Salta al contenuto

Carme 3 di Catullo: analisi del lamento per il passero

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il Carme 3 di Catullo è un componimento lirico che esprime il dolore per la morte del passero appartenente alla sua amata, spesso identificata con lo pseudonimo di Lesbia. Questo poema, noto anche come “Lamento per il passero di Lesbia”, si distingue per la sua intensità emotiva e per l’uso di immagini vivide che riflettono sia l’affetto per l’animale sia la profondità del legame tra il poeta e la sua amata.

Carme 3 Catullo: il testo

lugete o Veneres Cupidinesque
et quantum est hominum uenustiorum.
passer mortuus est meae puellae.
passer deliciae meae puellae.
quem plus illa oculis suis amabat.
nam mellitus erat suamque norat
ipsam tam bene quam puella matrem.
nec sese a gremio illius mouebat
sed circumsiliens modo huc modo illuc
ad solam dominam usque pipilabat.
qui tunc it per iter tenebricosum
illuc unde negant redire quemquam.
at uobis male sit malae tenebrae
Orci. quae omnia bella deuoratis.
tam bellum mihi passerem abstulistis.
o factum male. o miselle passer.
tua nunc opera meae puellae
flendo turgiduli rubent ocelli.

Carme 3 Catullo: la traduzione

Piangete, o Veneri e Amorini,

e quanti sono gli uomini più affascinanti.

È morto il passero della mia ragazza,

il passero, delizia della mia ragazza,

che ella amava più dei suoi occhi.

Infatti, era dolce come il miele e conosceva

lei stessa così bene come una bambina la madre.

Non si allontanava dal suo grembo,

ma saltellando ora qui ora là

cinguettava sempre solo per la sua padrona.

Ora va per il sentiero tenebroso

là, da dove negano che ritorni qualcuno.

Ma a voi vada male, malvagie tenebre

dell’Orco, che divorate tutte le cose belle;

così bello passero mi avete portato via.

Oh fatto male! Oh povero passero!

Ora, per colpa tua, della mia ragazza

piangendo, gli occhietti gonfi arrossiscono.

L’analisi del carme

Il Carme 3 si presenta come un epicedio, ovvero un lamento funebre, dedicato al passero della sua amata. Catullo invita le divinità dell’amore, Venere e i Cupidi, nonché tutti gli uomini affascinanti, a partecipare al lutto per la perdita dell’uccellino. Questo invito iniziale sottolinea l’importanza attribuita all’evento e crea un’atmosfera di solenne partecipazione collettiva al dolore.

Il passero è descritto come una “delizia” per la ragazza, amata più dei suoi stessi occhi. Questa iperbole evidenzia l’intensità dell’affetto di Lesbia per l’animale, che viene ulteriormente caratterizzato come “mellitus” (dolce come il miele) e capace di riconoscere la sua padrona con la stessa familiarità di una bambina verso la madre. Tali descrizioni umanizzano il passero, elevandolo a un compagno intimo e insostituibile.

La morte del passero viene rappresentata come un viaggio attraverso un “iter tenebricosum” (sentiero tenebroso), un chiaro riferimento al percorso verso l’oltretomba. Catullo maledice le “malae tenebrae Orci” (malvagie tenebre dell’Orco) che divorano tutte le cose belle, esprimendo rabbia e dolore per la perdita subita. L’uso di termini come “devoratis” (divorate) e “abstulistis” (avete portato via) accentua la violenza percepita di questa separazione.

Il componimento si conclude con un’immagine toccante: gli occhi della ragazza, gonfi di pianto, arrossiscono per il dolore. Questa chiusa sottolinea l’impatto emotivo della perdita non solo sull’animale, ma soprattutto sulla relazione tra Catullo e la sua amata, evidenziando la profondità dei loro sentimenti e la vulnerabilità dell’affetto umano di fronte alla morte.

Il passero come simbolo

Nella poesia di Catullo, il passero assume un ruolo simbolico significativo. Già nel Carme 2, l’uccellino era protagonista come compagno di giochi di Lesbia, rappresentando l’intimità e la complicità tra gli amanti. Nel Carme 3, la sua morte può essere interpretata come una metafora della fine di un periodo di spensieratezza e gioia nella relazione amorosa, suggerendo una riflessione sulla caducità dei piaceri e sulla fragilità dei legami affettivi.

Struttura metrica

Il Carme 3 è composto da 18 versi in metrica lirica. La scelta di questa struttura conferisce al componimento un ritmo solenne e cadenzato, adatto al tono lamentoso del lamento funebre. L’uso di enjambement e allitterazioni contribuisce a creare un effetto sonoro che amplifica l’emotività del testo, coinvolgendo il lettore nel dolore espresso dal poeta.

