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Guerra Civile Spagnola, cronologia e protagonisti delle battaglie

Il conflitto fratricida tra repubblicani e nazionalisti ha valicato i confini iberici, per costituire la prova generale in vista della Seconda Guerra Mondiale

Marco Netri

Marco Netri

GIORNALISTA E IMPRENDITORE

Ho iniziato a scrivere da giovanissimo e ne ho fatto il mio lavoro. Dopo la laurea in Scienze Politiche e il Master in Giornalismo conseguiti alla Luiss, ho associato la passione per la scrittura a quello per lo studio dedicandomi per anni al lavoro di ricercatore. Oggi sono imprenditore di me stesso.

La Guerra Civile Spagnola, combattuta dal 1936 al 1939, rappresenta un momento cruciale nella storia di Spagna, ma rappresenterà anche una sorta di “prova generale” della Seconda Guerra Mondiale. Il sanguinoso conflitto fratricida, infatti, non avrà per protagoniste solamente le opposte fazioni, ma pure forze internazionali, già schierate su due fronti, da un lato Inghilterra, Francia e Urss appoggeranno le forze di sinistra del governo repubblicano, dall’altro Italia, Germania e Portogallo che supporteranno le forze nazionaliste del generale Francisco Franco.

Prologo

Negli anni Trenta, la Spagna, eccezion fatta per alcune zone fortemente industrializzate, si presenta ancora come una realtà precapitalistica, caratterizzata da pochi grandi proprietari terrieri e una massa di braccianti agricoli, operai e minatori. In vista delle elezioni del 1931, i socialisti, che raccolgono i consensi di lavoratori della terra e classe operaia, si alleano ai repubblicani, rappresentanti dei ceti medi, ottenendo una schiacciante vittoria alle urne. Un risultato che dovrebbe segnare la fine del regno di Alfonso XIII e della dittatura di Primo de Rivera, ma che nel 1933, dopo poco più di un anno vedrà la restaurazione del potere grazie alla vittoria della destra cattolica e al favore dell’esercito.

La situazione politica e sociale si fa incandescente con il moltiplicarsi delle proteste di braccianti e operai, represse con la forza, come nell’ottobre del 1934, quando in Marocco, per soffocare l’insurrezione dei minatori interviene la legione straniera comandata dal generale Francisco Franco.

Due anni dopo, alle elezioni del febbraio 1936, la volontà popolare riporta al governo repubblicani, moderati, socialisti, comunisti e cattolici baschi autonomisti, uniti nel Fronte Popolare. In estate, però, la situazione precipita. Il 17 luglio le truppe di stanza in Marocco insorgono e il giorno seguente la rivolta si estende a tutto il paese. Il golpe è guidato dal generale Emilio Mola e altri militari, tra i quali spicca la figura di Francisco Franco, futuro dittatore spagnolo. È l’inizio della guerra civile.

