Test di Medicina 2024, le date: quando e come si svolge la prova
Tante novità per il Test di Medicina 2024: dalle date a come si svolgerà la prova, tra quiz e materie, ecco tutto quello che c'è da sapere
Le nuove date per il Test di Medicina 2024 sono state scelte. Non solo: sono emersi anche ulteriori dettagli sul funzionamento delle prove. Ecco le principali novità per il test d’ingresso al corso di Medicina.
- Le nuove date del Test di Medicina 2024
- Come funziona il Test di Medicina 2024
- Test di Medicina 2024: come funziona per gli studenti delle scuole superiori
- Cosa ha detto la ministra Bernini sul Testi di Medicina 2024
Le nuove date del Test di Medicina 2024
Come riportato da ‘La Repubblica’, le date su cui ha deciso di puntare il Ministero dell’Università (Miur) per il test di medicina 2024 sono quelle del 28 maggio e del 30 luglio.
Rispetto allo scorso anno, la prova sarà uguale per tutti i partecipanti per ogni giornata di test e verrà svolta su carta e non in modalità online. Il test potrà essere ripetuto (chi partecipa al primo “round” potrà rifare la prova anche nella seconda data disponibile). A fine agosto, gli studenti che avranno svolto due prove potranno inserire il risultato migliore per la formazione della graduatoria in vista dell’assegnazione alle diverse università.
Come funziona il Test di Medicina 2024
La prova sarà uguale per tutti e consterà di 60 domande a risposta multipla da svolgere in 100 minuti (prima erano 50). Le domande saranno scelte tra 4000 quesiti che il Cisia (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso) renderà pubbliche 20 giorni prima di ciascuna prova, quindi l’8 maggio ed il 10 luglio (se saranno confermate le date), per la preparazione dei partecipanti.
Per quanto riguarda le materie, 4 domande saranno dedicate alle competenze di lettura e altre conoscenze generali, 5 alla logica, 23 alla biologia, 15 alla chimica e 13 a fisica e matematica. Più spazio per le materie scientifiche rispetto alla cultura generale, dunque.
Cinque le opzioni possibili per ciascuna domanda: una risposta giusta vale 1,5 punti, una sbagliata ne fa perdere 0,4 e ogni risposta omessa vale 0.
Tra le novità del test di medicina 2024, lo stop al tanto discusso equalizzatore, che teneva conto delle difficoltà dei singoli quesiti per l’inserimento in graduatoria.
Test di Medicina 2024: come funziona per gli studenti delle scuole superiori
Dopo la bocciatura da parte del TAR degli esami TOLC, resta aperto il nodo dei circa 3mila studenti di quarta superiore che l’anno scorso si erano cimentati con il test e avevano ottenuto – come era previsto dalla legge – un risultato utile per la graduatoria.
Per effetto della sentenza del TAR, questi studenti dovranno ripetere la prova. Ma, stando a quanto riportato da ‘La Repubblica’, il Ministero dell’Università starebbe lavorando per cercare una possibile soluzione nel rispetto della sentenza e dell’azione del Consiglio di Stato.
Cosa ha detto la ministra Bernini sul Testi di Medicina 2024
Il 6 gennaio, proprio a proposito dei Test di Medicina 2024, la ministra dell’Università Anna Maria Bernini aveva detto a ‘La Repubblica’: “I quesiti dei prossimi test saranno ‘pescati’ da una banca dati che ho voluto fortemente aperta e pubblica. Questo presuppone che il Cisia, responsabile dei test, aumenti il numero delle domande. Un’operazione che richiede un piccolo margine di tempo aggiuntivo. Stiamo lavorando per migliorare i Tolc, ma l’obiettivo è cambiare, superandoli”.
Poi aveva aggiunto: “Io punto a un sistema efficiente, che valorizzi la preparazione degli studenti e garantisca meccanismi di accesso trasparenti. Ma è solo una prima tappa: siamo già indirizzati su un percorso di riforma complessiva per l’iscrizione a Medicina”.
Bernini aveva spiegato: “L’idea è consentire agli studenti di frequentare corsi caratterizzanti, sostenere degli esami e accedere alla facoltà in base all’esito”. E per quanto riguarda le tempistiche, la ministra aveva ipotizzato un lasso di tempo pari ad un semestre.
La ministra aveva infine precisato: “Penso anche a meccanismi che consentano, a quanti non superano gli esami, di recuperare il lavoro fatto e accedere a un’altra facoltà”.