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Il mito delle Amazzoni

Donne sovrane e guerriere, sono un popolo di cui si parla nelle più antiche leggende dei Greci, che ne collocavano la patria d'origine fuori dalla propria penisola

Silvia Pino

Silvia Pino

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Ho iniziato con le lingue straniere, ho continuato con la traduzione e poi con l’editoria. Sono stata catturata dalla critica del testo perché stregata dalle parole, dalla comunicazione per pura casualità. Leggo, indago e amo i giochi di parole. Poiché non era abbastanza ho iniziato a scrivere e non mi sono più fermata.

Chi erano le Amazzoni

Donne appartenenti a una popolazione mitica, di cui si parla già nelle più antiche leggende dei Greci, la loro origine era da questi collocata al di fuori della propria patria, ritenendole quindi delle barbare estranee alla civiltà ellenica. Secondo la forma più antica e diffusa del mito, che ricorre in Omero e nei ciclici, prendendo poi via via col tempo aspetti e linee più complessi e definiti, esse costituivano un popoloso Stato di donne guerriere governate da una regina, stanziato nella regione del fiume Termodonte, in Leucosiria, sulla costa meridionale del Mar Nero, intorno alla città di Temiscira. Essendo gli uomini esclusi dalla loro società, provvedevano alla conservazione della stirpe recandosi ogni anno, in primavera, presso un confinante popolo, al mero fine di commercio sessuale. Secondo un’altra versione, tuttavia, fra le Amazzoni si trovavano anche alcuni uomini, tenuti in una condizione di schiavitù, adibiti alle faccende domestiche e storpiati nelle braccia e nelle gambe in modo tale da non essere in grado di maneggiare le armi. Ogni forma superiore di attività, invece, dal governo alla guerra, in cui combattevano valorosamente sia a piedi che a cavallo, con lancia, azza, arco, scimitarra, tanto in difesa della propria patria, quanto a scopo offensivo, era ad esclusivo appannaggio delle donne. Il mito delle Amazzoni era diffuso in Tracia, in Siria, in Asia Minore e nella Grecia propriamente detta e racconta delle lotte da loro sostenute, in talune occasioni, contro i più famosi eroi ellenici. Ad esse, inoltre, è attribuita la fondazione di numerosissime città, tra cui Cuma eolica, Mitilene, Smirne, Caulonia (nella Magna Grecia) ed Efeso, dove avrebbero fondato anche il celebre santuario di Artemide.

Amazzoni, un popolo inviso ai Greci

I Greci consideravano le Amazzoni un popolo nemico: del resto, in una società maschilista e patriarcale come quella ellenica, era inconcepibile accettare l’esistenza di una figura di una donna sovrana e guerriera. Venivano raffigurate nei fregi dei templi impegnate in feroci battaglie contro il proprio esercito, veicolando l’implicito messaggio che andavano sconfitte e sottomesse, esattamente come i Centauri e i mostri mitici. Questo popolo è citato frequentemente nella letteratura classica e nelle descrizioni etnografiche, da Erodoto a Diodoro Siculo, passando per Strabone: tutti cercarono di coniugare mito e storiografia, senza tuttavia mai operare una netta distinzione tra le due. Il riferimento più famoso è quello omerico nell’Iliade, in cui vengono menzionate due volte: in una è Priamo a ricordare di aver combattuto contro di loro sulle rive del fiume Sangario in qualità di alleato dei sovrani della Frigia Otreo e Migdone, affermando che erano forti come i maschi, ma meno numerose degli Achei; la seconda è descritta come una delle imprese compiute da Bellerofonte, che fa da contraltare alla sua “più dura battaglia con uomini” contro i Solimi. Nel poema epico ‘Etipide’ di Arctino di Mileto, risalente al VII secolo a.C., molto noto nell’età classica e di cui sono sopravvissuti soltanto un breve frammento originale e un riassunto di un centinaio d’anni ‘più giovane’, si narra della partecipazione delle Amazzoni, guidate dalla loro regina Pentesilea, alla guerra di Troia: in questo caso, però, vengono descritte come alleate di Priamo. Il cuore della storia è incentrato sullo scontro proprio fra Achille e la sovrana ‘barbara’, con quest’ultima uccisa dall’eroe greco, il quale, tuttavia, consegnerà il suo corpo ai Troiani in preda alla commozione, con occhi che trasmettono la sua totale ammirazione nei confronti della donna, al punto da essere accusato di tradimento da un suo compagno.