Cronologia 1936

  • 17 luglio: è il “D-Day”, il giorno dell’alzamiento. Il Colpo di Stato Militare inizia a Melilla e si allarga rapidamente ad altre zone del Marocco.
  • 18 luglio: la sollevazione si estende rapidamente alla Spagna. Tutti i tentativi di trovare un accordo con la sollevazione militare falliscono e il Capo del Governo, Casares Quiroga, rassegna le dimissioni.
  • 22 luglio: i nazionalisti creano un governo che si insedia a Burgos e che assume il nome di Junta de Defensa Nacional, presieduta dal generale Cabanellas, mentre Franco assume il comando dell’esercito del Marocco e del Sud, e Mola quello del Nord.
  • 25 luglio: la Chiesa spagnola si schiera con la sollevazione militare, definendola cruzada, crociata.
  • 26 luglio: l’Urss invia 3.000 uomini, oltre ad aerei, carri armati ed altro materiale militare a sostegno del Fronte Popolare.
  • 27 luglio: gli aerei inviati da Mussolini e Hitler iniziano il trasporto in Spagna delle truppe di stanza in Marocco, nei giorni successivi seguiranno convogli via mare con navi inviate da Italia e Germania.
  • 1° agosto: si costituisce su iniziativa franco-britannica il Comitato internazionale per il non intervento, con l’intento dichiarato di evitare l’allargamento del conflitto. Al Comitato aderiranno 28 Paesi, tra cui anche URSS, Germania e Italia, fattualmente però già coinvolte.
  • 14 agosto: una forza franchista comandata dal colonnello Juan Yague conquista la città di Badajoz, sbaragliando le truppe repubblicane del colonnello Ildefonso Puigdendolas. E’ a battaglia vinta che si verifica il terribile massacro, che passerà alla storia come il Macello di Badajoz, tra esecuzioni sommarie, saccheggi e stupri.
  • 18 agosto: a Granada viene fucilato dai franchisti il poeta Federico García Lorca.
  • 27 agosto: i nazionalisti, con aerei tedeschi, bombardano per la prima volta Madrid.
  • 14 settembre: Papa Pio XI condanna il Governo repubblicano.
  • 27 settembre: i nazionalisti conquistano Toledo.
  • 1° ottobre: a Burgos, Franco si proclama capo dello Stato e Generalissimo.
  • 22 ottobre: il Governo repubblicano approva la creazione delle Brigate internazionali.
  • 24 ottobre: nell’ambito dell’accordo per l’Asse Roma-Berlino, Germania e Italia si impegnano a sostenere i nazionalisti di Franco.
  • 1° novembre: Mussolini annuncia la firma dell’Asse Roma-Berlino.
  • 8-23 novembre: si combatte la prima battaglia di Madrid, che si conclude con la vittoria dei repubblicani, spalleggiati dalle neocostituite Brigate internazionali.
  • 18 novembre: Italia e Germania riconoscono il Governo di Franco.
  • 16 dicembre: il POUM, Partido Obrero de Unificacion Marxista, viene estromesso dal Governo catalano in seguito alle divisioni che emergono tra le diverse anime del Fronte popolare.

Cronologia 1937

  • 17 gennaio-6 febbraio: i nazionalisti vincono la battaglia di Malaga. In questa occasione ai franchisti si affianca per la prima volta il Corpo Truppe Volontarie italiane.
  • 6-25 febbraio: si combatte la battaglia del fiume Jarama. I franchisti guidati dal generale Varela tentano la conquista di Madrid passando il fiume a sud della città, ma i repubblicani, pur perdendo terreno, riescono ad arrestare l’avanzata nazionalista.
  • 13 febbraio: primi bombardamenti anche per Barcellona.
  • 4 marzo: viene introdotto il “razionamento”, 250 grammi di pane al giorno per persona.
  • 8-18 marzo: sono i giorni della battaglia di Guadalajara. I nazionalisti della Division Soria, appoggiati dal Corpo Truppe Volontarie, tentano ancora una volta di far cadere Madrid, questa volta accerchiandola, ma la difesa repubblicana, con i Reparti italiani delle Brigate internazionali in prima linea, riesce nuovamente ad avere la meglio.
  • 16-19 aprile: Franco riunisce in un’unica entità politica, il futuro Movimento Unificado, le varie anime della destra spagnola, la CEDA, la Falange, i Carlisti e Renovacion Espanola.
  • 26 aprile: bombardamento di Guernica. L’Operazione Rugen, questo il suo nome in codice, è stata un’incursione aerea compiuta dai piloti tedeschi della Legione Condor con la partecipazione dell’Aviazione Legionaria italiana, nel corso della quale viene sperimentato il “colpo di forza”, un bombardamento a tappetto portato avanti in tre fasi, che uccide un terzo degli abitanti e incenerisce il 70% degli edifici della cittadina basca.
  • 4-7 maggio: sono i giorni passati alla storia come il Mayo sangriento. Si tratta di violenti scontri a Barcellona tra le due anime del Fronte popolare, che portano alla formazione di un nuovo Governo attorno al socialista moderato Juan Negrin.
  • 3 giugno: il generale Mola, avversario di Franco nello schieramento nazionalista, muore in un incidente aereo.
  • 19 giugno: anche Bilbao cade nelle mani dei nazionalisti, che grazie al tradimento dell’ideatore, Alejandro Goicoechea, trovano il punto debole del Cinturon de Hierro, un anello di ferro progettato per difendere le mura della città, e la conquistano in meno di 24 ore.
  • 26 luglio: la battaglia di Brunete, provocata dai repubblicani in un’ottica di difesa di Madrid e del Nord della Spagna, si rivelerà in realtà un successo strategico nazionalista, pagato dalle Brigate internazionali con ingenti perdite di uomini ed equipaggiamenti.
  • 18 agosto: fallisce il tentativo di unificazione delle forze repubblicane, che si devono accontentare di concludere un Patto di unità d’azione.
  • 31 ottobre: Negrin abbandona Valencia e trasferisce la sede del Governo a Barcellona.
  • 29 novembre: il Giappone riconosce ufficialmente il Governo di Franco.
  • 15 dicembre: l‘esercito repubblicano dà inizio alla battaglia di Teruel, con l’obiettivo di impedire l’avanzata franchista in Catalogna. La città verrà conquistata il 9 gennaio, ma, soprattutto grazie al supporto aereo, le forze di Francisco Franco riusciranno ad avere la meglio il 22 febbraio, ottenendo una vittoria decisiva per il corso della guerra.

