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Carme 64 di Catullo: analisi, temi e figure retoriche

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il Carme 64 di Catullo rappresenta uno dei componimenti più complessi e affascinanti della letteratura latina. Questo poema epico-lirico intreccia magistralmente miti e narrazioni, offrendo una profonda riflessione sulla natura dell’amore, del tradimento e del destino. Attraverso una struttura articolata, Catullo ci conduce in un viaggio tra storie mitologiche e sentimenti umani universali, evidenziando la sua maestria poetica e la profondità del suo pensiero.

Carme 64 di Catullo: l’analisi

Il Carme 64 di Catullo è uno dei componimenti più lunghi e complessi della sua opera. Si tratta di un epillio, ovvero un breve poema epico, scritto in esametri dattilici, il metro della poesia epica. Tuttavia, la narrazione mitologica non si limita a rievocare gesta eroiche, ma introduce elementi profondamente lirici e patetici, in particolare nella vicenda di Arianna abbandonata da Teseo.

Il carme può essere suddiviso in più sezioni:

  1. Proemio (vv. 1-30) : introduzione con il racconto del viaggio degli Argonauti alla ricerca del Vello d’Oro.
  2. Le nozze di Peleo e Teti (vv. 31-250) : la grandiosa descrizione del matrimonio tra il mortale Peleo e la dea marina Teti.
  3. Ekphrasis del velo nuziale e il mito di Arianna (vv. 251-302) : la digressione sulla storia di Arianna, che viene tradita da Teseo.
  4. Ritorno alla celebrazione delle nozze (vv. 303-381) : descrizione della festa nuziale e delle celebrazioni.
  5. Il canto delle Parche (vv. 382-408) : profezia sul futuro di Achille e la decadenza dell’età eroica.
  6. La riflessione finale sulla corruzione dell’umanità (vv. 409-408) : la conclusione pessimistica di Catullo sulla fine dell’epoca degli dèi tra gli uomini.

Uno degli elementi più significativi del Carme 64 è il modo in cui l’epica viene sovvertita dalla lirica. Se da un lato l’epos esalta le gesta eroiche e divine, Catullo introduce la figura di Arianna, simbolo dell’amore tradito, e trasforma il poema in un canto di dolore e malinconia.

Carme 64 di Catullo: temi principali

Il Carme 64 è un’opera estremamente ricca di temi e significati profondi. Ecco i principali:

L’opposizione tra epica e lirica

Catullo costruisce un’epica alternativa, non incentrata sulla celebrazione degli eroi e delle loro imprese, ma sull’amore, il tradimento e il dolore umano. Arianna, tradita da Teseo, diventa il cuore emotivo del poema, mentre l’eroismo degli Argonauti e la solennità delle nozze di Peleo e Teti restano sullo sfondo.

L’amore e il tradimento

La figura di Arianna incarna l’amore ingannato, un tema molto caro a Catullo. Il poeta si sofferma sullo strazio della fanciulla, la quale, dopo aver aiutato Teseo a sconfiggere il Minotauro, viene crudelmente abbandonata sull’isola di Nasso. Il dolore della protagonista è narrato con toni profondamente patetici.

Il destino e la fatalità

La presenza delle Parche, che profetizzano il futuro di Achille, introduce il tema dell’ineluttabilità del destino. La vita degli eroi è già segnata, e l’amore stesso, come quello tra Peleo e Teti, è regolato da volontà superiori.

La decadenza dell’umanità

Nell’ultima parte del carme, Catullo introduce una riflessione pessimistica sul declino del mondo. Un tempo, gli dèi frequentavano gli uomini, ma la corruzione e la malvagità umana li hanno allontanati per sempre. Questo tema riflette un profondo senso di nostalgia per un passato ideale, ormai perduto.

Il contrasto tra illusione e realtà

Arianna credeva alle promesse di Teseo e al loro amore, ma si risveglia sola, tradita e abbandonata. Il suo dramma rappresenta l’illusione amorosa che si infrange contro la durezza della realtà.

