Carme 70 di Catullo: testo, traduzione e analisi
Il Carme 70 di Catullo affronta il tema dell’incostanza delle promesse d’amore, evidenziando la fragilità dei giuramenti amorosi e la disillusione che ne deriva.
- Carme 70 di Catullo: il testo
- Carme 70 di Catullo: la traduzione
- L'analisi del carme
- Temi principali
- Figure retoriche
Carme 70 di Catullo: il testo
Nulli se dicit mulier mea nubere malle
quam mihi, non si se Iuppiter ipse petat.
Dicit: sed mulier cupido quod dicit amanti,
in vento et rapida scribere oportet aqua.
Carme 70 di Catullo: la traduzione
La mia donna dice di non voler sposare nessuno più di me, nemmeno se Giove stesso la chiedesse. Dice così: ma ciò che una donna dice all’amante desideroso, bisogna scriverlo nel vento e nell’acqua corrente.
L’analisi del carme
Questo breve componimento, composto da due distici elegiaci, mette in luce la disillusione del poeta riguardo alle promesse della sua amata, spesso identificata come Lesbia. Catullo sottolinea l’inaffidabilità delle parole pronunciate in momenti di passione, paragonandole a scritture nel vento o nell’acqua corrente, destinate a svanire immediatamente.
Nel primo distico, la donna afferma di preferire Catullo a chiunque altro, persino a Giove, il re degli dèi. Tuttavia, nel secondo distico, il poeta riflette sull’evanescenza di tali dichiarazioni, suggerendo che le parole di una donna innamorata sono effimere e prive di sostanza.
La struttura del carme è bipartita:
- Prima parte (vv. 1-2): dichiarazione d’amore della donna.
- Seconda parte (vv. 3-4): riflessione del poeta sull’affidabilità di tali parole.
Temi principali
Il Carme 70 affronta principalmente il tema della fides (fedeltà) nelle relazioni amorose. Catullo esprime il suo scetticismo riguardo alla sincerità delle promesse fatte in momenti di passione, suggerendo che tali dichiarazioni siano spesso prive di valore duraturo. Questo riflette una visione disillusa dell’amore, in contrasto con l’idealizzazione romantica.
Un altro tema emergente è quello dell’illusione vs. realtà. Le parole dell’amata creano un’illusione di amore eterno, ma la realtà dimostra che tali promesse sono fugaci e inconsistenti. Catullo mette in guardia contro l’affidarsi ciecamente alle parole, evidenziando la discrepanza tra ciò che viene detto e ciò che è reale.
Figure retoriche
Catullo impiega diverse figure retoriche per arricchire il Carme 70 e rafforzarne l’espressività. L’allitterazione, con la ripetizione del suono “p” in “petat” e “petat”, crea un effetto sonoro incisivo che enfatizza l’azione e il concetto di richiesta insistente. L’uso della metafora è particolarmente efficace nel verso finale, dove le parole dell’amata sono paragonate a una scrittura nel vento e nell’acqua rapida, simbolo dell’evanescenza delle promesse amorose, destinate a scomparire senza lasciare traccia.
L’iperbole amplifica l’intensità della dichiarazione d’amore, con l’affermazione che nemmeno Giove, il re degli dèi, potrebbe essere preferito a Catullo. Questa esagerazione non solo sottolinea l’assolutezza del giuramento dell’amata, ma, nel contesto della riflessione del poeta, ne mette ancora più in evidenza l’infondatezza. Infine, l’antitesi emerge con forza nel contrasto tra le parole affettuose della donna e la loro inconsistenza, creando un’opposizione tra apparenza e realtà. La prima parte del carme esprime la fiducia nelle promesse d’amore, mentre la seconda la smonta con una riflessione amara e disillusa, evidenziando l’inaffidabilità della parola umana.