Cronologia 1938

  • 1° gennaio: il nuovo anno si apre con pesanti bombardamenti su Barcellona.
  • 1° febbraio: viene formato il primo Governo Franco.
  • 9 marzo: il Governo nazionalista emana la prima delle otto Leyes Fundamentales del Reino, che saranno abrogate solo nel 1977.
  • 16-18 marzo: l’aviazione italiana bombarda nuovamente Barcellona.
  • 5 aprile: Franco decreta la fine dell’autonomia catalana.
  • 6 aprile: Negrin forma un nuovo governo.
  • 1° maggio: Negrin annuncia i Tredici punti per una pace negoziata, ma Franco rifiuta e chiede a sua volta una resa senza condizioni.
  • 4 maggio: il Vaticano riconosce il Governo di Franco.
  • 12 maggio: il Consiglio della Società delle Nazioni ribadisce il principio del non intervento.
  • 27 maggio: il Comitato per il non intervento approva il piano di ritiro dei volontari delle Brigate internazionali.
  • 25 luglio: inizia la battaglia dell’Ebro, la più lunga e sanguinosa della guerra civile spagnola. Le forze repubblicane, guidate dal colonnello Juan Modesto, lanciano un’offensiva cercando di alleggerire la pressione dei nazionalisti su Comunità Valenciana e Catalogna. L’effetto sorpresa sembra inizialmente funzionare, ma ancora una volta la superiorità aerea favorisce il contrattacco dei nazionalisti. Nonostante l’evidente disparità sul campo, Negrin chiede ai suoi di resistere e la battaglia diventa una guerra di trincea. I cruenti combattimenti proseguiranno fino a novembre.
  • 21 settembre: Negrin annuncia alla Società delle Nazioni il ritiro delle Brigate internazionali dalle zone di combattimento.
  • 18 novembre: la battaglia dell’Ebro si conclude con la disfatta dei repubblicani che ripiegano a est del fiume.
  • 1-6 dicembre: proseguono i bombardamenti su Barcellona.
  • 23 dicembre: parte la grande offensiva nazionalista per la conquista della Catalogna. Il governo repubblicano fugge a Girona.

Cronologia 1939

  • 26 gennaio: le truppe franchiste e italiane, entrano a Barcellona, mentre l’esercito repubblicano ripiega verso il confine francese.
  • 4-5 febbraio: i franchisti conquistano anche Girona.
  • 9 febbraio: Franco promulga la Ley de responsabilidades politicas, tramite il quale legalizza la sanguinosa repressione, che continuerà dopo la fine della Guerra civile. Fra il 1939 ed il 1945, saranno eseguite quasi 200.000 condanne a morte, oltre ad un numero incalcolabile di vittime nei campi di concentramento.
  • 18 febbraio: Il controllo del confine con la Francia da parte dei franchisti sancisce la fine della guerra in Catalogna. Negrin e i suoi ministri fuggono verso Valencia.
  • 27 febbraio: Francia e Regno Unito riconoscono il regime franchista.
  • 28 febbraio: Manuel Azana si dimette da Presidente della Repubblica e viene sostituito da Diego Martinez Barrio, nominato Presidente delle Cortes.
  • 5 marzo: colpo di Stato del colonnello Segismundo Casado, comandante repubblicano dell’esercito del Centro, contrario all’ordine del Governo Negrin di continuare a battersi fino alla fine.
  • 7 marzo: Casado formula varie proposte di resa a Franco che le respinge, ribadendo la pretesa di una resa senza condizioni.
  • 28 marzo: i nazionalisti di Franco entrano a Madrid.
  • 31 marzo: vengono occupate Valencia, Almeria, Murcia e Cartagena, ultime città controllate dai repubblicani.
  • 1° aprile: Franco proclama la fine della guerra e anche gli USA riconoscono la Spagna franchista.