Carme 95 di Catullo: testo, analisi e significato
Il Carme 95 di Catullo celebra la pubblicazione della Zmyrna, un’opera dell’amico poeta Gaio Elvio Cinna. In questo componimento, Catullo esalta la qualità e la profondità del lavoro di Cinna, contrapponendolo alle produzioni letterarie più prolisse e meno raffinate dei suoi contemporanei.
- Carme 95 di Catullo: il testo
- Carme 95 di Catullo: la traduzione
- L'analisi del componimento
- Struttura del carme
- Temi principali
- Figure retoriche nel Carme 95
- Il Carme 95 e la poetica neoterica
Carme 95 di Catullo: il testo
Zmyrna mei Cinnae nonam post denique messem
quam coepta est nonamque edita post hiemem,
milia cum interea quingenta Hortensius uno
. . . . . . . . .
Zmyrna cavas Satrachi penitus mittetur ad undas,
Zmyrnam cana diu saecula pervolvent.
at Volusi annales Paduam morientur ad ipsam
et laxas scombris saepe dabunt tunicas.
. . . . . . . . .
Parva mei mihi sint cordi monimenta …,
at populus tumido gaudeat Antimacho.
Carme 95 di Catullo: la traduzione
La “Zmyrna” del mio Cinna, dopo nove raccolti
da quando fu iniziata e nove inverni dopo, è stata infine pubblicata,
mentre nel frattempo Ortensio (ha scritto) cinquecentomila versi in un solo (anno)
. . . . . . . . .
La “Zmyrna” sarà inviata profondamente alle onde del Satraco,
la “Zmyrna” le antiche generazioni leggeranno a lungo.
Ma gli annali di Volusio moriranno presso la stessa Padova
e spesso forniranno ampie fodere per gli sgombri.
. . . . . . . . .
Che i piccoli capolavori del mio (amico) mi stiano a cuore …,
al contrario, che il pubblico esalti il gonfio Antimaco.
L’analisi del componimento
In questo carme, Catullo esprime la sua ammirazione per l’opera dell’amico Cinna, sottolineando il lungo e meticoloso processo di composizione che ha richiesto nove anni. Questa diligenza è contrapposta alla prolissità di autori come Ortensio e Volusio, i cui scritti, sebbene abbondanti, sono destinati all’oblio. Catullo prevede che la “Zmyrna” di Cinna sarà apprezzata e letta dalle generazioni future, mentre le opere meno raffinate finiranno per essere utilizzate per scopi triviali, come avvolgere il pesce.
Il carme si conclude con una riflessione personale: Catullo preferisce le piccole ma preziose opere dei suoi amici, lasciando al pubblico il compito di esaltare poeti più prolissi come Antimaco. Questo componimento riflette l’estetica dei poeti neoterici, che privilegiavano la qualità e l’eleganza stilistica rispetto alla quantità.
Il Carme 95 offre uno spaccato della poetica neoterica, evidenziando l’importanza attribuita alla cura formale e alla brevità. La critica di Catullo verso autori prolissi sottolinea la sua adesione a un ideale letterario che valorizza l’arte raffinata e l’originalità. Questo componimento rappresenta una celebrazione dell’amicizia letteraria e una difesa della poesia intesa come frutto di impegno e dedizione.
Il Carme 95 è un componimento che si inserisce nel contesto della polemica letteraria dell’epoca, in cui Catullo e i poeti neoterici si contrapponevano alla tradizione epica e alla poesia prolissa. Il poeta celebra l’opera Zmyrna del suo amico Cinna, sottolineando la lentezza e la cura con cui è stata scritta, contrapponendola alla scrittura eccessiva e priva di valore di altri autori, come Ortensio e Volusio.
L’opposizione tra qualità e quantità è il concetto centrale del carme. Catullo difende l’idea che la poesia debba essere raffinata e ben lavorata, anziché lunga e prolissa. Questo si riflette nel confronto tra Cinna e Ortensio, dove quest’ultimo è citato in modo dispregiativo per la sua produzione sterminata, ma priva di valore artistico. Il poeta esalta il lavoro certosino di Cinna, destinato a durare nel tempo, mentre ridicolizza gli “Annali” di Volusio, che finiranno dimenticati o addirittura usati per scopi triviali, come avvolgere il pesce (laxas scombris saepe dabunt tunicas).
Struttura del carme
Il Carme 95 è costruito su contrapposizioni nette tra gli autori e il destino delle loro opere. Si può suddividere in tre sezioni principali:
- Esaltazione della Zmyrna di Cinna: Catullo mette in evidenza la lentezza e la precisione con cui l’opera è stata scritta, richiamando un ideale poetico basato sulla cura e sull’eccellenza stilistica.
- Critica alla produzione prolissa di Ortensio e Volusio: il poeta disprezza la quantità a scapito della qualità, ironizzando sulla mole di versi prodotti da autori come Ortensio.
