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Vecchioni: "Siamo sull'orlo di un baratro spaventoso". La lezione
Il cantautore e professore Roberto Vecchioni ha voluto parlare ai giovani lanciando loro un appello sul futuro: cosa gli ha consigliato di fare.
“Io credo che siamo sull’orlo di un baratro spaventoso, e non si torna indietro”. Sono le parole di Roberto Vecchioni, celebre cantautore e professore di liceo di lunga carriera, nel giorno in cui ha tenuto la propria lectio magistralis “Un grande futuro dietro di noi” all’Università degli Studi di Verona, in occasione dell’inaugurazione del 42esimo anno accademico dell’ateneo.
L’artista di ‘Sogna, ragazzo, sogna’ e ‘Luci a San Siro’ ha voluto lanciare un appello ai giovani, quel pubblico da cui sa farsi amare ancora oggi, a 81 anni.
- L'appello ai giovani di Roberto Vecchioni per il futuro
- Qual è l'unico modo per andare avanti secondo Vecchioni
- Musica diseducativa per i giovani e censura, il pensiero di Vecchioni
L’appello ai giovani di Roberto Vecchioni per il futuro
Non ha mancato di parlare ai giovani, Roberto Vecchioni, in occasione della sua lectio magistralis all’ateneo scaligero. Non a caso, è stato invitato a ricevere la benemerenza con menzione d’onore per “la sua vicinanza alle generazioni nuove, di cui ha rappresentato le problematiche e aspirazioni più profonde”.
Parlando proprio dell’attualità e del mondo giovanile, perché secondo Vecchioni ci troviamo “sull’orlo di un baratro spaventoso” dal quale non si torna più indietro? Intervistato da L’Arena, l’artista ha dichiarato: “La nostra società è dominata dalla materia. Noi però dobbiamo fare resistenza. E questo mi sento di dire ai ragazzi, di fare resistenza. C’è un mondo diviso tra scienza e arte: ci salviamo solo se troviamo riparo e difesa nell’arte”.
Qual è l’unico modo per andare avanti secondo Vecchioni
La lectio magistralis “Un grande futuro dietro di noi” di Vecchioni, nell’Aula Magna del Polo Zanotto di Verona, è iniziata da Dante e dal XV canto dell’Inferno per chiedersi “come si eterna un uomo? Come può andare oltre il tempo lasciando una traccia?”. La risposta del cantautore sta nella cultura: “Con la cultura e con la tradizione, che passa da una generazione all’altra”.
Ha quindi tenuto a ricordare agli studenti di oggi, ma anche a quelli del passato e a quelli che verranno, “che l’unico modo per andare avanti è trasmettere ciò che impariamo“. “Di dove arriveremo non c’è la minima idea – ha proseguito -, ma dobbiamo farlo, è un istinto. Solo navigando con i saperi, tutti e non solo uno, possiamo vincere la paura della morte, la stessa che Prometeo toglie agli uomini immettendo nei loro cuori speranze cieche”.
Musica diseducativa per i giovani e censura, il pensiero di Vecchioni
A preoccupare il prof Vecchioni, che ha insegnato per più di 30 anni ai giovani studenti, è anche un certo tipo di musica, un tema caldo alla luce delle ultime polemiche sorte sui testi delle canzoni di Emis Killa, che si è poi ritirato dal Festival di Sanremo 2025 iniziato l’11 febbraio.
“Oggi trovo che ci sia da una parte del rap fatto piuttosto bene, con grande capacità formale, ma dall’altra una musica distruttiva, diseducativa, gratuita e in sostanza inutile“, ha dichiarato il cantante e scrittore.
A tal proposito, c’è chi propone censure per testi di canzoni che portano messaggi di violenza, soprattutto contro le donne, ma Vecchioni non sembra essere d’accordo: “La censura ha perso il suo senso oggi – ha sottolineato – , in una società dove tutto è a portata di mano con un clic, come fai a censurare? Altro è se parliamo dal punto di vista pubblico: la società deve avere delle regole, il singolo ha responsabilità, tra queste la moralità“, ha concluso l’artista, che l’anno scorso era sul palco dell’Ariston per duettare con il giovane rapper Alfa sulle note di “Sogna, ragazzo, sogna”, una performance che ha voluto simboleggiare il passaggio di testimone tra generazioni.