Torna l’ora solare, gli effetti sul rendimento a scuola
Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre le lancette dovranno essere spostate indietro, si dormirà un'ora in più ma il passaggio ha effetti sulla salute
In Italia continua a esistere il passaggio tra ora solare e ora legale, il cambio è legato all’opportunità di sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo. Il sistema è in vigore nel nostro Paese dagli anni ’60, nel 2018 il Parlamento europeo ha approvato l’abolizione dell’obbligo di cambiare ora, in vigore dal 1996, lasciando la decisione a ogni singolo Stato membro. Sul tema si discute da tempo a causa degli effetti sulla salute, sull’economia e sull’ambiente.
Quando e come spostare le lancette per l’ora solare 2025
Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre gli italiani dovranno dire addio all’ora legale, con le lancette che dovranno essere spostate indietro di un’ora.
Con precisione, il passaggio avverrà alle 3:00 del mattino, che diverranno le 2:00, quindi si dormirà un’ora in più.
Il motivo del cambio dell’ora, che da anni divide l’opinione pubblica, è quello di sfruttare meglio le ore di luce naturale del tardo pomeriggio e della sera, per ridurre la necessità di illuminazione artificiale e favorendo il risparmio energetico.
Per tornare all’ora legale dovremo aspettare la prossima primavera quando a fine marzo riporteremo avanti di un’ora i nostri orologi.
Il passaggio, secondo alcuni esperti, ha però effetti negativi su salute, energia, bollette, ambiente e tasche dei cittadini, al punto che già oltre 350mila italiani hanno firmato la petizione online per rendere permanente l’ora legale tutto l’anno.
Ad affermarlo è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che assieme a Consumerismo No Profit ha avviato una raccolta firme per chiedere al governo l’ora legale permanente.
Gli effetti del ritorno dell’ora solare
Il presidente Sima, Alessandro Miani, ha spiegato che “il passaggio ora legale/ora solare e viceversa determina ripercussioni negative sulla salute umana. Si altera la ritmicità circadiana, ossia l’orologio biologico del nostro organismo che, in assenza di segnali provenienti dall’ambiente esterno, completa il proprio ciclo in circa 24 ore”.
“Il mancato rispetto di questi ritmi naturali ha effetti sulla pressione arteriosa e la frequenza cardiaca: diversi studi hanno attestato una correlazione tra cambio di orario e patologie cardiache, con l’Università di Stoccolma che ha riportato un’incidenza del +4% di attacchi cardiaci nella settimana successiva all’introduzione dell’ora solare”, ha continuato Miani.
“Si registrano poi problemi del sonno in una consistente fetta di popolazione, con conseguenze negative su concentrazione e umore e quindi su rendimento scolastico, efficienza sul lavoro, relazioni personali, ecc. Altri studi hanno poi certificato una correlazione tra il passaggio da ora legale a ora solare e l’incremento di incidentalità stradale e sul lavoro: ad esempio nei periodi di ora legale è stata registrata una diminuzione fino al 13% degli incidenti a danno di pedoni connessa all’aumento della visibilità lungo le strade nelle ore serali”.
Il problema per gli studenti è quindi che possano subire un calo della concentrazione e dell’energia con conseguenze sul rendimento scolastico.
Il dibattito sul cambio dell’ora solare
Da diversi anni si discute sulla possibilità di mantenere l’ora legale per tutto l’anno, invece di alternarla all’ora solare. Finora però non è stata raggiunta un’intesa comune tra i Paesi europei.
A risollevare il dibattito è stato il premier spagnolo Pedro Sanchez, che in un video pubblicato su X ha annunciato che Madrid avrebbe chiesto in Ue di abolire il cambio orario.
“Cambiare l’ora due volte all’anno non ha più senso. Aiuta a malapena a risparmiare energia e ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita delle persone”, ha affermato il leader socialista.