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Canto 24 dell'Orlando furioso: riassunto, analisi e significato

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

​Il ventiquattresimo canto dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto prosegue l’intensa narrazione degli eventi scaturiti dalla follia di Orlando, esplorando le conseguenze delle sue azioni e introducendo nuove dinamiche tra i personaggi. Questo canto approfondisce temi come la devastazione causata dalla perdita della ragione, la lealtà e il tradimento, e le complesse interazioni tra amore e dovere.​

Canto 24 Orlando furioso: il riassunto

Il canto si apre con Orlando, ormai preda di una furia incontrollabile, che semina distruzione ovunque passi. In preda alla sua pazzia, il paladino uccide indiscriminatamente pastori e viandanti, incapace di distinguere amici da nemici. La sua forza sovrumana, un tempo al servizio della giustizia, diventa ora strumento di caos e morte.​

Nel frattempo, Zerbino e Isabella, dopo aver lasciato Orlando, incontrano Odorico, un tempo amico di Zerbino, ora colpevole di aver rapito Isabella per soddisfare i propri desideri. Odorico è stato catturato da due compagni che, riconoscendo la sua colpa, lo consegnano a Zerbino affinché decida della sua sorte. Mentre Zerbino riflette sul da farsi, appare Gabrina, una vecchia astuta e manipolatrice. Per risolvere la situazione, Zerbino decide di affidare Odorico a Gabrina, imponendogli di proteggerla e servirla come penitenza per i suoi misfatti.​

Proseguendo il loro cammino, Zerbino e Isabella si imbattono nei segni della devastazione lasciata da Orlando: alberi sradicati, animali uccisi e oggetti distrutti. Raccogliendo i pezzi dell’armatura del paladino, decidono di radunarli e appenderli a un albero, sperando che nessuno osi profanare le armi di un così grande eroe. In questo frangente, incontrano Fiordiligi, alla ricerca del suo amato Brandimarte, partito per trovare Orlando. La donna, vedendo le armi del paladino, teme il peggio per lui e per il suo amato.​

La situazione si complica con l’arrivo di Mandricardo, un cavaliere saraceno che rivendica la spada Durindana, appartenuta a Orlando. Zerbino si oppone a questa pretesa, ritenendo ingiusto appropriarsi delle armi di un cavaliere assente. Ne scaturisce un duello in cui Zerbino, nonostante il suo coraggio, viene ferito gravemente. Solo l’intervento di Doralice, compagna di Mandricardo, e le suppliche di Isabella riescono a fermare lo scontro, salvando la vita a Zerbino.​

Dopo la partenza di Mandricardo e Doralice, Zerbino, ormai prossimo alla morte a causa delle ferite riportate, esprime il suo amore eterno per Isabella e spira tra le sue braccia. Distrutta dal dolore, Isabella contempla il suicidio, ma un monaco la convince a dedicarsi alla vita religiosa come via per onorare la memoria dell’amato. Insieme, si dirigono verso Marsiglia, portando con sé il corpo di Zerbino. Tuttavia, lungo il cammino, un nuovo cavaliere si para loro davanti, preannunciando ulteriori difficoltà.​

Parallelamente, Mandricardo e Doralice incontrano Rodomonte, a cui Doralice era stata promessa in sposa. Tra i due nasce un conflitto per il possesso della donna, ma lo scontro viene interrotto da un messaggero che richiama i cavalieri all’ordine: l’esercito saraceno ha bisogno di loro per fronteggiare l’avanzata delle truppe cristiane guidate da Carlo Magno. Di comune accordo, decidono di sospendere il duello e dirigersi verso il campo di battaglia, rimandando la risoluzione della contesa.​

L’analisi del canto

Il ventiquattresimo canto, in particolare, mette in luce le conseguenze devastanti della perdita della ragione. La follia di Orlando non solo distrugge il mondo intorno a lui, ma ha ripercussioni profonde su coloro che lo circondano. La devastazione causata dalla sua furia simboleggia come le passioni incontrollate possano portare al caos e alla distruzione, sia a livello personale che collettivo.​

Inoltre, il canto affronta temi come la lealtà e il tradimento. La figura di Odorico rappresenta il tradimento dell’amicizia e della fiducia, mentre Zerbino, nonostante il dolore causato dal tradimento, sceglie una punizione che offre una possibilità di redenzione. Questo contrasto mette in evidenza la complessità delle relazioni umane e la difficoltà di conciliare giustizia e misericordia.​

Le dinamiche amorose tra i personaggi, come il triangolo tra Mandricardo, Doralice e Rodomonte, evidenziano come l’amore possa essere fonte sia di conflitto che di alleanze temporanee. Le scelte dei personaggi sono spesso guidate da passioni intense, che li portano a mettere da parte rivalità personali in nome di ob iettivi più grandi, come la guerra tra cristiani e saraceni. Questo dimostra come, nel poema ariostesco, le dinamiche individuali e le vicende personali si intreccino costantemente con le grandi battaglie e gli equilibri di potere.