Influenze ellenistiche

Catullo trae ispirazione dalla poesia ellenistica, in particolare dagli epigrammi funebri dedicati agli animali domestici, un genere molto diffuso tra i poeti alessandrini. Tuttavia, il suo lamento per il passero trascende il semplice epicedio: la perdita dell’uccellino non è solo un evento triste, ma un’occasione per riflettere sulla caducità della bellezza e dell’amore.

Il motivo del piccolo animale amato e poi perduto compare anche nella poesia greca, ma Catullo lo personalizza, caricandolo di emozioni autentiche e soggettive, rendendolo uno dei primi esempi di poesia profondamente intima nella letteratura latina.

Il tono e il registro emotivo

Il tono del componimento oscilla tra:

  • Dolore sincero: il passero è descritto con affetto e la sua morte viene paragonata a una perdita dolorosa.
  • Iperbole e ironia: il poeta invita Venere e i Cupidi a piangere il passero, quasi come se la sua morte fosse un evento di portata cosmica.
  • Rabbia e invettiva: Catullo maledice le “malae tenebrae Orci” (le malvagie tenebre dell’oltretomba) per aver portato via il passero.

Questo alternarsi di registri crea una forte tensione emotiva, che rende il componimento tanto coinvolgente e memorabile.

Analisi stilistica

Catullo utilizza diversi strumenti stilistici per amplificare il pathos del testo.

Apostrofe e invocazione: il carme si apre con un’invocazione solenne: “Lugete, o Veneres Cupidinesque” (“Piangete, o Veneri e Amorini”). Qui il poeta si rivolge direttamente agli dei dell’amore e agli uomini più affascinanti, enfatizzando la gravità della perdita. L’uso dell’imperativo “lugete” (piangete) conferisce un tono solenne e commosso.

Iperbole: Catullo esagera volutamente l’importanza della morte del passero, come nella frase: “Passer, deliciae meae puellae” (“Il passero, delizia della mia ragazza”). La parola “deliciae” esprime un forte attaccamento affettivo, quasi eccessivo per un semplice uccellino, aumentando così il contrasto tra la serietà del tono funebre e la leggerezza del soggetto.

Metafore e immagini evocative: il viaggio del passero nell’aldilà è descritto con una metafora ricorrente: “Qui nunc it per iter tenebricosum” (“Ora va per il sentiero tenebroso”). L’”iter tenebricosum” rappresenta il viaggio verso l’oltretomba, ricollegandosi alla concezione classica della morte come un passaggio verso un luogo senza ritorno.

Invettiva e maledizione: dopo aver espresso il dolore per la perdita, Catullo maledice le forze oscure dell’Orco: “At vobis male sit, malae tenebrae Orci” (“Ma a voi vada male, malvagie tenebre dell’Orco”). Qui il poeta mostra rabbia e frustrazione, personificando la morte come un’entità crudele che “divora” tutto ciò che è bello e caro.

Ritmo e musicalità: il carme segue una metrica fluida, con ripetizioni e allitterazioni che enfatizzano il lamento: “modo huc modo illuc” (“Ora qui, ora là”). La ripetizione crea un effetto sonoro di movimento, rievocando il saltellare del passero.

“O factum male! O miselle passer!” (“Oh brutto destino! Oh povero passero!”): La doppia esclamazione e il diminutivo “miselle” accentuano il tono luttuoso e affettuoso.

Significato più profondo: una metafora della fine dell’amore?

Alcuni studiosi hanno proposto un’interpretazione metaforica del carme, vedendo nella morte del passero un simbolo della fine dell’amore tra Catullo e Lesbia.

Il passero era presente nel Carme 2 come simbolo della loro intimità. Ora, con la sua morte, il loro amore sembra perdere la sua purezza e leggerezza. Questa lettura suggerisce che Catullo non stia solo piangendo l’uccellino, ma il deterioramento del rapporto con Lesbia.

Il Carme 3 di Catullo è un testo ricco di emozioni e di contrasti, che combina dolore autentico, ironia e invettiva contro la morte. Il passero non è solo un animale domestico, ma diventa un simbolo di tenerezza, perdita e fragilità dell’amore.

Attraverso un linguaggio raffinato e musicale, Catullo trasforma un episodio apparentemente banale in una riflessione universale sulla caducità delle cose belle e sul dolore della separazione. Per questo motivo, il Carme 3 è uno dei componimenti più affascinanti e studiati della letteratura latina, capace ancora oggi di emozionare e coinvolgere.