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Introduzione alla fenomenologia: il metodo di Edmund Husserl

Il pensiero di Husserl ha avuto un impatto duraturo sulla filosofia del Novecento. Tra i suoi allievi e successori più noti si annoverano Martin Heidegger, Maurice Merleau-Ponty e Jean-Paul Sartre

Marco Netri

Marco Netri

GIORNALISTA E IMPRENDITORE

Ho iniziato a scrivere da giovanissimo e ne ho fatto il mio lavoro. Dopo la laurea in Scienze Politiche e il Master in Giornalismo conseguiti alla Luiss, ho associato la passione per la scrittura a quello per lo studio dedicandomi per anni al lavoro di ricercatore. Oggi sono imprenditore di me stesso.

La fenomenologia è una corrente filosofica che si sviluppa nel XX secolo con il fine di indagare la struttura dell’esperienza e dei fenomeni così come appaiono alla coscienza. Il fondatore di questo approccio è Edmund Husserl, un filosofo tedesco che ha posto le basi per una nuova metodologia in grado di superare i limiti del positivismo e dell’idealismo tradizionale. Attraverso un rigoroso lavoro di analisi, Husserl ha delineato un metodo fenomenologico che ha influenzato in modo significativo la filosofia contemporanea, la psicologia e le scienze umane.

Chi era Edmund Husserl?

Edmund Husserl nasce nel 1859 a Prossnitz, in Moravia (oggi parte della Repubblica Ceca). Dopo studi in matematica e filosofia, sotto la guida di illustri pensatori come Franz Brentano, Husserl sviluppa un forte interesse per il rapporto tra logica, epistemologia e coscienza. Le sue opere principali includono Ricerche logiche (1900-1901), Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica (1913) e Meditazioni cartesiane (1931).

La ricerca di Husserl si concentra sulla necessità di fondare le scienze su basi solide e incontestabili, risolvendo le aporie del soggettivismo e del relativismo epistemologico. Per fare ciò, Husserl introduce la fenomenologia come un metodo rigoroso che parte dall’analisi dell’esperienza immediata.

Il concetto di fenomeno

Il termine “fenomeno” deriva dal greco phainómenon, che significa “ciò che appare”. Nella prospettiva di Husserl, un fenomeno è tutto ciò che si manifesta alla coscienza, indipendentemente dalla sua esistenza oggettiva nel mondo. Ciò che conta non è il fenomeno in sé, ma il modo in cui esso si presenta all’osservatore.

Questo approccio si discosta nettamente dalla tradizione empirista, che tende a considerare solo ciò che può essere misurato e verificato empiricamente, e dall’idealismo assoluto, che privilegia il mondo delle idee rispetto all’esperienza concreta. Per Husserl, il fenomeno è il punto di partenza per ogni indagine filosofica.

Il metodo fenomenologico

Il metodo fenomenologico si articola in diverse fasi fondamentali:

1. L’epoche:

L’epoche (dal greco epoché, “sospensione”) è la fase in cui il soggetto sospende ogni giudizio sulla realtà oggettiva dei fenomeni. Questo non significa negare l’esistenza del mondo, ma metterla temporaneamente tra parentesi per concentrarsi esclusivamente sull’esperienza vissuta.

2. La riduzione fenomenologica:

Attraverso la riduzione fenomenologica, il filosofo si libera da pregiudizi e concetti preesistenti, concentrandosi unicamente sui fenomeni così come si presentano alla coscienza. Questo processo consente di raggiungere l’“essenza” dei fenomeni, cioè ciò che li caratterizza in modo universale.

3. L’intenzionalità:

Uno dei concetti chiave della fenomenologia husserliana è quello di intenzionalità. Secondo Husserl, ogni atto di coscienza è sempre diretto verso un oggetto: pensare, immaginare, percepire sono tutti atti intenzionali. La coscienza non è mai vuota, ma sempre rivolta a qualcosa.

La fenomenologia come scienza rigorosa

Per Husserl, la filosofia deve aspirare a essere una scienza rigorosa, in grado di fornire una conoscenza certa e universale. La fenomenologia, in questo senso, non è solo un metodo di analisi filosofica, ma una vera e propria disciplina che mira a fondare ogni sapere, compreso quello scientifico, su basi solide.

Questa ambizione si traduce nella volontà di andare oltre le semplici apparenze e di cogliere le strutture profonde dell’esperienza. La fenomenologia non si limita a descrivere i fenomeni, ma cerca di comprenderne le condizioni di possibilità.

L’eredità di Husserl

Il pensiero di Husserl ha avuto un impatto duraturo sulla filosofia del Novecento. Tra i suoi allievi e successori più noti si annoverano Martin Heidegger, Maurice Merleau-Ponty e Jean-Paul Sartre, i quali hanno sviluppato e talvolta criticato le intuizioni husserliane, dando vita a nuove correnti filosofiche come l’esistenzialismo e la fenomenologia esistenziale.

Anche in ambito psicologico e nelle scienze cognitive, la fenomenologia ha fornito importanti strumenti per comprendere la mente umana e il rapporto tra soggetto e mondo.

Conclusione

La fenomenologia di Edmund Husserl rappresenta una svolta cruciale nella storia della filosofia. Con il suo metodo rigoroso e innovativo, Husserl ha aperto nuove prospettive per l’indagine filosofica e scientifica, ponendo al centro l’esperienza vissuta e la struttura intenzionale della coscienza. Ancora oggi, le sue idee continuano a stimolare il dibattito filosofico e a influenzare diverse discipline, confermando la vitalità del suo pensiero.