La struttura e la metrica

Il ventiquattresimo canto segue la tradizionale ottava rima (ABABABCC), conferendo al testo un’armonia musicale e una fluidità narrativa che permettono a Ariosto di alternare descrizioni liriche, momenti drammatici e passaggi d’azione. Lo stile è caratterizzato da un uso sapiente dell’ironia, elemento distintivo dell’Orlando Furioso, che emerge soprattutto nella rappresentazione della devastazione causata da Orlando e nelle dispute tra i cavalieri saraceni.

L’uso dell’iperbole è particolarmente evidente nella descrizione della furia di Orlando, la cui forza distruttiva appare smisurata, rendendo il personaggio quasi una forza della natura incontrollabile. Questa scelta enfatizza la distanza tra il cavaliere razionale e il folle dominato dalle passioni.

Ariosto impiega anche un linguaggio ricco di simbolismi, soprattutto nella contrapposizione tra la natura incontaminata e il caos generato dall’uomo. I paesaggi idilliaci distrutti dalla furia di Orlando rappresentano il crollo dell’ordine interiore, mentre le armi abbandonate del paladino simboleggiano la perdita della sua identità.

Un altro aspetto interessante della struttura narrativa è la polifonia dei punti di vista: Ariosto alterna diverse linee narrative, intrecciando le vicende di Orlando con quelle di Zerbino, Isabella, Mandricardo e Rodomonte. Questo movimento costante tra diverse scene e personaggi contribuisce a creare un racconto dinamico e avvincente, in cui gli eventi si sviluppano contemporaneamente su più livelli.

Le tematiche principali

Il canto sviluppa diversi temi fondamentali, che contribuiscono alla profondità narrativa dell’opera.

La follia e la distruzione sono al centro della vicenda di Orlando, che incarna il pericolo delle passioni incontrollate. Il cavaliere, incapace di accettare la realtà, perde completamente la sua identità e diventa una minaccia per chiunque lo incontri.

Il destino e la morte emergono nella vicenda di Zerbino, la cui fine tragica mostra l’ineluttabilità del fato e l’ingiustizia della guerra. L’amore tra Zerbino e Isabella, che avrebbe potuto concludersi felicemente, viene spezzato dalle circostanze, evidenziando il contrasto tra speranza e realtà.

L’onore e la giustizia sono al centro del duello tra Zerbino e Mandricardo. Zerbino combatte per difendere l’eredità di Orlando, mentre Mandricardo agisce solo per il proprio egoismo. La vittoria del saraceno non rappresenta un trionfo della forza, ma piuttosto l’amara dimostrazione che l’ingiustizia può prevalere.

Il ruolo della donna è esplorato attraverso Isabella e Doralice. Mentre la prima incarna la fedeltà e il sacrificio, la seconda è vista come un oggetto di contesa tra i cavalieri. Ariosto, però, non si limita a descrivere le donne come semplici figure passive, ma le dota di sentimenti e scelte personali, rendendole parte attiva della narrazione.

Il Canto 24 dell’Orlando Furioso è un capitolo di grande impatto emotivo e narrativo, che intreccia follia, amore, onore e morte in una trama avvincente e drammatica. Attraverso un linguaggio ricco di immagini potenti e una struttura narrativa dinamica, Ariosto offre al lettore un episodio indimenticabile, in cui gli ideali cavallereschi vengono messi alla prova e il destino dei personaggi si compie in modo spesso crudele e inaspettato.

La devastazione causata da Orlando, il sacrificio di Zerbino, il dolore di Isabella e le dispute tra i cavalieri saraceni sono tutti elementi che arricchiscono la complessità del poema, confermando l’Orlando Furioso come uno dei capolavori assoluti della letteratura italiana e mondiale.