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Paradiso, Canto XXXII: rosa dei beati e la gerarchia della grazia

Dante ascolta le spiegazioni di San Bernardo, poi osserva con stupore la gloria della Vergine Maria

Alessio Abbruzzese

Alessio Abbruzzese

GIORNALISTA

Nato e cresciuto a Roma, mi appassiono fin da piccolissimo al mondo classico e a quello sport, dicotomia che ancora oggi fa inevitabilmente parte della mia vita. Potete leggermi sulle pagine de Il cuoio sul Corriere dello Sport, e online sul sito del Guerin Sportivo. Mi interesso di numerosissime altre cose, ma di quelle di solito non scrivo.

Le spiegazioni di San Bernardo

San Bernardo spiega a Dante la disposizione dei beati nella rosa celeste, a partire da Eva, che occupa il seggio ai piedi di Maria, che curò il peccato originale da lei causato. Quindi, sotto di lei e accanto a Beatrice, c’è Rachele, mentre ancora più in basso ci sono Sara, Rebecca, Giuditta e Ruth, la bisavola di David. Scendendo, può notare altre donne ebree, che formano una sorta di linea divisoria basata sulla fede: alla sinistra di Maria, infatti, dove i seggi sono al completo, risiede chi credette in Cristo venturo, mentre alla sua destra, dove ce ne sono ancora di vuoti, chi credette invece in Cristo venuto. Dalla parte opposta della rosa, poi, si trova in alto il seggio di san Giovanni Battista, che soffrì il deserto e il martirio e rimase due anni nel Limbo dopo la morte, sotto di lui san Francesco, san Benedetto e sant’Agostino, e più giù altri santi, i quali formano un’analoga linea divisoria. Riguardo i seggi non ancora occupati, Bernardo spiega che saranno riempiti in egual misura di anime salve, credenti in Cristo in entrambi i modi, mentre quelli al di sotto dell’ordine che taglia in due orizzontalmente le due linee sono occupati da anime beate non per proprio merito: cioè, i fanciulli morti prima di avere la possibilità di peccare. Notando Dante silenzioso e dubbioso, il santo aggiunge che in Paradiso nulla può avvenire per caso, né non può aver luogo alcuna tristezza o mancanza, e tutto è stabilito perfettamente dal volere di Dio. I bimbi si trovano nella rosa a diverse altezze, in quanto le anime sono state dotate dall’Onnipotente di un grado differente di grazia, cosa che dev’essere accettata in quanto tale. Di ciò, vi è un esempio nelle Sacre Scritture, che narrano di come i gemelli Esaù e Giacobbe fossero discordi già nel ventre della madre: pertanto, è giusto che la grazia divina si accordi in modo differente a seconda di quanto Dio ha preordinato. Agli albori dell’Umanità, per la salvezza dei fanciulli, erano sufficienti l’innocenza e la fede dei genitori, dopodiché, per i maschi, divenne necessaria anche la circoncisione quindi, dopo la venuta di Cristo, fu indispensabile il battesimo, senza il quale si finisce nel Limbo.

La gloria della Vergine Maria

A questo punto, Bernardo esorta Dante a guardare il volto di Maria, perché solo il suo splendore potrà aiutarlo a contemplare la figura di Cristo. Il poeta fiorentino osserva la Vergine, nella cui bellezza riconosce uno spettacolo superiore a qualunque cosa mai vista prima, poiché ella è quanto di più somigliante a Cristo, quindi nota un tripudio di angeli sopra di lei e uno, in particolare, che scende cantando ‘Ave, Maria, gratia plena’, seguito da tutto il Paradiso. Dante, allora, chiede chi questi sia a san Bernardo, che soltanto per lui sta rinunciando al proprio seggio all’interno della rosa, e il santo, dotto e fervido cultore di Maria, spiega che egli è il messaggero, l’arcangelo Gabriele, colui che annunciò a Maria l’incarnazione di Gesù Cristo nel suo ventre. San Bernardo, poi, lo invita a prestare attenzione alle sue parole, poiché gli indicherà le anime più nobili della rosa dei beati. Innanzitutto, i due colmi di felicità per l’onore di sedere accanto alla Madonna – Adamo, alla sua sinistra, e san Pietro, alla sua destra – sono come le radici della rosa stessa. Accanto a san Pietro si trova san Giovanni Evangelista, mentre di fianco ad Adamo c’è Mosè. E ancora, nel seggio di fronte a san Pietro siede sant’Anna, la madre della Vergine, che contempla in continuazione la figlia senza distoglierle mai lo sguardo, neppure quando canta ‘Osanna’, mentre di fronte ad Adamo c’è santa Lucia, colei che esortò Beatrice a soccorrerlo quando si era smarrito nella selva oscura. Dal momento che il tempo concessogli per compiere il suo viaggio ultraterreno è ormai agli sgoccioli, san Bernardo smette di illustrare al poeta la disposizione dei beati e lo invita a indirizzare il suo sguardo verso Dio, nella cui mente egli potrà penetrare attraverso il suo alto fulgore. Tuttavia, affinché non arretri, cercando di procedere con le sue sole forze, sarà per lui necessario invocare l’assistenza e la grazia di Maria: raccomandatosi con Dante di seguire con affetto e cuore aperto le proprie parole, il santo inizia la propria preghiera.