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Vacanze estive con 3 mesi senza scuola: la nuova "soluzione" Fonte foto: ANSA

Vacanze estive con 3 mesi senza scuola: c'è una nuova "soluzione"

Una proposta (ironica), lanciata dallo scrittore Danilo Masotti, promette di rendere compatibili tempi della scuola e del lavoro, ma a una condizione

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Se le vacanze estive da tre mesi passassero a due? Sono diversi i genitori e le persone occupate nel mondo della scuola a propendere per questa soluzione. Le difficoltà nel modificare il calendario scolastico sono diverse, anche a livello economico perché bisogna adattare l’ambiente ad accogliere docenti e studenti anche nei mesi più caldi. Intanto c’è chi propone un nuovo periodo per chiudere e riaprire le classi.

La nuova proposta per le vacanze estive

Su Il Fatto Quotidiano, Danilo Masotti, che si definisce agitatore culturale, oltre che ex influencer, ed è uno scrittore di diversi libri sui temi del web, comunicazione e social media marketing, si è inserito nel dibattito sulle vacanze estive.

Masotti ha sottolineato che scuola e lavoro hanno orari e calendari incompatibili e in vista della fine dell’anno scolastico, ogni anno, riparte la gara alle proposte più originali tra chi vorrebbe tenere le scuole aperte “fino a fine giugno, anzi fino a luglio, anzi facciamole riaprire direttamente ad agosto“.

L’autore ha quindi dato una sua semplice soluzione. “Ogni lavoratore ha diritto a due mesi di stop estivo – ha scritto spiegando la sua idea – senza possibilità di diniego da parte del datore di lavoro. Si lavora fino a fine giugno, poi dal 1° luglio al 31 agosto si sta a casa. Un mese si copre con le ferie, per l’altro si resta senza stipendio. Se qualcuno preferisce non usufruirne, va a lavorare e si paga centri estivi, babysitter e altre forme di detenzione temporanea, come sempre. Fine”.

La proposta di Masotti è ironica e anche un po’ provocatoria (il titolo dell’articolo è “Siano lodati tre mesi di vacanza! Sempre siano lodati!”), ma descrive bene la situazione in cui vivono molte famiglie con genitori entrambi lavoratori.

Il piano Estate 2025 del ministero

Il tema è sentito anche all’interno del ministero dell’Istruzione e del Merito. Per il 2025, per esempio, riparte il Piano Estate 2025, un progetto diretto a tenere aperte le scuole in estate e per il quale sono stati stanziati 150 milioni di euro per le scuole che non hanno partecipato l’anno scorso o che vogliono potenziare le attività che sono state già programmate per il periodo estivo.

Nel 2024 erano stati stanziati, per gli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025, 400 milioni di euro per finanziare l’apertura delle scuole durante il periodo di sospensione estiva delle lezioni.

Quest’anno è quindi possibile usare la seconda tranche dei finanziamenti. Gli istituti scolastici possono aderire al piano su base volontaria.

L’obiettivo del ministero per le vacanze estive

L’obiettivo del Piano Estate 2025 è permettere alle scuole che aderiscono all’iniziativa di poter attivare progetti sportivi, musicali, teatrali, ricreativi e/o di potenziamento didattico, usando le risorse stanziate per il progetto.

Lo scopo è quello di valorizzare i talenti dei giovani, incentivarne la socialità e potenziarne le competenze attraverso tutte quelle iniziative che possono favorire la relazionalità, l’aggregazione, l’inclusione, la socialità, l’accoglienza e la vita di gruppo di bambini e giovani studenti.

Allo stesso tempo, in questo modo il Ministero cerca di andare incontro alle necessità delle famiglie creando esperienze di arricchimento personale e di crescita per i ragazzi che, causa esigenze lavorative dei genitori o di particolari situazioni familiari, sarebbero costretti a restare a casa.