- Considerazione finale sulla poesia e il pubblico: Catullo dichiara la propria preferenza per le opere piccole ma preziose, lasciando alle masse il compito di esaltare poeti come Antimaco, simbolo di una poesia ampollosa e ridondante.
Temi principali
Il Carme 95 affronta diversi temi che riflettono la poetica e la visione letteraria di Catullo e dei neoterici:
- L’importanza della qualità nella poesia: Catullo e i poeti neoterici ritenevano che la poesia dovesse essere raffinata, breve e curata, contrapposta alla prolissità della tradizione epica e storiografica.
- Il valore della poesia nel tempo: mentre la Zmyrna è destinata a sopravvivere alle epoche future, gli Annales di Volusio finiranno dimenticati. Catullo evidenzia come il vero valore della poesia non stia nella quantità, ma nella durata e nell’impatto culturale.
- La polemica letteraria: il poeta inserisce nel componimento un riferimento ironico ai poeti che scrivevano in maniera eccessivamente pomposa, come Antimaco di Colofone, autore epico considerato prolisso e artificioso.
Figure retoriche nel Carme 95
Catullo arricchisce il Carme 95 con diverse figure retoriche, che rafforzano il contrasto tra la poesia raffinata e duratura e la produzione prolissa e mediocre. L’allitterazione nella frase “Zmyrna mei Cinnae nonam post denique messem”, con la ripetizione del suono “m”, crea un ritmo musicale che enfatizza la lentezza e la cura con cui l’opera di Cinna è stata composta. Questo elemento sonoro richiama l’attenzione sulla lunga gestazione del testo, sottolineando il valore della poesia elaborata con pazienza e dedizione.
L’antitesi tra la Zmyrna e gli Annales di Volusio è centrale nel componimento e serve a contrapporre due concezioni opposte della poesia: da un lato, la brevità e la qualità dell’opera di Cinna, che Catullo considera destinata a durare nel tempo; dall’altro, la prolissità e la mediocrità della poesia di Volusio, vista come un prodotto abbondante ma privo di valore artistico. Questo contrasto si inserisce nella polemica più ampia tra i neoterici, fautori della poesia breve e raffinata, e i poeti tradizionali, legati a un modello epico e prolisso.
L’iperbole è un’altra figura retorica chiave nel carme. L’affermazione che Ortensio abbia scritto “milia quingenta” (cinquecentomila) versi è evidentemente un’esagerazione ironica, utilizzata da Catullo per ridicolizzare la scrittura eccessiva e priva di valore. Attraverso questa iperbole, il poeta enfatizza il divario tra la quantità esagerata e la qualità assente, suggerendo che la produzione letteraria non dovrebbe essere misurata in base al numero di versi scritti, ma alla loro efficacia e profondità.
Infine, la metafora più tagliente e ironica del carme è l’immagine degli Annales di Volusio utilizzati come carta da imballaggio per il pesce (laxas scombris saepe dabunt tunicas). Con questa espressione, Catullo esprime il suo disprezzo per le opere prive di valore, suggerendo che la loro unica utilità non sia quella di essere lette, ma di servire per scopi triviali. Questa metafora è una delle più celebri del Liber, poiché con un’immagine concreta e sarcastica Catullo demolisce l’idea che la prolissità equivalga alla grandezza poetica.
Attraverso l’uso sapiente di queste figure retoriche, Catullo rende il Carme 95 una critica pungente e memorabile, trasformandolo in un vero e proprio manifesto della poetica neoterica.
Il Carme 95 e la poetica neoterica
Il Carme 95 è un esempio chiaro della poetica neoterica, un movimento letterario che rifiutava la poesia epica e monumentale della tradizione latina per un’arte più raffinata, breve e ispirata ai modelli alessandrini.
L’esaltazione della Zmyrna di Cinna rientra perfettamente in questa visione: l’opera, pur essendo di dimensioni contenute, è frutto di anni di lavoro e perfezionamento, mentre gli Annales di Volusio sono un simbolo della produzione letteraria abbondante ma di scarso valore.
I neoterici, di cui Catullo è uno dei massimi esponenti, si ispiravano ai poeti alessandrini, come Callimaco, il quale sosteneva che la poesia dovesse essere curata nei dettagli, ricercata e originale, anziché lunga e ripetitiva.
Nell’epoca della scrittura veloce e della sovrabbondanza di contenuti, il messaggio di Catullo risuona ancora oggi: meglio un’opera piccola ma ben costruita, piuttosto che una produzione ampollosa e dimenticabile.
Anche nel dibattito letterario moderno, la distinzione tra letteratura d’autore e narrativa commerciale richiama le riflessioni di Catullo. La sua ironia nei confronti della scrittura prolissa potrebbe essere applicata alla differenza tra libri scritti con cura e best-seller prodotti in serie senza particolare attenzione alla qualità artistica.