Carme 64 di Catullo: figure retoriche

Catullo utilizza una grande varietà di figure retoriche per arricchire il testo e creare effetti stilistici memorabili. Le allitterazioni, attraverso la ripetizione di suoni simili, enfatizzano la musicalità del verso, come si può osservare nell’esempio “Peliaco quondam prognatae vertice pinus”, dove la ripetizione della lettera “p” conferisce un particolare ritmo alla narrazione. L’iperbato, invece, consiste nell’inversione dell’ordine normale delle parole per conferire solennità ed enfatizzare determinati concetti. Un esempio significativo è “caerula verrentes abiegnis aequora palmis”, in cui la disposizione delle parole crea un effetto di amplificazione e maestosità.

Un altro elemento stilistico di grande rilievo è la metafora, che attraverso immagini simboliche evoca emozioni forti. Il mare, ad esempio, è spesso rappresentato come una forza viva e ostile, un’entità quasi animata che interagisce con i protagonisti del poema. Il chiasmo, con la sua struttura speculare, rafforza i concetti espressi attraverso un ordine incrociato di elementi grammaticali, come nel verso “Non humilis curvis purgatur vinea rastris”, dove l’alternanza dei termini crea un equilibrio formale ed espressivo.

L’anastrofe, invece, attraverso l’inversione dell’ordine delle parole, genera un effetto di maggiore incisività e pathos, come si può notare in “Certe ego te in medio versantem turbine leti”, in cui la disposizione anomala dei termini enfatizza il concetto di pericolo e caos.

Infine, un aspetto centrale della poetica catulliana nel Carme 64 è l’ekphrasis, ovvero la descrizione dettagliata di un oggetto o di un’opera d’arte. In questo caso, essa si manifesta nel racconto del velo nuziale, su cui è ricamata la tragica storia di Arianna, creando un suggestivo effetto di “quadro nel quadro” che arricchisce la narrazione e amplifica il dramma della protagonista.

La figura di Arianna come eroina tragica

Arianna è una delle più intense figure femminili della letteratura latina. Il suo abbandono sulla spiaggia di Nasso viene descritto con una potenza emotiva straordinaria. Catullo la presenta devastata, tra singhiozzi e urla disperate, vittima della crudeltà di Teseo.

Inoltre, il poeta introduce un richiamo mitologico: Arianna non resterà per sempre abbandonata. Infatti, verrà salvata da Dioniso, che la renderà sua sposa e la porterà con sé nell’Olimpo. Tuttavia, Catullo non racconta questo lieto fine, soffermandosi solo sul suo dolore.

Il ruolo degli dèi

Nel Carme 64, gli dèi giocano un ruolo fondamentale. Da un lato, sono benevoli, come nel caso del matrimonio tra Peleo e Teti, dall’altro sono giudici del destino, come le Parche. Tuttavia, alla fine del poema, gli dèi si allontanano dal mondo degli uomini, segnando la fine dell’età mitica e l’inizio di un’epoca corrotta.

Il confronto tra Peleo-Teti e Arianna-Teseo

Nel poema sono presenti due grandi storie d’amore:

  • Peleo e Teti, che rappresentano un’unione perfetta, decisa dagli dèi.
  • Arianna e Teseo, che incarnano il tradimento e la sofferenza.

Questo contrasto serve a mettere in risalto l’ingiustizia dell’amore umano, spesso segnato dalla menzogna e dalla delusione.

Il Carme 64 di Catullo è un’opera straordinaria, in cui epica e lirica si fondono in modo unico. La ricchezza delle immagini, la profondità psicologica della figura di Arianna e la riflessione sulla decadenza dell’umanità ne fanno uno dei capolavori della letteratura latina.

Attraverso il dolore di Arianna, Catullo esplora temi universali, come l’amore tradito, l’illusione infranta e la fragilità delle promesse. Allo stesso tempo, con la riflessione finale sugli dèi che abbandonano il mondo, ci lascia un messaggio amaro: l’epoca eroica è finita e l’umanità è condannata alla corruzione e al disincanto.