiglietta in vetro contenente un antico messaggio è apparsa sulle coste della Normandia. Sembra la suggestiva scena di un film, invece è tutto reale. Questo piccolo contenitore ancora ben sigillato è stato rinvenuto da un gruppo di studenti in uno scavo archeologico affacciato al mare, in Francia, e porta con sé una storia lunga 200 anni.
Una bottiglia con un antico messaggio: da dove viene
Ci troviamo a poca distanza da Dieppe e precisamente nell’area archeologica della Cité de Limes, chiamata anche Camp de César (o Campo di Cesare): un antico villaggio gallico risalente a circa 2mila anni fa, originariamente costruito a picco sulla scogliera della Manica, in Normandia, e oggi minacciato dall’erosione della costa. Gli scavi condotti all’interno del villaggio hanno già portato alla luce molti manufatti e preziosi frammenti di ceramica di matrice gallica che testimoniano la sua storia legata alle campagne militari romane nel nord della Gallia, e alla difesa marittima dei confini dell’impero.
Durante i più recenti scavi, mirati a portare in salvo i resti del villaggio, un gruppo di studenti volontari guidati dal capo archeologo della città di Eu, Guillaume Blondel, ha trovato un vaso in terracotta in cui era contenuta questa piccola bottiglia in vetro ancora sigillata con ceralacca. Come riportato da “StileArte”, al suo interno, si trovava un foglio arrotolato racchiuso da un cordino, e su cui si può ancora leggere perfettamente un messaggio in corsivo. Si tratta del testo scritto a mano dall’intellettuale e archeologo di fama PJ Féret, che nello stesso sito Campo di Cesare aveva condotto le proprie ricerche nel 1825: da allora sono passati ben 200 anni e il messaggio è arrivato incredibilmente integro fino a noi.
Cosa dice il messaggio in bottiglia
Come spiegato da Guillaume Blondel, questo contenitore “era il tipo di fiala che le donne usavano per portare sali profumati al collo”. L’archeologo a capo degli scavi ha anche sottolineato l’importanza di questa “testimonianza molto toccante e particolare”, spiegando che tale “capsula del tempo è stata lasciata in un settore che è stato scavato per molto tempo e che ora è minacciato dal ritiro della linea costiera”.
Ma cosa dice questo misterioso biglietto contenuto nella bottiglietta? “PJ Féret, nativo di Dieppe, membro di varie società intellettuali, vi effettuò degli scavi nel gennaio 1825. Continua le sue ricerche in questa vasta area conosciuta come Cité de Limes o Campo di Cesare“. Si tratta della testimonianza del passaggio di Féret, personaggio di spicco nell’ambito culturale dell’epoca. Effettivamente i registri locali confermano che l’uomo fu uno dei primi archeologi ad aver lavorato in questa zona della Francia, proprio nel XIX secolo.
Nonostante si abbia comunemente un’idea romantica del messaggio in bottiglia, in realtà esso è nato con una utilità scientifica, per il tracciamento delle correnti oceaniche. La tradizione narra che sia stato il filosofo greco Teofrasto il primo che, nel 310 a.C, gettò in acqua una bottiglia con un messaggio, per confermare la sua tesi secondo la quale il Mar Mediterraneo sarebbe stato soltanto un bacino dell’oceano Atlantico.