
Medicina, decreto firmato: le agevolazioni per il semestre aperto
Firmato un nuovo decreto sui servizi per il diritto allo studio rivolti agli studenti iscritti al semestre aperto di Medicina: tutte le agevolazioni
La riforma per l’accesso alle facoltà di Medicina si arricchisce di un nuovo tassello. La ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha infatti firmato il decreto ministeriale che disciplina l’accesso ai servizi per il diritto allo studio universitario (Dsu) per gli studenti che prenderanno parte al semestre aperto. Quali sono le agevolazioni previste dal provvedimento?
- Firmato il decreto sul diritto allo studio nel semestre aperto di Medicina
- Quali sono le agevolazioni previste per il semestre aperto a Medicina
- Cosa ha detto la ministra Bernini sul nuovo decreto per Medicina
Firmato il decreto sul diritto allo studio nel semestre aperto di Medicina
La ministra Anna Maria Bernini ha ufficialmente siglato il decreto ministeriale che regola l’accesso ai servizi per il diritto allo studio universitario destinati agli studenti che parteciperanno al semestre aperto previsto dalla nuova riforma per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e Medicina veterinaria.
Da questo anno accademico, infatti, gli aspiranti camici bianchi non dovranno più sostenere un test di ingresso per poter accedere alle facoltà mediche, ma dovranno seguire un semestre di lezioni aperto a tutti al termine del quale sono previsti tre esami (uno per materia). Le iscrizioni al semestre sono aperte fino al 25 luglio.
Una volta superate tutte e tre le prove, raggiungendo la valutazione di almeno 18/30 per materia, gli studenti saranno inseriti in base ai voti all’interno di una graduatoria nazionale. Da questa verranno selezionati in base ai posti disponibili nelle università.
Il nuovo decreto ministeriale, che ha ricevuto il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni, mira a garantire che anche gli studenti coinvolti nel semestre aperto possano usufruire di servizi fondamentali come alloggio e ristorazione a tariffe agevolate, contribuendo così a ridurre le barriere economiche e favorire la continuità degli studi.
Quali sono le agevolazioni previste per il semestre aperto a Medicina
Il nuovo decreto ministeriale introduce una serie di agevolazioni per gli studenti, con particolare attenzione a chi proviene da famiglie a basso reddito.
In primo luogo, potranno accedere all’alloggio in residenza universitaria presso le strutture disponibili, usufruendo di una tariffa agevolata DSU. A ciò si aggiunge la possibilità di usufruire del servizio di ristorazione, a prezzi calmierati, presso le mense universitarie e i punti ristoro convenzionati. Questi servizi saranno disponibili a condizione che almeno il 51% delle attività formative del semestre si svolgano in presenza.
Un’altra importante agevolazione riguarda il pagamento della tassa regionale per il diritto allo studio, che non sarà richiesto al momento dell’iscrizione al semestre aperto, ma in sede di immatricolazione, ovvero all’inizio del secondo semestre.
A partire dal secondo semestre, con l’effettiva immatricolazione, gli studenti avranno la possibilità di candidarsi al pacchetto completo dei servizi DSU, che comprende non solo alloggio e mensa a tariffa agevolata, ma anche la borsa di studio per l’intero anno accademico, inclusivo del periodo del semestre aperto. L’erogazione della prima rata della borsa di studio è prevista, indicativamente, a partire da marzo 2026.
Non solo: gli studenti del semestre aperto potranno beneficiare della borsa di studio maggiorata anche per contratti di alloggio inferiori a 10 mesi, a patto che superino i 3 mesi, con calcolo proporzionale che garantisce un vantaggio economico rispetto agli studenti con contratti brevi che non appartengono a questa categoria.
Per accedere a queste agevolazioni, valgono gli stessi parametri economici (soglie Isee e Ispe) e di merito (Cfu) previsti per tutti gli altri studenti.
Cosa ha detto la ministra Bernini sul nuovo decreto per Medicina
“Questa riforma rappresenta un passo importante verso un sistema di accesso più equo e sostenibile per i futuri medici del nostro Paese – ha commentato la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini -. Garantiamo supporto concreto agli studenti meritevoli, indipendentemente dalle loro condizioni economiche, contribuendo a formare le professionalità sanitarie di cui l’Italia ha bisogno”.
Dal ministero hanno fatto sapere che stanno “lavorando in stretta collaborazione con le Regioni per garantire un’implementazione efficace della riforma, nel rispetto delle competenze costituzionali in materia di diritto allo studio universitario”.
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